Donare gli organi è una "scelta Comune" di vita. A Messina è possibile scriverlo sulla carta d'identità

Donare gli organi è una “scelta Comune” di vita. A Messina è possibile scriverlo sulla carta d’identità

Rosaria Brancato

Donare gli organi è una “scelta Comune” di vita. A Messina è possibile scriverlo sulla carta d’identità

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sabato 08 Ottobre 2016 - 11:56

Da martedì sarà possibile esprimere la volontà di donare gli organi al momento del rinnovo o del rilascio della carta d'identità. Messina è la prima Città Metropolitana della Sicilia ad aderire al progetto

C’è Gaetano, nel cui petto batte il cuore di un altro, ci sono Raimondo ed Enzo, in attesa trapianti. Ci sono i manager delle aziende sanitarie, i consiglieri comunali e di quartiere, ci sono gli assessori ed i rappresentanti dell’ordine dei medici.

Perché donare gli organi è “una scelta Comune”, come ricorda lo slogan scelto per un’iniziativa che fa di Messina la prima Città Metropolitana dell’isola a percorrere un sentiero di civiltà in quest’ambito e la inserisce tra i 500 Comuni che in tutta Italia la stanno adottando.

Donare gli organi dà vita alla morte, ma gli ostacoli, sopratutto di tipo “mentale” sono ancora tanti e fanno sì che la Sicilia sia agli ultimi posti per donazione di organi.

Da martedì 11 ottobre a Messina sarà possibile esprimere la propria volontà di donatori attraverso la carta d’identità, sia in caso di rinnovo che in caso di rilascio.

L’iniziativa, che coinvolge più istituzioni in un unico percorso di comunicazione, è stata presentata questa mattina a Palazzo Zanca.

“Concludiamo oggi un percorso iniziato nel 2014 quando il Ministero lanciò la campagna “Una scelta in comune” per l’inserimento nelle carte d’identità della volontà dei donatori- ha spiegato il vicepresidente del Consiglio Nino Interdonato- Con il collega Crisafi ci siamo subito messi al lavoro e abbiamo incontrato la piena disponibilità dell’amministrazione.Purtroppo in Sicilia i dati sono sconfortanti, appena 85 mila donatori, quasi quanto la popolazione di una circoscrizione”.

Come ha chiarito Nicola Crisafi, vicepresidente del Consiglio, in Italia al momento dell’avvio dell’iniziativa, nel 2014, avevano aderito solo 30 comuni ed in Sicilia solo Tusa. Due anni dopo i numeri sono più alti, ma si deve fare molto di più: “In Italia oggi i donatori di organi sono 1 milione e 300 mila su una popolazione di oltre 60 milioni. Dobbiamo ringraziare l’ex assessore Panarello che ha condiviso il progetto. Adesso l’anagrafe comunicherà direttamente al registro nazionale dal quale attingeranno tutte le aziende ospedaliere in cerca di donatori”.

Parte delle difficoltà sono tutte “dentro di noi”, legate ad una serie di paure o di scarsa conoscenza scientifica, come ha fatto notare il consigliere comunale Udc Libero Gioveni che sull’inserimento nella carta d’identità dell’espressione di volontà di donare ha presentato un ordine del giorno. Molti temono infatti che “venga staccata la spina” quando non si deve, oppure i familiari sono restii a decidere al posto di chi non ha più modo di poter far sentire la sua voce.

Ma se vogliamo donare la vita nel momento della nostra morte possiamo deciderlo adesso, con coscienza, responsabilità, amore, recandoci all’ufficio anagrafe di Palazzo Zanca o in quelli dei quartieri.

“Trovo che lo slogan individuato, “una scelta in Comune” sia efficace e concreto- ha aggiunto l’assessore Nina Santisi- E oggi siamo qui ad illustrare un lavoro che davvero si è fatto insieme, grazie all’ex assessore Panarello, ai consiglieri comunali, al lavoro prezioso dei consiglieri di circoscrizione e del Dipartimento. Quella che abbiamo raggiunto è una conquista per tutta la città”.

E’ stata a dirigente Letteria Pollicino ad illustrare i dettagli. Sarà possibile esprimere il nostro sì alla donazione di organi al momento della morte, recandosi non solo al Comune, ma anche nella sede della I circoscrizione, della V e della VI.

Il Dipartimento si è impegnato nella predisposizione degli uffici nonché della modulistica necessaria e della formazione degli impiegati, affinchè facciano anche quell’opera di sensibilizzazione e supporto che è compagna indispensabile dell’informazione in materie così delicate.

Sarà anche allestito un “corner” all’ingresso di Palazzo Zanca per fornire informazioni e modulistica anche per chi non deve rinnovare la carta d’identità ma vuole dare il proprio assenso alla donazione di organi. Stessa cosa si potrà fare all’Asp o presso le aziende ospedaliere

Qualora la carta d’identità non sia in scadenza si può comunque compilare un modulo o esprimere la nostra volontà nero su bianco e conservare la nota dentro il portafoglio. Resta sempre la possibilità di cambiare idea e comunicarlo. A valere infatti è l’ultima decisione.

Presenti alla conferenza stampa anche i manager delle aziende sanitarie che hanno affrontato tutti quegli ostacoli di tipo culturale, etico e burocratico, che pongono la Sicilia agli ultimi posti tra i donatori.

“Purtroppo c’è confusione sulla differenza tra morte cerebrale e coma e questo ha molto influito sul fatto che non ci sono molti donatori- ha spiegato il Dg dell’Asp Gateano Sirna- L’espianto avviene solo quando c’è assenza di attività cerebrale ed al termine di un complesso percorso che inizia con l’accertamento della morte cerebrale e prosegue con la valutazione da parte di una Commissione. Per questo è importantissima sia l’informazione che a formazione del personale stesso. Non è facile parlare con chi ha il cuore straziato”.

Su questo aspetto si è soffermato il commissario del Policlinico Giuseppe Laganga ricordando che per i familiari è difficilissimo esprimersi sulla donazione quando il proprio caro non c’è più e non ha lasciato esplicita dichiarazione.. Un sistema che garantisca la possibilità “in vita” di decidere aiuta anche medici e familiari a non dover prendere scelte dolorose. Ed è quanto ha chiarito anche il DG del Papardo Michele Vullo che ha raccontato di alcuni casi nei quali i familiari si sono lamentati perché a Messina non è stato chiesto loro se si trattava di un defunto donatore o meno: “Dobbiamo riuscire a far capire che quello della donazione è un sistema di vita, non di morte. Al centro della donazione c’è la vita. E’ un fatto culturale. In America, quando si compiono 18 anni viene chiesto se si vuol ricevere organi in caso di malattia. Se dici sì automaticamente vieni iscritto nel registro dei donatori. Se vuoi ricevere devi anche saper donare….”

L’iniziativa ha avuto l’adesione dell’Ordine dei medici, rappresentato dal dottor Salpietro che ha evidenziato come sia preziosa l’attività di sensibilizzazione che possono fare i medici.

“Spesso ci concentriamo troppo sulla sacralità del corpo anche dopo la morte e dimentichiamo che polvere siamo e polvere ritorneremo. Invece è importante portare avanti campagne informative e formative- ha detto il capogruppo Ars di Sicilia Futura Beppe Picciolo- Un plauso va all’assessore Santisi, che per competenza e professionalità è il valore aggiunto e la punta di diamante di questa giunta. Certo, dovremmo aggiungere ironicamente che i messinesi dovranno escludere la possibilità di donare il fegato……che è piuttosto malconcio ormai…..”.

I primi due donatori di organi che risultano ufficialmente nelle rispettive carte d’identità e nel registro sono Nino Interdonato e Gaetano Alessandro, che è anche fondatore di un’associazione: “Donare equivale a salvare una vita. Io sono qui perché qualcuno che non c’è più ha fatto questo grande atto d’amore. C’è una bimba a Roma che vive grazie al fegato di Lorena Mangano e grazie ai suoi genitori che hanno acconsentito alla donazione ben sapendo che la loro figlia voleva così”.

Rosaria Brancato

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