Le reazioni del presidente Schifani e dell'assessore Falcone: "Siamo solidi sul piano economico"
SICILIA – Allarme per la Regione siciliana. ll collegio della sezione di controllo della Corte dei Conti ha sospeso il giudizio di parificazione del rendiconto della Regione per il 2021. L’organo giudiziario ha accolto la richiesta della Procura generale. Tutto viene rinviato alla sentenza della Corte Costituzionale che deve ancora pronunciarsi sui tempi della spalmatura del disavanzo del 2018. Tre anni secondo i giudici contabili; 8 anni secondo il governo Schifani in base alla legge approvata l’anno scorso (fonte Ansa Sicilia).
La reazione dell’assessore Falcone: “La Regione è solida sul piano economico”
Per l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone, “il pronunciamento odierno della Corte non produce alcun tipo di ricaduta negativa sui conti della Regione. L’equilibrio economico-finanziario dell’ente rimane solido e tutti gli indicatori più importanti manifestano un chiaro processo di miglioramento. Di ciò la stessa Corte dei Conti, con la quale si mantiene comunque un rapporto di costante interlocuzione, ne dà atto “.
“Siamo una delle Regioni italiane con il minore disavanzo – sottolinea Falcone – già nel rendiconto 2021 in netto calo e ad oggi sceso a circa 4 miliardi. Siamo, inoltre, fra le Regioni con il più basso rapporto fra disavanzo e Pil. Il quadro in miglioramento è stato riconosciuto anche dalle società di rating come Fitch, il cui giudizio sulle prospettive di breve periodo è migliorato. Abbiamo allineato i conti, rafforzato la spesa ed efficientato le entrate, questo ci consegna delle prospettive virtuose di sicurezza economico-finanziaria. Siamo fiduciosi – conclude l’assessore regionale – anche sul buon esito del giudizio di costituzionalità sul ripiano pluriennale del disavanzo”.
Schifani: “Sentenza incomprensibile e non condivisibile”
Ed ecco il parere del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani: “La sentenza, seppur incomprensibile e non condivisibile, è priva di effetti finanziari e infondata sotto il profilo giuridico. La sospensione della parifica, a causa della pendenza di un giudizio di costituzionalità, in ordine all’articolo 7 del decreto legislativo 158 del 2019, appare poco coniugabile con la successiva norma primaria ex articolo 1 comma 841 Legge 147/22, invocata dalla stessa Corte dei conti, per il ripiano pluriennale del disavanzo del rendiconto del 2018. La nuova legge ha, infatti, superato la norma impugnata dalla Corte. Malgrado ciò, la Regione continuerà ad essere impegnata nel percorso già intrapreso, di risanamento della finanza pubblica, tra l’altro oggi ricordato dallo stesso organo di controllo”.