La signora Olivia d'Amico, nella qualità di rappresentante legale pro-tempore della Società Publione SRLS, interviene con una rettifica in merito all’articolo pubblicato da Tempostretto il 4 settembre 2018 dal titolo “Guerra dei numeri all’Atm, i revisori: importante squilibrio finanziario” (leggi qui)
“Occorre precisare che sono state fornite delle notizie non corrispondenti al vero, giacché in particolare é errata l'inclusione della Società Publione srls nell'elenco dei debitori dell'ATM di Messina, vieppiù con l'indicazione di una somma a titolo di credito a favore dell'Azienda Trasporti errata.E' infatti pendente, sulla predetta somma, un giudizio dinanzi al Tribunale civile di Messina.
In particolare, la richiesta di pagamento dell'Azienda Trasporti di Messina della somma pari ad Euro 146.400,00, scaturente dalle somme portate dalle fatture prot. nn. 6938, 6939 e 6940 del 25 marzo 2016 (ciascuna dell'importo di Euro 48.800,00) per la corretta esecuzione degli obblighi di cui al contratto inter partes del 15 settembre 2017, è stata definitivamente superata con l'accordo transattivo del mese di novembre 2017, con il quale l'ATM si é impegnata a stornare le predette fatture a fronte del versamento a saldo e stralcio, come in effetti regolarmente avvenuto, della complessiva somma di € 10.000,00 da parte della Società Publione srls in favore dell'ATM di Messina.
Incredibilmente, nonostante la predetta definizione in via bonaria tramite l'accordo transattivo ed il conseguente storno delle fatture, che l'Azienda ha vieppiù espressamente riconosciuto mediante l'emissione di una specifica nota di credito, l'A.T.M. ha chiesto, con ricorso, al Tribunale di Messina l'emissione di un decreto ingiuntivo che ha posto a proprio fondamento le medesime fatture oggetto di transazione! A questo punto, é pendente il giudizio di opposizione al predetto decreto ingiuntivo, instaurato da parte della scrivente Società, non ancora definito.
Appare opportuno dire che è stata già proposta opposizione tardiva al suddetto decreto, per la quale è pendente un giudizio dinanzi al Giudice civile del Tribunale di Messina.
Stando così le cose, non può certamente affermarsi la sussistenza di un debito in capo alla Società Publione, poiché: da un lato, esiste un atto di transazione, con il quale le parti si sono dichiarate reciprocamente e definitivamente soddisfatte, una quietanza di pagamento del corrispettivo pattuito nel predetto atto di transazione da parte della Publione all'ATM e, addirittura, una nota di credito emessa dall'ATM che ha annullato le tre fatture precedentemente emesse e sopra citate. Dall'altro, un decreto ingiuntivo non esecutivo e ritualmente opposto dalla Publione, un giudizio tuttora pendente e nessun provvedimento giurisdizionale definitivo (sentenza o altro) che abbia accertato la sussistenza del presunto debito reclamato dall'Azienda."