L'ex assessore replica alle polemiche scaturite sui progetti ammessi a finanziamento, specifica che i dati non sono ancora definitivi e che il sindaco De Luca fa un errore invertendo la rotta rispetto ai criteri adottati.
Da alcuni organi di stampa e da FaceBook, ormai organo ufficiale di comunicazione, apprendo che il PON Metro è stato bocciato con grave onta della Giunta Accorinti. Da quanto ricordo e dalla documentazione in mio possesso relativa all’asse 1 del PON Metro che ho seguito come Assessore all’innovazione tecnologica, posso affermare che questo NON È VERO! Il documento del Comitato di Sorveglianza, citato da alcune testate giornalistiche NON BOCCIA IL PON DELLA CITTÀ DI MESSINA. Il documento fa riferimento a quanto discusso, nel corso del Comitato di Sorveglianza, tra tutte le città per affrontare le varie problematiche sul corretto avanzamento del programma. Il dato riportato si riferisce a ciò che è visibile sul sistema di rendicontazione a quella data in cui per Messina risultavano ammessi a finanziamento circa il 50% degli interventi programmati, perfettamente in linea (fino a maggio 2018) con le altre città.
In particolare con riferimento all’asse 1, preciso che i progetti denominati Cloudme, Impleme e Agorà, sono stati regolarmente ammessi a finanziamento per circa 6 mln di € così come pianificato e concordato con gli altri assi per consentire un impegno delle somme che rispettasse le richieste dell’organo di controllo nazionale, che infatti risultano rispettate, almeno fino al 24/6/2018.
So anche che gli altri progetti dell’asse 1 dovevano essere ammessi a finanziamento in estate ma si ha notizia (sempre da FB) che sembra siano stati tutti cancellati per realizzare un unico sistema di sensoristica digitale diffuso che dovrebbe supportare la gestione dei servizi. Nel rispetto delle scelte della nuova Amministrazione voglio ricordare che un progetto per la sensoristica è già previsto all’interno del Pon Metro, si chiama MEsM@RT, ha una previsione di finanziamento di circa 2 mln di € ed è ampiamente descritto nel piano operativo. A seguito della notizia in molti hanno chiesto se davvero Messina ha bisogno di spendere circa 7 mln di € per istallare sensori o non può utilizzare queste somme per qualcosa di più utile.
Non essendoci ancora atti ufficiali non è dato sapere con esattezza cosa è stato o cosa sarà cancellato del PON METRO da noi predisposto, tuttavia qualche valutazione sul metodo credo vada fatta. Gran parte del Pon Metro è stato definito dall’Amministrazione Accorinti ricorrendo, anche in questo caso alla partecipazione.
In particolare il Piano operativo relativo all’asse 1 (agenda digitale) è stato definito a seguito di incontri con le realtà locali (associazioni, imprese, Università,… ) che numerose hanno partecipato all’invito per arrivare a definire in modo condiviso i contenuti del PON che rappresenta certamente un’importante occasione per la città.
Oggi con una totale inversione di rotta la nuova Amministrazione ignora la volontà espressa dai cittadini ai tavoli di condivisione e senza ascoltare i soggetti interessati (sembra che neanche i dipartimenti siano stati consultati) ridefinisce, o almeno così si legge su FB, gran parte del PON cosa certamente possibile salvo mettere a rischio i finanziamenti. Inoltre sembra che uno dei progetti destinati ad essere cancellati sia quello denominato#openmessina che ha l’obbiettivo di attivare procedure e sistemi per puntare alla massima trasparenza e consentire a tutti i cittadini di poter seguire e partecipare all’azione amministrativa.
Mi permetto di suggerire alla nuova Amministrazione che partecipazione e trasparenza, temi per cui la città di Messina era stata inserita nel Piano Nazionale per un Governo aperto (Piano OGP 2016-2018) sono da trattare con la massima attenzione. Quanto accaduto nelle ultime settimane in città evidenzia in modo inequivocabile come questa sia una necessità assoluta e non un’opinione.
Sergio De Cola