Presidio davanti al Pronto soccorso e poi dinanzi all'ingresso principale. Presenti diversi deputati regionali. "No al depotenziamento e alla chiusura del Centro cardiologico pediatrico Bambino Gesù"
di Carmelo Caspanello
“Giù le mani dall’Ospedale di Taormina”. Lo hanno ribadito i sindaci del Distretto socio-sanitario D 32, che hanno protestato pacificamente e silenziosamente all’interno del presidio di contrada Sirina. Prima davanti al Pronto soccorso, poi in marcia dietro uno striscione con su scritto “L’Ospedale di Taormina non si tocca” fino all’ingresso principale, dove hanno sostato e firmato un documento congiunto indirizzato al presidente della Regione Renato Schifani e all’assessore alla Salute Giovanna Volo. All’iniziativa, andata al di là dei colori politici, hanno partecipato anche i deputati regionali Calogero Leanza, Pippo Lombardo, Davide Vasta e Alessandro De Leo.
I primi cittadini sono giunti dall’intero comprensorio jonico, dalla Valle dell’Alcantara ed anche da Cesarò, per dire no al depotenziamento dell’Ospedale. Reparti senza primari, altri che chiudono e garantiscono solo servizi in day hospital, pronto soccorso con seri disagi per la mancanza di personale.
La delicata questione del Centro cardiologico pediatrico
E poi c’è la delicata questione del Centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo del Bambin Gesù, divenuto un punto di riferimento per il Mezzogiorno d’Italia, che rischia di chiudere per la decisione di aprirne uno a Palermo, che gli amministratori messinesi definiscono “scellerata”. Giusto per fare un esempio, i piccoli pazienti calabresi operati presso il Centro dell’Ospedale di Taormina dal 2017 al 2021 sono stati in totale 206. Secondo il Decreto Balduzzi è prevista una Cardiochirurgia pediatrica ogni 4-6 milioni di abitanti. “Pertanto – spiegano gli amministratori – appare non chiara la possibilità di mantenere due centri in Sicilia”. I sindaci hanno sottoscritto una mozione inviata al presidente della Regione e all’assessore alla Sanità. Alla quale si aggiunge la manifestazione odierna.
“L’iniziativa di protesta pacifica odierna è la risposta giusta”
“Credo – ha affermato il sindaco di Santa Teresa Danilo Lo Giudice – sia la risposta giusta. Non è una questione politica, è una questione di territorio. Le nostre comunità vivono quotidianamente il disagio di un ospedale che negli anni è stato depotenziato di tantissimi servizi. Ci sono oltre 14 reparti che sono in carenza di medici, ci sono reparti che non hanno primari da diversi anni, c’è una cardiochirurgia pediatrica che rappresenta da 12 anni un’eccellenza per il nostro comprensorio e che sembra si voglia smantellare. Oggi abbiamo iniziato con questa manifestazione simbolica, pacifica e molto istituzionale, ma siamo pronti ad andare avanti anche con delle azioni ancora più eclatanti. Non ci fermeremo qui – aggiunge Lo Giudice – Vogliamo delle risposte concrete dal governo regionale e dall’assessore regionale Volo. I sindaci e la deputazione locale, ma soprattutto i cittadini si aspettano delle risposte.
“Non accettiamo di assistere al depotenziamento dell’ospedale”
Non accetteremo di assistere al depotenziamento dell’ospedale che abbraccia un bacino di utenza che coinvolge i Comuni della Valle dell’Alcantara, della Valle dell’Agrò, oltre quelli del versante nord est dell’Etna. Rispetto al Centro cardiologico chiediamo chiarimenti, anche in merito alla procedura che ha portato all’apertura della cardiochirurgia pediatrica di Palermo. In questi 12 anni la cardiochirurgia pediatrica di Taormina ha dato importanti risposte al territorio e ai piccoli pazienti. Per noi la paventata chiusura di Taormina in favore di quella di Palermo rappresenta ovviamente una minaccia. Qualora invece fosse un’opportunità e ci fosse l’intenzione di mantenere entrambe le strutture attive il Governo lo dica chiaramente, altrimenti non arretreremo neanche di un passo. Cercheremo di difendere fino allo stremo questo presidio ospedaliero come credo sia giusto. Oggi ci sono anche tanti deputati oltre ai sindaci al di là dei colori politici perché l’ospedale è un bene di tutti”.
Bolognari: “Chiediamo certezze sul futuro”
Oggi quasi tutti i Reparti sono in sofferenza per mancanza di Personale medico. Inoltre, i reparti di Urologia, Medicina, Medicina trasfusionale, Radioterapia e Pronto soccorso sono privi di primario. “Ma oltre ad una difficoltà di tutti i reparti – ha detto il sindaco di Taormina, Mario Bolognari – scade a luglio dell’anno entrante la convenzione con il Centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo del Bambin Gesù di Roma. Parliamo di un reparto di eccellenza del quale vorremmo certezze per il suo futuro. Noi sindaci chiediamo al Governo regionale siciliano proprio questo: una chiara presa di posizione sul tema, con un risolutivo intervento circa la prosecuzione della convenzione in scadenza, nonché sulle carenze d’organico evidenziate negli altri reparti”.
Al momento, per essere precisi, sono chiusi per degenza i reparti di Ematologia, Nefrologia ed Astanteria, che forniscono solo prestazioni ambulatoriali e in Day Hospital, mentre i reparti di Medicina, Cardiologia e Urologia hanno ridotto i posti-letto disponibili, per carenza di personale Medico. Conseguentemente anche le attività chirurgiche di tali reparti in sala operatoria sono fortemente ridotte.
Partecipazione al di là dei colori politici
La manifestazione di protesta ha visto sullo stesso fronte amministratori e consiglieri che nei rispettivi Comuni siedono su fronti politici contrapposti. Come nel caso del sindaco di Furci, Matteo Francilia e del capogruppo di opposizione, Sandro Triolo. “E’ un dovere morale, prima ancora che politico – ha evidenziato Triolo – essere al fianco dei sindaci del comprensorio ed in particolare quello della mia comunità di Furci Siculo, a sostegno dell’iniziativa contro la paventata chiusura del reparto di cardiochirurgia pediatrica dell’Ospedale San Vincenzo di Taormina. Scelta non condivisa in quanto frutto di logiche politiche ed “economiche” e non di strategia di crescita della sanità nell’Isola in quanto la struttura attualmente a Taormina è classificata come polo di eccellenza che va ulteriormente valorizzato e non trasferito altrove. Su questioni come queste – conclude Triolo – non ci sono colori politici o divisioni”.
Non si capisce il perchè se c’è una realtà sanitaria che funziona bene si debba depotenziare. L’ospedale di Taormina abbraccia un territorio molto più vasto della zona ionica. Moltissimi pazienti si rivolgono a questa struttura da Messina, da Milazzo e oltre per interventi e trattamenti sanitari di grande delicatezza. Le cure che si ricevono sono di livello medico e sociale superiore anche rispetto ai grandi nosocomi cittadini.