L’ex candidata alla Presidenza per la coalizione di centrosinistra lamenta una modalità disordinata di gestire i lavori in Consiglio e nelle Commissioni
REGGIO CALABRIA – Torna a farsi sentire l’ex candidata alla Presidenza della Regione per il centrosinistra, Amalia Bruni. E contesta nuovamente lo scarso ordine dei lavori, a suo giudizio “indisciplinati”, per così dire.
Lavori «disordinati» in Aula e nelle Commissioni

«La minoranza in linea di massima ha sempre dato un segnale importante di responsabilità votando nell’ultimo Consiglio una mozione costruita insieme alla maggioranza per dare più forza al Presidente Occhiuto consentendogli di poter ottenere finalmente i fondi necessari per la “106”, un’arteria indispensabile per lo sviluppo economico e sociale oltre che per la sicurezza della Calabria. In particolare il dispositivo inserito nella mozione è stato proprio quello preparato dalla minoranza – premette la consigliera d’opposizione –. Purtroppo, in cambio della nostra disponibilità non abbiamo ottenuto nulla, anzi la modalità di gestione del lavoro, sia nelle Commissioni, sia nel Consiglio è piuttosto disordinata, e all’ordine del giorno vengono inserite nuove proposte sempre all’ultimo momento, cosa che naturalmente non consente ai consiglieri di poter studiare i documenti con la necessaria attenzione«».
«Azienda Zero: s’è raggiunto il ridicolo…»
In particolare, ad avviso della Bruni «l’altro giorno abbiamo raggiunto il ridicolo con la nuova presentazione di Azienda Zero che il Governo non ha impugnato ma sulla quale sono stati inseriti sei articoli e due emendamenti. Come vicepresidente della Commissione Salute la scorsa settimana ho analizzato attentamente tutte le variazioni sollevando alcuni problemi importanti e ieri ho presentato due emendamenti, bocciati entrambi, solo che, stranamente, uno dei due era identico a quello presentato dal consigliere Caputo che è stato invece approvato».
Di qui, un quesito inevitabile: «Non conta la sostanza, ma il nome di chi presenta gli emendamenti?».
