Dall'Aprile scorso, l'Associazione "Vento dello Stretto", presieduta da Ferdinando Croce, il Consigliere Comunale Piero Adamo ed il Consigliere della IV Circoscrizione Daniele Travisano, hanno segnalato lo stato di degrado in cui si trova Palazzo Coppedé. Dopo vari passaggi adesso l'iter per la sistemazione è iniziato e si aspetta unicamente l'intervento del Sindaco
Istituzioni e associazioni si stringono insieme per dare nuova vita ai beni culturali messinesi. Lo scorso aprile, infatti, l'Associazione "Vento dello Stretto", presieduta da Ferdinando Croce, il Consigliere Comunale Piero Adamo ed il Consigliere della IV Circoscrizione Daniele Travisano, hanno acceso i riflettori sul centralissimo Palazzo Coppedé, costruzione novecentesca, sita tra la Vie Cesare Battisti, Garibaldi e Castellammare, considerato immobile di interesse storico, monumentale o ambientale, che adesso versa in condizioni catastrofiche.
A seguito della segnalazione, la Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali di Messina, con una nota indirizzata all'Amministrazione, nel Maggio scorso ha richiesto che venissero messe in atto tutte le misure necessarie per arginare il problema, garantendo, come scritto nel documento, "il giusto decoro e la salvaguardia per la pubblica incolumità". A giugno è stato il Consigliere Adamo a chiedere lumi al Sindaco (senza ricevere risposta) per "conoscere quali iniziative l'Ente ha assunto e/o intende assumere a tutela della pubblica incolumità e soprattutto del decoro e del valore artistico degli edifici in oggetto".
All'inizio di Luglio è stato il Dipartimento attività edilizie e repressione dell'abusivismo ad entrare in campo, dopo aver controllato la struttura. "Risultano infatti deteriorati gli intonaci", si legge nel comunicato, "e buona parte degli elementi decorativi ed in particolare te balaustre dei balconi, che sono in atto avvolte da teli non perfettamente agganciati. collocati a protezione di eventuali distacchi di calcinacci"; si parla, inoltre, di vero e proprio "stato di scadente conservazione". Il Dipartimento si è poi espresso in termini chiari e decisi, "Si invita il Sindaco a mettere in essere i provvedimenti necessari per garantire il decoro e l'incolumità pubblica, in ottemperanza a quanto previsto dagli art 65 e 78 dei R.E.C., si esprime parere favorevole, in sostituzione della soppressa Commissione Edilizia, per remissione di una ordinanza sindacale a carico dei proprietari dell'immobile in oggetto, per l'immediata esecuzione dei lavori di manutenzione e restauro delle facciate. Si invitano a tal uopo i responsabili dei Dipartimenti destinatari della presente, ad attivarsi ciascuno per gli aspetti di propria competenza, per l'individuazione dei proprietari e remissione di atti a salvaguardia della pubblica incolumità".
Croce, Adamo e Travisano si mostrano entusiasti davanti alle novità, l'iter per la ricostruzione del Palazzo è ufficialmente partito ed adesso si attende la risposta del Sindaco. Nonostante il clima possa portare una ventata positiva all'interno della questione, i Consiglieri e l'Associazione mostrano comunque una faccia negativa della medaglia, "Non è accettabile che occorra attendere l’interessamento della cittadinanza – sia essa in forma singola o organizzata – per consentire di avviare un percorso di ripristino di un Palazzo tanto importante quanto visibile per migliaia di cittadini e turisti che giornalmente transitano dalla zona. Ed ancora, è inconcepibile che percorrendo la Via Cesare Battisti o la Via Garibaldi mai nessun funzionario degli Enti interessati abbia spontaneamente notato lo stato di degrado, a mero titolo di esempio, del Palazzo Coppedé. A questo punto, "la palla" passa al Sindaco Accorinti, che non potrà più indugiare oltre per l’emissione dell’ordinanza sindacale necessaria a porre il sigillo finale su ciò che si è fin qui ottenuto".
Claudio Panebianco
Questa associazione, l’ennesima, ha ragione, è impossibile che passando dalla Cesare Battosti, o dalla Garibaldi, non si noti lo stato fatiscente del Coppedè. Io aggiungo che è ancora più impossibile che questi signori si siano accorti adesso del problema, nonostante sia presente da almeno 30 anni. Potere della democrazia, assoluta novità per Messina.
Mi chiedo dov’erano tutte queste associazioni quando al potere vi era uno dei mentori, ah già, allora le prebende tappavano le bocche.
Questa associazione, l’ennesima, ha ragione, è impossibile che passando dalla Cesare Battosti, o dalla Garibaldi, non si noti lo stato fatiscente del Coppedè. Io aggiungo che è ancora più impossibile che questi signori si siano accorti adesso del problema, nonostante sia presente da almeno 30 anni. Potere della democrazia, assoluta novità per Messina.
Mi chiedo dov’erano tutte queste associazioni quando al potere vi era uno dei mentori, ah già, allora le prebende tappavano le bocche.
CENTRODESTRA e CENTROSINISTRA al governo della città non si sono mai mossi, la proprietà era troppo potente per un atteggiamento intransigente come quello che si pretende, giustamente, da RENATO ACCORINTI.Mi sono occupato nei miei commenti di questo splendido palazzo, comprato e restaurato dai generosi militanti del PCI,era segretario Enrico BERLINGUER,amato dal popolo comunista e rispettato dagli italiani, altri tempi, altra storia rispetto a quella attuale.Ci sono altri palazzi storici abbandonati dalla ricca borghesia messinese, gli eredi oramai lontani da Messina,sono puntuali solo a riscuotere affitti di attività merceologiche incompatibili con il Centro Storico, autolavaggi, officine. Borghesia legata a chi ha governato Messina.
CENTRODESTRA e CENTROSINISTRA al governo della città non si sono mai mossi, la proprietà era troppo potente per un atteggiamento intransigente come quello che si pretende, giustamente, da RENATO ACCORINTI.Mi sono occupato nei miei commenti di questo splendido palazzo, comprato e restaurato dai generosi militanti del PCI,era segretario Enrico BERLINGUER,amato dal popolo comunista e rispettato dagli italiani, altri tempi, altra storia rispetto a quella attuale.Ci sono altri palazzi storici abbandonati dalla ricca borghesia messinese, gli eredi oramai lontani da Messina,sono puntuali solo a riscuotere affitti di attività merceologiche incompatibili con il Centro Storico, autolavaggi, officine. Borghesia legata a chi ha governato Messina.