A volte tornano: ecco le ragioni per cui la destra radicale potrebbe fare molto bene alle prossime regionali

A volte tornano: ecco le ragioni per cui la destra radicale potrebbe fare molto bene alle prossime regionali

Giuseppe Maio

A volte tornano: ecco le ragioni per cui la destra radicale potrebbe fare molto bene alle prossime regionali

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domenica 16 Agosto 2015 - 06:24

Dopo il 2014, anno record per sbarchi di immigrati in Sicilia, la destra anti-immigrazione potrebbe rappresentare la vera sorpresa alle Regionali del 2016 o del 2015, in caso di elezioni anticipate

La destra radicale si rafforza in Europa. Per radicale si intende quella destra con spiccate tendenze esclusioniste nei riguardi di gruppi etnici esterni a quelli nazionali, senza tuttavia essere una destra mono-tematica, volta cioè unicamente a politiche anti-immigrazione (Lubbers in Van Spanje 2011 ). I Democratici Svedesi, partito anti-immigrazione di estrema destra , stanno acquistando popolarità, così come UKIP in Gran Bretagna, Le Front National in Francia, Jobik in Ungheria e Salvini in Italia.

La Sicilia, terra in cui il multiculturalismo ha avuto inizio di fatto migliaia di anni prima che in Europa continentale, sembrerebbe a prima vista immune agli effetti di un’ondata politica anti-immigrazione. Gli esempi siciliani di convivenza tra musulmani e cattolici risalgono almeno all’undicesimo secolo d.C. . Inoltre, il fatto che la Sicilia sia una terra di emigrati fa si che l’accettazione nei confronti del “diverso” sia maggiore rispetto ad altre regioni d’Italia e d’Europa, come dimostrano gli studi di Coles (1996) a Palermo. Sembra infatti che i Siciliani rivedano nell’immigrato loro stessi, provando un forte sentimento di solidarietà: ricordiamo che nel 1913 oltre 120.000 Siciliani emigrarono verso Nord Italia, America, Australia e Europa (Agutter 2014).

Dal 1996 al 2011, la pozione dell’immunità sembra aver funzionato in Sicilia. I partiti di destra radicale italiana Fiamma Tricolore, La Destra (nel cui manifesto ideologico si legge lo slogan “Prima gli Italiani,poi gli stranieri”) e Forza Nuova non avevano mai totalizzato più del 2,5 % dei consensi alle elezioni regionali e la Lega Nord era del tutto assente in Sicilia. Tra i partiti di estrema destra non viene incluso Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, in quanto esso, specialmente durante la leadership di Fini, aveva espresso tolleranza nei confronti degli immigrati in Italia, spostando il proprio baricentro verso il centro (Ruzza e Fella 2009). Negli ultimi anni, con la laedership di Meloni, il partito ha assunto una linea più severa riguardo alla questione dell’immigrazione in italia e si potrebbe riconsiderare a tutti gli effetti un partito di destra radicale.

Il 2011 rappresenta un vero e proprio spartiacque per l’estrema destra Siciliana. In quell’anno infatti 65.000 immigrati sbarcarono in Sicilia, come diretta conseguenza delle primavere arabe (Nascimbene e Di Pascale 2011). Mai prima del 2011 un numero così ingente di persone giunse in Sicilia. L’anno dopo, alle elezioni regionali del 2012, la lista di Nello Musumeci, all’epoca vicesegretario nazionale di La Destra, “Musumeci Presidente” raggiunse un inedito 5,6% dei consensi. Un risultato senza precedenti per l’estrema destra siciliana. Per avere un’idea, Ruggero Razza, il candidato di La Destra alle regionali del 2008, avevo ottenuto un misero 1,5% dei consensi.

Secondo un gran numero di politologi e studiosi della destra radicale in Europa, tra cui Lubbers,Knigge, Scheepers, etc., un incremento del numero di immigrati in una regione potrebbe da solo provocare un sostanziale aumento di consensi a favore dell’estrema destra. Cio’ si verificherebbe indipendentemente da altri fattori, come ad esempio un’ eventuale crisi economica. Il 2014 è stato il nuovo anno record per sbarchi con oltre 170.000 migranti giunti in Italia, il 98% dei quali sbarcati in Sicilia (ISMU 2014). Sociologi dimostrano inoltre che la Sicilia sta progressivamente diventando un terra di stanziamento per gli immigrati e non piu’ un semplice luogo di transizione, da cui partire per il Nord Europa o il Nord Italia (Consoli 2009). A questo, in oltre, si aggiunga, da una parte, una recessione cronica e un tasso di disoccupazione tra i peggiori d’Europa e ,dall’altra, un calo di popolarità generale di tutta la sinistra regionale, anche in seguito alla scabrosa vicenda delle intercettazioni che ha coinvolto Rosario Crocetta. Tutto questo tende ad incrementare di parecchio la probabilità di una sostanziale crescita dell’estrema destra tra gli elettori siciliani. Musumeci sta al momento girando la Sicilia con il suo tour intitolato “E’ buttanissima, #diventerà bellissima”, in cui si riferisce spesso aggli immigrati come una minaccia, specialmente economica, in particolar modo per i braccianti agricoli Siciliani.

Non è tutto. La Lega Nord, fino a pochi anni fa del tutto assente in terra sicula, ha incredibilmente fatto il suo ingresso sull’Isola. Cavalcando l’onda dell’anti immigrazione, Salvini ha trasformato la Lega da partito regionale a partito nazionale. Salvini ha recentemente tenuto un comizio a Palermo e tra i suoi sostenitori c’è proprio lo scrittore catanese Pietrangelo Buttafuoco, lo stesso Buttafuoco che ha ispirato lo slogan della sovra citata campagna di Musumeci (Il Fatto Quotidiano 2015). Chissà, Buttafuoco potrebbe fare da anello di congiunzione tra Musumeci e Salvini nella creazione di un nuovo movimento di destra radicale, costruito tutto intorno all’anti-immigrazione (qui si entra, tuttavia, nell’inpervio territorio della fanta-politica). Salvini ha inoltre spinto per la candidatura di uno dei suoi uomini, Marco Marcolin, come sindaco di Agrigento nel 2015 ed è assai probabile la candidatura di un Salviniano alle prossime elezioni regionali, nel 2016 o nel 2015, in caso di elezioni anticipate. Noi con Salvini, il nuovo movimento del leader del carroccio, sta accrescendo in maniera esponenziale la sua popolarità al sud: esiste perfino un Blog, il Sud con Salvini, in cui la retorica anti-immigrazione è rivolta direttamente al mezzogiorno d’Italia.

Anche Forza Nuova da pericolosi segni di vita in Sicilia. I Quaderni dell’Ora (2015) hanno segnalato manifestazioni del partito post-fascista nella Sicilia orientale e tra gli striscioni presenti spiccano quelli anti-immigrazione.

E’ vero, in Europa, come l’estrema destra, un altro fenomeno politico sta crescendo notevolmente: quello del non voto. Un grosso calo tra i votanti si è registrato anche in Sicilia. Nelle ultime elezioni regionali l’affluenza è stata bassissima: solo il 47% dei siciliani si è recato alle urne. Quindi si potrebbe pensare intuitivamente che gli effetti di una destra anti- immigrazione vengano contenuti a priori, dal partito dell’astensionismo. Non è proprio così. Il politologo americano Kitschelt(1995) sostiene che la destra radicale si sviluppi con maggiore facilità in regioni in cui vi è un malcontento generale nei confronti della classe politica. Un’affluenza alle urne così bassa come quella delle ultime elezioni regionali è sicuramente sinonimo di malcontento e apatia verso il sistema politico.

Insomma, gli ingredienti per una torta dal sapore amaro sembrano esserci tutti. La millenaria storia di tolleranza in Sicilia potrebbe giungere al termine. Prevedere l’esito di un’elezione è, va detto, impresa assai ardua. Non ci resta altro che aspettare.

4 commenti

  1. tempostrettissimo 16 Agosto 2015 09:16

    Quest’analisi infarcita di osservazioni sull’evoluzione politica della destra in Sicilia è uno spot mascherato a favore, quasi a voler determinare un’opinione. Pretesa inutile. Tanto vinceranno i cinque stelle.
    Costoro destra o sinistra mettono comunque a nudo una metodologia politica già morta.
    È inutile tentare di ricostruire una verginità politicamente persa per sempre.
    Basta.

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  2. tempostrettissimo 16 Agosto 2015 09:16

    Quest’analisi infarcita di osservazioni sull’evoluzione politica della destra in Sicilia è uno spot mascherato a favore, quasi a voler determinare un’opinione. Pretesa inutile. Tanto vinceranno i cinque stelle.
    Costoro destra o sinistra mettono comunque a nudo una metodologia politica già morta.
    È inutile tentare di ricostruire una verginità politicamente persa per sempre.
    Basta.

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  3. Vorrei tranquillizzare l’ anonimo estensore dell’ articolo : la destra in Sicilia è riuscita a perdere le elezioni regionali del 2012 presentandosi divisa ( Miccichè 15% , Musumeci 25% ) e consentendo la vittoria a Crocetta col 30 % . Dato che apre siano in pista gli stessi personaggi che hanno portato la nostra terra al sottosviluppo ,la vedo proprio dura. Qualche speranza ci potrebbe essere rispolverando campioni delle preferenze come Lombardo e Cuffaro . La cosa complicata è tirarli fuori dai ” villaggi vacanza ” ove attualmente soggiornano .

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  4. Vorrei tranquillizzare l’ anonimo estensore dell’ articolo : la destra in Sicilia è riuscita a perdere le elezioni regionali del 2012 presentandosi divisa ( Miccichè 15% , Musumeci 25% ) e consentendo la vittoria a Crocetta col 30 % . Dato che apre siano in pista gli stessi personaggi che hanno portato la nostra terra al sottosviluppo ,la vedo proprio dura. Qualche speranza ci potrebbe essere rispolverando campioni delle preferenze come Lombardo e Cuffaro . La cosa complicata è tirarli fuori dai ” villaggi vacanza ” ove attualmente soggiornano .

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