Cacciola: "Le periferie sono al centro della nostra strategia di trasporto"

Cacciola: “Le periferie sono al centro della nostra strategia di trasporto”

Cacciola: “Le periferie sono al centro della nostra strategia di trasporto”

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venerdì 13 Aprile 2018 - 11:28

L'assessore Gaetano Cacciola risponde alla nota dell'architetto Giuseppe Fera sui collegamenti e i trasporti nei villaggi più periferici della città. «In pochi anni tutti i villaggi sono stati collegati e il servizio è ora capillare e garantito in città con più di 51 linee giornalmente in servizio di cui 47 per le periferie.

«È proprio vero, e c’era da aspettarselo, in questo periodo pre-elettorale si sono intensificati gli interventi sulla stampa di coloro che cercano “in tutti i modi” di denigrare il trasporto pubblico e la rinnovata ATM, uno tra i risultati più positivi dell’Amministrazione Accorinti. C’è chi farnetica sui numeri dei bilanci ATM e chi, come la recente nota stampa dell’Architetto Giuseppe Fera, parla di “ripartire dalle periferie” e di realizzare il “sistema a pettine”. Evidentemente non ha compreso che si tratta proprio della stessa strategia posta alla base della rivoluzione sul TPL, condotta dal nuovo management di ATM e dall’Amministrazione comunale, partita nel 2013 dalle “macerie” di un’azienda piena di debiti e sull’orlo della liquidazione, con un servizio inesistente: solo 12 bus in circolazione durante il giorno».

Inizia così la riflessione dell’assessore alla Mobilità Gaetano Cacciola che ha colto lo spunto offerto dalla nota di Fera sul traffico in città (VEDI QUI) per rispondere a chi continua a mettere nel mirino l’Atm. In verità proprio l’analisi di Fera non nasceva come un attacco indiscriminato all’Atm e all’azione portata avanti su questo fronte dall’attuale amministrazione, ma si soffermava soprattutto sulle periferie e sulle proposte messe in campo in tema di trasporti e viabilità nei villaggi. E Cacciola, insieme al presidente dell’Atm Giovanni Foti, spiega qual è stata la strategia adottata.

«In pochi anni tutti i villaggi sono stati collegati e il servizio (con livelli di affidabilità degni delle migliori città italiane) è ora capillare e garantito in città con più di 51 linee giornalmente in servizio di cui 47 per le periferie. L’Amministrazione e l’Azienda, con la riacquistata credibilità, sono riusciti ad ottenere dallo Stato e dalla Regione i finanziamenti occorrenti per acquistare i nuovi veicoli rosso fiammante che sono oggi negli occhi e, crediamo, ormai nel cuore dei cittadini messinesi.

Si può fare di più?

Certo, ed è quello che l’Azienda si propone con il nuovo Piano Industriale presentato all’Amministrazione e per ora stoppato dalla sciagurata bocciatura da parte del Consiglio Comunale della rimodulazione del Piano di Riequilibrio del Comune.

Il nuovo Piano Industriale prevede infatti un servizio ulteriormente potenziato e ancor più “a pettine”, basato su due linee ad elevata frequenza (attesa media alla fermata 4 minuti) e veloci che corrono in sede protetta e che fungono da “metropolitana cittadina” costituendo l’ossatura portante del servizio di trasporto cittadino. Si tratta dell’attuale linea tranviaria che sarà potenziata con l’inserimento in esercizio di mezzi rinnovati tecnologicamente (grazie ad altri finanziamenti ottenuti recentemente sempre da questa Amministrazione per le città metropolitane) e della innovativa linea con 13 nuovi bus elettrici che sarà presentata nel workshop del 18 aprile prossimo (al quale peraltro invitiamo lo stesso arch. Fera). Lungo la direttrice nord – sud che costeggia il mare a queste si affiancano le linee bus 2 e 79 ulteriormente migliorate nella frequenza per collegare il centro urbano a Giampilieri e Torre Faro.

Ai terminali (Zir, Museo e Piazza Castronuovo) e alle fermate principali di questo asse portante giungeranno le “navette bus” che collegheranno i villaggi e correranno lungo le strade dei torrenti cittadini. In questo modo le frequenze di tali linee bus (ad esempio verso Camaro, Ritiro, San Paolo citati da Fera) saranno ulteriormente migliorate rispetto all’attuale ora di passaggio.

Si poteva fare prima?

No, perché non era opportuno fare scendere i cittadini dai bus provenienti dai villaggi (con destinazione capolinea Cavallotti) per farli salire su un altro mezzo senza essere in grado di garantire un servizio ad elevata frequenza.

Il Piano industriale prevede infatti di migliorare, oltre alla frequenza, ulteriormente la velocità del tram, con la priorità semaforica (finanziamento Pon Metro ottenuto sempre da questa Amministrazione) e della nuova linea di bus elettrici grazie alla sede protetta e se possibile alla stessa priorità semaforica, in modo che il tempo di viaggio complessivo (navetta villaggio + tram/bus elettrico) sia effettivamente competitivo con l’auto privata.

Analogo ragionamento vale per la cosiddetta “Metroferrovia” che ha una frequenza biblica e tempi di viaggio oggi non accettabili a causa delle inutili fermate nell’area urbana messinese in stazioni situate in luoghi decentrati inaccessibili ai cittadini.

In conclusione leggendo la nota del collega Arch. Fera ci sorge il dubbio che da molto tempo non sia più salito su un bus e tantomeno sulla Metroferrovia, e sia poco informato su quanto per il Servizio di Traporto Pubblico sia stato fatto da questa Amministrazione e da ATM nel corso di questi cinque anni».

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