Cuffaro torna a far discutere le istituzioni con un convegno sulla situazione delle carceri siciliane, dopo il "blocco" di un convegno congelato circa due anni fa, quest'anno però il via libera al convegno all'Ars arriva dallo stesso Micciché
Il via libera ufficiale per l'organizzazione dell'incontro, il 13 settembre alle 11.30, è arrivato dalla Presidenza dell'Ars.
Il Presidente dell'Assemblea Gianfranco Micciché, un anno dopo la debacle di un medesimo incontro bloccato dal suo predecessore, in accordo alla proposta del deputato Vincenzo Figuccia (Udc), da sempre amico di Cuffaro – ma non di Micciché – ha dato l'avallo a questo nuovo convegno sulla situazione dei penitenziari siciliani.
"L'obiettivo – dice il parlamentare regionale dell'Udc – è quello di mettere in luce le carenze degli istituti penitenziari siciliani e le prospettive possibili per accompagnare i figli dei detenuti all'incontro con i propri genitori, preparandoli ad andare con cuore e mente ad uno scambio 'oltre le sbarre'. Non dimentichiamo che ogni qualvolta un soggetto entra in carcere per scontare una pena, scompare dalla società un genitore. Ma la cosa più ingiusta è che viene meno il diritto alla sua genitorialità".
L'obiettivo del convegno è quello di far luce sulla recente Raccomandazione varata dal Consiglio Ue che esorta gli Stati membri ad adottare tutte le misure necessarie perché i figli dei detenuti abbiano gli stessi diritti degli altri. Figuccia ha presentato anche una mozione che impegna il governo regionale ad andare in questa direzione.
Già una volta l'ex presidente della Regione Totò Cuffaro, che è stato recluso nel carcere romano di Rebibbia dal 22 gennaio 2011 al 13 dicembre 2015, per favoreggiamento personale verso persone appartenenti a Cosa nostra e rivelazione di segreto istruttorio, era stato invitato a un convegno a Palazzo dei Normmani per il convegno "Universo Carceri", ma il presidente dell'Ars di allora, Giovanni Ardizzone negò l'autorizzazione.
Il fatto aveva diviso la deputazione di allora, tra cui lo stesso Figuccia. Micciché si è invece dimostrato più morbido del suo predecessore messinese, nonostante sarà la prima volta che un condannato per favoreggiamento alla mafia entrerà in una prestigiosa sala intitolata a una vittima della mafia, la sala gialla detta "Sala Piersanti Mattarella".
Tra i primi deputati a insorgere oggi, Giancarlo Cancelleri, patron dei 5 Stelle in Sicilia e vice-presidente dell'Ars, ha parlato di "fatto vergognoso" e di "tagliata di faccia" in una diretta video da New York dove si trova in vacanza.