Solo 10 enti hanno chiesto di accedere ai finanziamenti di Resto Al Sud, impiegando 3,7 milioni di euro su 37 disponibili.
Sono soltanto una decina gli enti siciliani beneficiari del programma nazionale “Io resto al Sud” che fra il 2020 e il 2021 hanno chiesto di accedere ai contributi previsti dalla finanziaria regionale dello scorso anno. In tutto 37 mila euro impegnati, contro una disponibilità di 3,7 milioni.
Il dato è emerso ieri in Commissione verifica leggi regionali ed a denunciare l’assenza di progettazione per poter beneficiare dei fondi è il deputato Marianna Caronia, che ha convocato i rappresentanti di Invitalia per capire perché e se è possibile migliorare il dato.
L’Assemblea Regionale aveva deciso che i beneficiari siciliani del programma nazionale gestito da Invitalia -che prevede la concessione di contributi a fondo perduto e prestiti agevolati per l’avvio o il rafforzamento di attività imprenditoriali nel Meridione-, in aggiunta ai contributi nazionali avrebbero avuto ulteriori vantaggi: l’esenzione dall’addizionale IRPEF e dal bollo dei veicoli aziendali, il bollo sugli atti amministrativi finalizzati all’impresa. Ma a presentare la domanda sono stati solo 4 enti nel 2020 -circa 12 mila euro- e 6 enti nel 2021, per 25 mila euro.
“Mi risulta che in Sicilia siano diverse centinaia i progetti già finanziati da Invitalia – afferma la Caronia che aveva chiesto la verifica da parte della Commissione – anche se da più parti vengono lamentati gravi ritardi nella procedura di valutazione. In ogni caso, i dati forniti oggi all’ARS dagli uffici regionali sono davvero disarmanti e, se confermati, rischiano di confermare un ennesimo fallimento degli obiettivi che ci eravamo dati con la finanziaria del 2020 per sostenere l’economia.Per questo ho chiesto che la Commissione ascolti i rappresentanti di Invitalia per capire meglio come migliorare l’efficacia degli interventi.”