Con un post su Fb il sindaco Cateno De Luca replica alle dichiarazioni del presidente della Corte d'Appello di Messina Michele Galluccio, che in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario nella sua relazione ha criticato la scelta dell’attuale amministrazione di ricominciare da zero per la realizzazione del secondo Palazzo di giustizia (VEDI QUI)
«Io non ci sto a stare sul banco degli imputati per la mancata realizzazione del Palagiustizia» scrive il primo cittadino sulla sua pagina Facebook.
«Oltre 18 milioni di euro fermi da oltre 30 anni per realizzare il nuovo palazzo di giustizia ma il Comune di Messina non è stato in grado di decidere il luogo e realizzare l’opera. Il 9 febbraio 2017- ricorda il sindaco – è’ stato sottoscritto un protocollo di intesa tra il Ministero della Difesa, Ministero di Giustizia, Agenzia del Demanio, Comune di Messina che prevede la realizzazione del Palagiustizia presso l’ospedale militare previa ristrutturazione di un altro immobile (ex molini Gazzi) ove trasferire le attività dell’ospedale militare: per la serie se va tutto bene tra 10 anni se ne parla. Questo protocollo di intesa toglie al comune la competenza a progettare e realizzare l’opera e la assegna all’agenzia del demanio».
La scelta della giunta Accorinti non piace a quella attuale: «Noi – continua De Luca – non condividiamo questa soluzione ed abbiamo già redatto un progetto di massima che dimostra la convenienza a realizzare il palagiustizia in via La Farina ove c’è un parcheggio di proprietà del comune di Messina».
«A settembre – conclude il primo cittadino – sarà pronto il progetto esecutivo del palagiustizia in via La Farina, nonostante noi come Comune non abbiamo più competenza in merito, e vedremo cosa succederà».
Nel frattempo, agli atti del Comune c’è una delibera approvata dal Consiglio comunale che , come ha recentemente ricordato l’ex consigliere comunale Daniele Zuccarello, è stata ignorata dalla precedente amministrazione continua ad essere ignorata anche dall’amministrazione De Luca (VEDI QUI).
molto attento sembra il dott. Barbaro….
C’è qualcosa che non torna. Se la competenza per la redazione del progetto del palagiustizia è dell’Agenzia del Demanio, può il Comune impiegare risorse umane ed economiche per lo stesso scopo, senza incorrere nel reato di danno erariale? Un Comune, peraltro, come quello di Messina che naviga in acque particolarmente agitate? Non sarebbe più corretto impiegare dette risorse per altri fini, più di competenza, come la sistemazione del manto stradale e dell’illuminazione pubblica, ma soprattutto dotare di efficienti impianti di riscaldamento alcune scuole? Il Palagiustizia lo costruisca il Ministero della Giustizia con proprie risorse, senza attingere fondi che sono destinati ai servizi per i cittadini!