Regione Calabria / Evitato il bilancio provvisorio. Fari su disavanzo e partecipate

Regione Calabria / Evitato il bilancio provvisorio. Fari su disavanzo e partecipate

Mario Meliado

Regione Calabria / Evitato il bilancio provvisorio. Fari su disavanzo e partecipate

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venerdì 24 Dicembre 2021 - 07:50

REGGIO CALABRIA – La sessione di lavori di ieri del Consiglio regionale s’è aperta all’insegna della memoria: il presidente d’Assemblea Filippo Mancuso – catanzarese, peraltro – ha ricordato e chiesto d’onorare un minuto di silenzio per le 71 vittime del più grave deragliamento ferroviario mai verificatosi in Italia: quello del 23 dicembre (appunto) del 1961 sul viadotto Fiumarella, a Catanzaro.

A seguire, il corpo dei lavori è stato a più riprese e in larga parte costituito da questioni contabili. Dal bilancio del Consiglio regionale, esposto dal segretario-questore di maggioranza Salvatore Cirillo (Coraggio Italia) e licenziato nel giro di tre minuti, ai numerosi debiti fuori bilancio oggetto di riconoscimento da parte dell’Aula. E poi la “relazione unica” di Antonio Montuoro (Fdi) sui rendiconti degli Enti strumentali: rapida e indolore l’approvazione, anche in questo caso.

Un bilancio da 6,5 miliardi

Più articolata, per forza di cose – e qualificante – la questione della manovra di bilancio. Anche qui per i rendiconti 2020 (generale e consolidato), la Legge di stabilità per l’esercizio finanziario che sta per iniziare e il bilancio triennale 2022-2024, relazione unica da parte del vicepresidente Giusy Princi. Che ha sopra ogni altra cosa lodato la «coraggiosa» scelta del presidente Roberto Occhiuto d’andare a un rapidissimo licenziamento di Defr e assestamento di bilancio in Giunta, e poi delle varie articolazioni della manovra in Consiglio, pur di evitare il pernicioso ricorso al bilancio provvisorio.

Il bilancio, in particolare, “vale” 6 miliardi e mezzo di euro: continua però a essere gravato dal famigerato “ingessamento” – causa miriadi di rifinanziamenti ciclici – che lascia una libertà di manovra assai limitata alla Giunta regionale di turno.
Sui rendiconti 2020, indispensabile un adeguamento successivo al giudizio di parifica, vista l’espunzione dai residui attivi dei 48 milioni di euro relativi al finanziamento della diga sul Menta. Ma il passivo complessivo ha superato gli 84 milioni di euro per via dell’incremento di altri 24 milioni del disavanzo d’amministrazione e per la crescita delle voci di spesa.

Le “aperture” dell’opposizione

Tra le prese di posizione rispetto alla manovra contabile, va menzionato come lo stesso segretario-questore di minoranza Ernesto Alecci (Pd), nel suo intervento, abbia prima di tutto riconosciuto l’opportuna tempestività da parte della giunta Occhiuto nel “fiondarsi” sugli adempimenti di bilancio per dribblare l’esercizio provvisorio. Senza per questo lesinare alcune critiche “di merito”: dal secondo lui errato taglio alle già esigue risorse per i Parchi marini, in una Calabria della quale “a parole” si dice che proprio sulle fasce costiere e relativi ecosistemi dovrebbe puntare forte per il proprio sviluppo economico, alla sconfortante circostanza che a fine anno ancora non ci siano certezze, per gli Istituti scolastici, quanto al diritto allo studio per gli allievi disabili.

E tuttavia proprio su questo punto ha espresso una perplessità Amalia Bruni (nella foto grande): era davvero così indispensabile bruciare le tappe in questo modo? Dare priorità assoluta all’esigenza d’evitare la spesa “per dodicesimi” «rischia d’alimentare una pericolosa “cultura della fretta”. Mentre i provvedimenti vanno esaminati con calma e nel merito, nelle Commissioni e poi qui in Aula», ha scandito l’ex candidata alla Presidenza per la coalizione di centrosinistra. Che poi ha posto con forza il tema delle società partecipate (evocato anche da altri oppositori come Mimmo Bevacqua), chiedendo che venga calendarizzato un Consiglio regionale monotematiche per discuterne e valutare le strategie della Giunta al riguardo.

Solo tre gli emendamenti del centrosinistra, ben lontano da ostruzionismi manieristici a fronte della decisa “spinta” impressa dal neoGovernatore e dal suo esecutivo. Respinti quelli formulati nel merito, il primo riguardava invece una materia delicata: il rifinanziamento dei campi-scuola per bambini diabetici. Quest’emendamento è stato ritirato dal capogruppo dèm Nicola Irto (a sua volta autore di un’apertura di credito a Occhiuto rispetto al dribbling dell’esercizio provvisorio) dietro assicurazione del Presidente della Regione che l’attività sarà comunque finanziata a strettissimo giro.

Dopo due ore e mezza circa complessive, l’ok alla manovra è arrivato a maggioranza.

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