In serata, il vertice del centrosinistra che dovrebbe ratificare il nome della ricercatrice di fama internazionale scopritrice della "nicastrina"
L’appuntamento di stasera dovrebbe essere quello decisivo. Il centrosinistra, dopo i problemi irrisolvibili che hanno portato prima al (doppio) ritiro di Nicola Irto e poi a quello di Maria Ventura, sembra ormai deciso a candidare la scienziata di fama internazionale Amalia Bruni. E proprio il vertice “in remoto” di questa sera con Pd, Cinquestelle, Articolo 1, Socialisti, Verdi, Iric (Io resto in Calabria), A testa alta, Calabria civica, Repubblicani europei e Demos andrebbe a ratificare il nome della ricercatrice lametina.
Amalia Cecilia Bruni, storica collaboratrice di Rita Levi Montalcini, guida da un quarto di secolo, dal 1996, il Centro regionale di Neurogenetica di Lamezia Terme (città fondamentale in provincia di Catanzaro).
Parliamo della ricercatrice che scoprì la nicastrina, proteina implicata nel meccanismo patogenetico della demenza precoce del morbo d’Alzheimer. Nicastrina da Nicastro, frazione di Lamezia in cui negli anni Sessanta fu identificato un gruppo familiare gravato da una peculiare forma ereditaria dell’Alzheimer. Ma anche di una “stakanovista della scienza” ormai prossima però ad andare in pensione, per motivi anagrafici.
Dell’impegno della scienziata originaria di Girifalco – sempre nel Catanzarese –, 66 anni il 3 aprile scorso, un annetto fa s’è riparlato a lungo per l’allarme lanciato sul futuro del Centro lametino da lei diretto.
Grave e costante il rischio-chiusura incombente sul Centro per motivi economici. Una legge regionale del 2007 garantiva invece uno stanziamento annuo da mezzo milione di euro per coprire le spese dell’importante struttura di ricerca.