E’il giorno del previsionale in Consiglio Comunale. Per l’esponente della giunta Accorinti , con la manovra di bilancio 17/19 si può cominciare a pensare al futuro
In Consiglio comunale approda il bilancio di previsione 2017. Come ormai un rito, macabro, che si ripete ogni volta che si deve approvare un documento contabile, oggi è l’ultimo giorno utile per adottare lo strumento finanziario di Palazzo Zanca. Più che le sorti del’ente a rischio ci sono le poltrone dei consiglieri, per via dell’ultimatum imposto dal commissario ad acta Garofalo. Condizione questa solo apparentemente negativa per la giunta Accorinti, che potrà approfittare ancora una volta della paura dei consiglieri di dover rinunciare al proprio scranno per vedersi approvato l’ennesimo bilancio a occhi chiusi.
In aula basteranno solo 16 presenti e 9 sì. Se il bilancio dovesse essere bocciato il Consiglio rischierebbe lo scioglimento, ma è un’ipotesi assai remota, soprattutto grazie all’asse CmdB- genovesiani di Forza Italia che da mesi ormai hanno in mano le redini dell’Aula e assicura alla giunta Accorinti una maggioranza di ferro.
D’altra parte, visti i tempi strettissimi, i consiglieri meno convinti non avranno neanche il tempo di approfondire e apportare modifiche significative, come invece sarebbe nelle possibilità del Consiglio comunale, che ha competenza nella materia finanziaria. Chi dirà sì dovrà quindi fidarsi ciecamente dell’assessore Cuzzola, che ha predisposto lo schema di bilancio e che in una lunga relazione lo presenta come lo strumento finanziario della svolta, in grado di condurre il Comune di Messina verso la normalizzazione dell’ azione amministrativa e la fine del tunnel di riequilibrio.
Di seguito la relazione dell’assessore al bilancio:
La manovra di bilancio 17/19, evidenzia come siamo finalmente ritornati alla quasi normalità della azione amministrativa, dopo i turbolenti anni delle difficoltà finanziarie. Infatti, essa dimostra come si intraveda la fine del tunnel degli squilibri strutturali e si possa cominciare a pensare al futuro.
Il risanamento
La prima azione che il bilancio traccia è una sostanziale accelerazione del percorso verso il risanamento finanziario dell’Ente. Infatti si è compiuto un complessivo e prospettico monitoraggio del piano (oltre, come ormai sappiamo, ad aver reso lo stesso perfettamente integrato al bilancio, il che ne consentirà, anche in futuro, più semplice anche la gestione), sostituendo le previsioni di entrata non più realizzabili (per assenza dei provvedimenti legislativi di attuazione), con altre indubbiamente conseguibili, ma costatando e prevedendo anche una riduzione complessiva, distribuita negli anni rimanenti, della massa passiva del piano stesso, relativamente agli stanziamenti per Messinambiente, ATM, Debiti Fuori Bilancio e Contenziosi in corso. Oltre al risanamento però si è pensato, al rafforzamento degli equilibri strutturali, provvedendo ad accantonare (anche se ancora non esigibile) la copertura per i debiti fuori bilancio fisiologici maturati in corso d’anno e per il contenzioso. Sarà, quindi, anche più semplice la interlocuzione con il Ministero, prima, e Corte dei Conti, poi, adesso che, superata la stagione della rimodulabilità dei piani, ne hanno ripreso l’esame, compreso il nostro.
Verso la fine del tunnel del riequilibrio
La massa passiva da piano certificata con la delibera di Consiglio Comunale 69 del settembre 2016 era pari a 412 milioni di euro. Ad oggi, dopo gli indirizzi che abbiamo fornito ai Dipartimenti con la delibera di GM 257/2017, la massa passiva si è ridotta a 281 milioni. Di questi, 179 milioni di euro sono stati assorbiti al bilancio con l’entrata in vigore del bilancio armonizzato (in sostanza il comune di Messina oggi avrebbe dovuto comunque stanziarli anche se non si fosse trovato in procedura di riequilibrio). Quindi è evidente a tutti che la vera massa passiva da piano è effettivamente pari a circa 103 milioni. E pensare che c’era chi voleva il dissesto e pensare che c’è chi ancora ne parla, mentre in effetti si potrebbe anche revocare la procedura di riequilibrio, se non fosse indispensabile incamerare il fondo di rotazione per riconoscere e pagare immediatamente i debiti fuori bilancio.
Il ritorno alla spesa per i settori prioritari
Abbiamo quindi raggiunto per il triennio 2017/2019 il finanziamento di un livello di spesa adeguato agli standard precedenti e fissati dalla Amministrazione, che ritiene, sia pure in un momento di risanamento, doveroso investire in alcuni settori considerati prioritari: in primo luogo il sociale (leggasi servizio mensa scolastica, mense dei poveri e Casa di Vincenzo) prevedendo sufficientemente le relative spese; poi quello della promozione della Città ( che per storia, cultura, tradizioni e centralità mediterranea non può rimanere marginale) sul piano interno ed internazionale (ecco a cosa servono le spese di rappresentanza); ancora quello organizzativo e per l’adeguamento alla “managerialità” della gestione (ecco lo stanziamento di 150 mila euro per il dipartimento patrimonio, necessario per implementare procedure di gestione immobiliare che ne consentano redditività, piuttosto che oneri improduttivi) ed infine quello partecipativo (ed ecco lo storico stanziamento, nel triennio, del fondo economale per le Circoscrizioni) e per lo sviluppo economico (ecco l’incremento da 50 a 100 mila euro del fondo per il microcredito).
La normalizzazione complessiva
Ma la normalizzazione oltre che negli equilibri si sta evidenziando anche negli aspetti temporali della gestione di bilancio, infatti, licenziato il bilancio stiamo lavorando al Rendiconto, ma con un occhio già alla previsione di bilancio 2018/2020, che contiamo di varare entro fine novembre, contestualmente all’Assestamento, e che completerà il progetto di “risanamento e sviluppo”. Sul fronte del risanamento continueremo a condurre l’azione di contenimento del drenaggio che il piano comporta sul Bilancio ( da un lato monitoreremo costantemente le attività di accertamento delle maggiori entrate, le quali, almeno in parte, saranno sicuramente conseguibili nel 18 e seguenti, dall’altro avvieremo azioni di “transazione” dei Debiti Fuori Bilancio e dei Contenziosi in essere, provvedendo ai primi pagamenti entro fine anno). Sul fronte dello sviluppo continueremo l’azione di “riposizionamento” della città nel contesto interno ed internazionale, oltre che a finanziare servizi per il bisogno, grazie anche alle azioni di recupero evasione tributaria che abbiamo avviato in questi giorni e che produrranno già i primi risultati entro fine anno.