All’interno il dettaglio dei lavori che saranno eseguiti
Il teatro Vittorio Emanuele di Messina pronto ad essere sottoposto un’opera di restyling. Saranno effettuati interventi manutentivi secondo un cronoprogramma che il sindaco Giuseppe Buzzanca e l’assessore alla manutenzioni , Pippo Isgrò hanno definito dopo una serie di riunioni ed incontri con il presidente dell’Ente autonomo Teatro di Messina, Luciano Ordile ed il soprintendente, Paolo Macaudda. Gli interventi, per un totale di 383 mila euro, rappresentano il primo stralcio delle risorse complessive di 580 mila euro, destinate al progetto “Il teatro Vittorio Emanuele nel XXI secolo”, erogate dalla Società per lo sviluppo dell’arte, della cultura e dello spettacolo S.p.A., Arcus, costituita con capitale sociale interamente sottoscritto dal Ministero dell’Economia, mentre l’operatività aziendale deriva dai programmi di indirizzo che sono oggetto dei decreti annuali adottati dal Ministro per i Beni le Attività Culturali – che esercita altresì i diritti dell’azionista – di concerto con il Ministro delle Infrastrutture.
Nella missione di Arcus vi è infatti il sostegno di progetti significativi e l’aiuto a completamenti progettuali, ed è quanto, con l’allora presidente dell’Ente teatrale di Messina, Egidio Bernava, fu richiesto e che , anche grazie all’azione del deputato nazionale on. Vincenzo Garofalo, si ottenne per gli interventi da eseguire sull’immobile del Vittorio Emanuele. In particolare saranno eseguiti i lavori di revisione, adeguamento ed ampliamento dell’impianto di rilevazione fumi (90 mila euro); la sostituzione della moquette e collocazione del parquet dei 100 metriquadrati della sala teatro (138 mila euro); il rifacimento dell’imbottitura e della tappezzeria delle mille poltrone della sala (80 mila euro); la sostituzione del sipario alla greca (60 mila euro); la realizzazione della prima americana del palcoscenico, non funzionante (15 mila euro) ed infine la manutenzione straordinaria dei piani mobili del palcoscenico costituito da 7 ponti azionati da un sistema idraulico (35 mila euro).
Il teatro Vittorio Emanuele è un edificio costruito poco dopo la metà del 1800 in stile neoclassico, che ha subito gravi danni a seguito degli eventi naturali e bellici che hanno colpito la città nel XX secolo e, dopo decenni di abbandono, è stato ricostruito internamente agli inizi degli anni ’80 ed inaugurato nell’aprile del 1985. Il 28 dicembre 1984 il Comune di Messina allestì una mostra storica dell’antico teatro Vittorio Emanuele, riaperto il 24 aprile 1985 con il concerto della “Philarmonia Orchestra di Londra” diretta dal maestro Giuseppe Sinopoli, il “Ballet de Geneve” ed il concerto “Galà della Winner Volksoper”. La funzionalità della struttura teatrale riprese poi il 7 gennaio del 1986 con un Festival di Opera e Balletto con sedici rappresentazioni del “Teatro Grande di Lodz”. Obiettivo dell’attuale concorso di idee è la ristrutturazione integrale dell’edificio con particolare riguardo al restyling esterno della torre scenica, al miglioramento delle caratteristiche di visibilità e di acustica della cavea, ed all’adeguamento dell’impiantistica alle norme vigenti in materia di locali per il pubblico spettacolo. Prima della legge regionale 10 gennaio 1995, n.4, per l’Istituzione dell’Ente autonomo regionale Teatro di Messina, il Comune di Messina curava direttamente anche la programmazione dell’attività culturale della struttura.
L’Amministrazione comunale di Messina inoltre nel 2005 bandì un concorso di idee a livello europeo, aperto agli architetti e ingegneri per la ristrutturazione del Teatro “Vittorio Emanuele”, con particolare riguardo al restyling esterno della torre scenica, al miglioramento delle caratteristiche di visibilità e di acustica della cavea ed all’adeguamento dell’impiantistica alle norme vigenti in materia di locali per il pubblico spettacolo. Nel 2006 il concorso, al quale parteciparono otto progettazioni presentati, fu vinto dal progetto Messin Scena, motto del capogruppo arch. Antonino Marino (Messina) con il prof. Franco Cardullo, l’arch. Giovanni Barone, l’ing. Giulio Cammarata, l’arch. Luca d’Amico, l’arch. Filippo Lambertucci e l’ing. Manlio Marino, e tutte le progettazioni furono pubblicate su un numero monografico di Città & territorio. I vincitori del concorso vista la valenza degli interventi manutentivi, che saranno esclusivamente di natura impiantistica e scenica, hanno rinunciato alla progettazione limitatamente a questo primo stralcio.
ammuccamu,e vai con l’opera di pupi..