Porto di Tremestieri, rischio paralisi. La Regione vuole riesaminare il progetto

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Marco Ipsale

Porto di Tremestieri, rischio paralisi. La Regione vuole riesaminare il progetto

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mercoledì 15 Giugno 2016 - 22:07

La Commissione regionale lavori pubblici, su parere dell’Ufficio legislativo e legale regionale, pretende una doppia approvazione, da parte dello Stato e della Regione stessa. Serviranno mesi mentre entro il 31 dicembre bisogna aver già iniziato i lavori fino ad un valore di 7 milioni, che altrimenti andranno persi. L’offerta di gara potrebbe saltare e vorrebbe dire addio all’opera. Tentativo in extremis al Ministero

Il rischio è più concreto che mai. Dopo il rinvio dello scorso mese, la Commissione regionale lavori pubblici ha dato il proprio responso e non è quello atteso. Il progetto definitivo del porto di Tremestieri dovrà andare prima a Roma, al Consiglio superiore dei lavori pubblici, e poi a Palermo, in Commissione regionale. Tradotto: si perderanno altri mesi prima dell’approvazione. Se i lavori non inizieranno quest’anno una parte dei finanziamenti andrebbe persa e potrebbe persino saltare l’offerta di gara. A un certo punto ci si potrebbe trovare col progetto finalmente approvato, ma senza abbastanza soldi né un’impresa per realizzarlo. Un cane che si morde la coda.

Per non perdere 7 dei 28 milioni arrivati dal Ministero, infatti, serve che i lavori del porto siano ad uno stato di avanzamento di circa il 10 % entro il prossimo 31 dicembre ma, stando così le cose, sarebbe già un miracolo se in quella data i lavori fossero appena iniziati. Per raggiungere quella percentuale, l’obiettivo è, o forse era, quello di cominciare al massimo a novembre, subito dopo la firma del contratto d’appalto, addirittura in contemporanea alla redazione del progetto esecutivo, anticipando la parte dei dragaggi.

Ed invece bisognerà attendere un doppio esame, con tutte le prescrizioni che potrebbero arrivare. Alla Regione non sono così pessimisti: l’idea è che il parere nazionale sia formale e che quello tecnico regionale possa arrivare nell’arco di un mese e mezzo, anche perché quasi tutte le autorizzazioni sono già state acquisite. Difficile, però, che tutto possa completarsi in così poco tempo.

E dire che nell’ultima riunione romana del 29 aprile, l’assessorato regionale alle infrastrutture, rappresentato dall’arch. Giovanni Rotondo, aveva espresso l’orientamento di riconoscere la legittimità in capo alla stazione appaltante, l’unica procedura che consentirebbe di non impiegare tempi lunghissimi per l’approvazione. Sempre in quell’occasione l’arch. Rotondo aveva preannunciato il responso definitivo e ufficiale entro una settimana. Il responso è arrivato dopo un mese e mezzo ed è opposto rispetto a quanto preannunciato. Un altro esempio che induce a pensare che gli eventuali tempi di approvazione del progetto definitivo potrebbero prolungarsi a dismisura.

Le motivazioni della decisione della Commissione regionale sono legate ad un parere dell’Ufficio legislativo e legale della Regione, che ritiene necessari i due passaggi in quanto il finanziamento è statale per più del 50 % rispetto all’importo dell’appalto, che ammonta a 72 milioni. Infatti 41 di questi dovranno arrivare proprio dello Stato: i 28 già incassati più 6 e mezzo dal Provveditorato Opere Pubbliche e altri 6 e mezzo dal Pon Reti e Mobilità; questi ultimi 13, tra l’altro, sono stati promessi e individuati ma non ancora ufficializzati.

Il Dipartimento Regionale alle Infrastrutture ha chiesto al Comune questo piano finanziario, proprio per valutare il superamento della soglia del 50 %, ed anche di indicare chi sarà la stazione appaltante. In questo momento è Palazzo Zanca, nelle intenzioni sarà l’Autorità Portuale, che però non vuole accollarsi quest’onere prima di aver chiarito la fattibilità dell’opera.

“Il responso è peggiore di quello che ci aspettavamo – dice il segretario generale dell’Autorità Portuale e responsabile unico del procedimento, Francesco Di Sarcina -. Non solo la Regione ritiene di dover esprimere il proprio parere ma vuole anche quello del Consiglio superiore, che senso ha una doppia approvazione? Il parere dell’Ufficio legale regionale a prima vista non sembra sufficientemente motivato perché non ha riferimenti normativi, non si può pensare che ogni fonte di finanziamento pretenda una propria approvazione. Se avessero accordato i poteri speciali come richiesto non saremmo in queste condizioni. Andrò subito a parlarne al Ministero, serve una soluzione chiara e precisa. Siamo preoccupati perché il tempo corre e una decisione del genere, a questo punto, rischia di far saltare tutto”.

(Marco Ipsale)

12 commenti

  1. Siamo in mano a degli inetti, incapaci e non non so più come definire gente che per approvare aumenti di stipendi o autorizzazioni a spese di rappresentanza e altro ci impiega un secondo e poi fanno i garantisti della legalità facendo girare un progetto come una trottola. Ma ditelo subito che non la volete fare un’opera e in due tre giorni ci mettiamo il cuore in pace. Vergogna….moriremo tutti di amarezza.

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  2. Siamo in mano a degli inetti, incapaci e non non so più come definire gente che per approvare aumenti di stipendi o autorizzazioni a spese di rappresentanza e altro ci impiega un secondo e poi fanno i garantisti della legalità facendo girare un progetto come una trottola. Ma ditelo subito che non la volete fare un’opera e in due tre giorni ci mettiamo il cuore in pace. Vergogna….moriremo tutti di amarezza.

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  3. Visto che alla regione ragionano in questo modo, sarebbe il caso di trovare il modo per paralizzare il traffico gommato sullo stretto lasciando in funzione esclusivamente tremestieri, anche quando lo scirocco la fa da padrone.

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  4. Visto che alla regione ragionano in questo modo, sarebbe il caso di trovare il modo per paralizzare il traffico gommato sullo stretto lasciando in funzione esclusivamente tremestieri, anche quando lo scirocco la fa da padrone.

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  5. MessineseAttento 16 Giugno 2016 08:56

    È inutile dire, perché più che risaputo, che queste decisioni naïf provenienti da Palermo, non fanno altro che avvantaggiare chi, oggi, come ieri e l’altro ieri, sfrutta la rada San Francesco ingrassando a dismisura le proprie sostanze. Come diceva qualcuno: “A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”.
    Fosse nelle mie possibilità emetterei un’ordinanza che vieti il passaggio dei tir dall’annunziata a Gazzi, definitiva e senza proroghe. Con buona pace di gentaglia catanese che vorrebbe Messina alla stregua di una piattaforma logistica e di quei pochi cittadini che godono nel vedere le nostre strade invase da camion che ci avvelenano ed uccidono, mentre pochi, pochissimi, si arricchiscono.

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  6. MessineseAttento 16 Giugno 2016 08:56

    È inutile dire, perché più che risaputo, che queste decisioni naïf provenienti da Palermo, non fanno altro che avvantaggiare chi, oggi, come ieri e l’altro ieri, sfrutta la rada San Francesco ingrassando a dismisura le proprie sostanze. Come diceva qualcuno: “A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”.
    Fosse nelle mie possibilità emetterei un’ordinanza che vieti il passaggio dei tir dall’annunziata a Gazzi, definitiva e senza proroghe. Con buona pace di gentaglia catanese che vorrebbe Messina alla stregua di una piattaforma logistica e di quei pochi cittadini che godono nel vedere le nostre strade invase da camion che ci avvelenano ed uccidono, mentre pochi, pochissimi, si arricchiscono.

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  7. MessineseAttenta 16 Giugno 2016 10:20

    Ennesima dimostrazione di incapacità di questa giunta di gestire quello che, in altri comuni, è normale amministrazione. E’ inutile prendersela con la Regione o con lo Stato o con la sorte. La colpa è di accorinti, che, se fosse una persona seria, si dimetterebbe per manifesta incapacità. Ma non lo fa, visto che, se ritorna a fare il maestro di ginnastica, guadagnerebbe molto meno. Pensare di risolvere tutto impedendo la libera circolazione dei TIR significa chiedere decisioni stupide che danneggiano chi, con il traghettamento, ci vive.

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  8. MessineseAttenta 16 Giugno 2016 10:20

    Ennesima dimostrazione di incapacità di questa giunta di gestire quello che, in altri comuni, è normale amministrazione. E’ inutile prendersela con la Regione o con lo Stato o con la sorte. La colpa è di accorinti, che, se fosse una persona seria, si dimetterebbe per manifesta incapacità. Ma non lo fa, visto che, se ritorna a fare il maestro di ginnastica, guadagnerebbe molto meno. Pensare di risolvere tutto impedendo la libera circolazione dei TIR significa chiedere decisioni stupide che danneggiano chi, con il traghettamento, ci vive.

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  9. Franza stappa lo champagne

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  10. Franza stappa lo champagne

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  11. MessineseAttento 16 Giugno 2016 20:13

    Lei fa tenerezza. È talmente incapace di intendere che non capisce che post del genere, degni di una mente non pensante, hanno esattamente il risultato opposto a quello che lei vorrebbe raggiungere. Non le chiedo di ragionare prima di scrivere, perché mi rendo conto che le chiederei troppo, ma almeno provi ad uscire dal deserto intellettuale che la circonda.

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  12. MessineseAttento 16 Giugno 2016 20:13

    Lei fa tenerezza. È talmente incapace di intendere che non capisce che post del genere, degni di una mente non pensante, hanno esattamente il risultato opposto a quello che lei vorrebbe raggiungere. Non le chiedo di ragionare prima di scrivere, perché mi rendo conto che le chiederei troppo, ma almeno provi ad uscire dal deserto intellettuale che la circonda.

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