Il leader di Tesoro Calabria: la ricercatrice ha fatto della lotta alla malasanità una ragione di vita e può “disturbare” le logiche clientelari
L’aveva detto più volte, dopo la rottura con Luigi de Magistris, d’esser pronto a farsi da parte se il centrosinistra avesse “pescato dal mazzo” una candidatura autorevole e non partitica. Adesso, il centrosinistra punta sulla ricercatrice Amalia Bruni, la mamma della “nicastrina”: e Carlo Tansi si dice pronto a compiere un passo indietro.
Spiega Tansi in una nota che la candidatura della Bruni è «valutata molto positivamente» da lui e dalle cinque liste a supporto, fin qui, della sua candidatura a Presidente. Questo perché «fin dai primi contatti» l’ex capo della Protezione civile calabrese avrebbe «chiesto a un’eventuale coalizione progressista d’individuare un aspirante Governatore» davvero «rappresentativo della Calabria più attiva, colta e capace di misurarsi sul campo con i problemi atavici della nostra terra». Naturalmente, al di là del contrasto a corruzione, ‘ndrine, malaburocrazia.
Nell’analisi degli “arancioni” la Bruni «possiede pienamente i requisiti per risolverli» ed è una «donna d’assoluto valore».
Questo perché non si tratta solo di una scienziata di fama internazionale, ma anche di «una manager preparata e capace di gestire processi amministrativi complessi». Riuscita peraltro, «tra mille difficoltà economiche», a respingere al mittente i vari tentativi di far chiudere i battenti al Centro regionale di neurogenetica da lei diretto. Un emblema, insomma, della lotta “attiva” alla malasanità in Calabria e l’esempio di chi potrebbe dare le “dritte” giuste per un’oculato utilizzo dei fondi del Pnrr.
Ecco perché la coalizione che fa capo a Tesoro Calabria identifica la Bruni come «il candidato ideale per opporsi al nefasto sistema di potere che, con la candidatura di Occhiuto, propone il solito “uomo di apparato”, il quale nulla ha fatto per la Calabria in oltre 30 anni trascorsi in politica». Traducendo dal politichese: l’accordo col centrosinistra è cosa fatta. Pronti dunque ad «aprire a un confronto con il fronte progressista». Sempre che – avviso ai naviganti: anzi, agli elettori di Tansi & C. – «le peculiari istanze di totale rinnovamento della classe politica regionale di cui il movimento è notoriamente portatore siano accolte senza riserve».