L'assessore regionale Michela Stancheris ha confermato l'impegno di stanziare 250 mila euro per la mini-stagione del Vittorio Emanuele ed ha annunciato che il Cda resterà a 7 componenti. E' quanto emerso dalla riunione congiunta delle Commissioni cultura dell'Ars e del Comune che si è tenuta a Palazzo Zanca. In attesa di vedere i fatti concreti, i giochi restano aperti sul fronte delle nomine e non si escludono sorprese. Intanto scatta il toto-sovrintendente.....
Impegno per i 250 mila euro destinati alla mini-stagione di prosa e musica del Teatro e via libera ad un Cda “vecchia maniera” con 7 componenti.
Il problema e le cautele riguardano i tempi.
Queste le notizie emerse oggi a Palazzo Zanca dalla riunione congiunta della Commissione regionale Cultura, presieduta da Marcello Greco, e della Commissione consiliare cultura, presieduta da Piero Adamo, alla presenza dell’assessore regionale agli spettacoli Michela Stancheris e di parte della deputazione regionale messinese, quella parte cui stanno a cuore le sorti del Teatro. Nell’Aula consiliare erano presenti il presidente del consiglio comunale Emilia Barrile, il sindaco Renato Accorinti, l’assessore comunale alla cultura Tonino Perna, il presidente dell’Ente Teatro Maurizio Puglisi, i consiglieri comunali (per la verità molto pochi), i rappresentanti sindacali di SLC-CGIL, UILCOM-UIL, FIALS-CISAL e S.A.Di.R.S., ed infine, lavoratori, maestranze, orchestrali, precari del Teatro, in attesa di avere certezze o comunque chiarimenti dalla Regione. Un’Aula sicuramente piena, segnale fortissimo di quanto il presente ed il futuro del Vittorio Emanuele siano in un certo senso “visti” come simbolicamente ed indissolubilmente legati a quelli della città. Un Teatro che agonizza è lo specchio di una Messina che non riesce a risalire la china.
Dalla Stancheris l’intera Aula oggi si attendeva risposte chiare, soprattutto in termini economici e di programmazione. L’assessore non si è sbilanciato, ma ha avviato un confronto che continuerà e sul fronte 250 mila euro, destinati a dare ossigeno alla mini-stagione primaverile, ha ribadito il suo impegno.
Ad aprire gli interventi è stato il presidente della Commissione Ars cultura Marcello Greco che è riuscito a “spostare” la seduta da Palermo a Messina ed ha sottolineato come “la vera sfida sarà entro il 2015 far camminare il Teatro da solo. Oggi noi ascoltiamo gli impegni del governo ma vigileremo”. Piero Adamo ha fatto notare come le numerose presenze in Aula diano l’immagine “di una città in angoscia per lo stallo del Teatro”. A “dipingere” la drammatica situazione dell’Ente sono stati i deputati regionali Filippo Panarello, Antonio Venturino, Beppe Picciolo (capogruppo dei Drs che hanno presentato l’emendamento per i 250 mila euro, poi bocciato dall’Ars e che sono stati “col fiato sul collo della Stancheris” sull’argomento per settimane) e Valentina Zafarana. Val la pena ricordare che i deputati messinesi eletti all’Ars sono 11 e stamane erano presenti in 4. “Se i genitori vogliono aiutare il proprio figlio- ha tuonato Valentina Zafarana, 5Stelle- si confrontano e lo supportano per crescere o si limitano a dargli la paghetta? Stesso discorso dobbiamo fare per il Teatro, senza limitarci ad accontentarci della “paghetta” o del contentino” della Regione. Dobbiamo fare progetti di ampio respiro”.
Sulla stessa linea il sindaco Accorinti che ha ribadito l’importanza dei finanziamenti regionali, ricordando che “con la cultura non solo si mangia, ma si vive meglio. Il teatro dovrà prima o poi camminare con le sue gambe”.
Il problema è che in questo momento senza i soldi della Regione è impensabile non solo camminare ma persino mettersi in ginocchio per poi rialzarsi. Da qualche parte occorre iniziare e proprio per questo il presidente Maurizio Puglisi ha illustrato il mini cartellone da allestire con i 250 mila euro, da marzo a giugno, con 13 spettacoli tra prosa e musica, “impiegando anche per 60 giornate gli orchestrali” e coinvolgendo tra Vittorio e Sala Laudamo quelle “eccellenze messinesi” dell’arte che attualmente sono in giro per il mondo, da Giampiero Cicciò a Maurizio Marchetti, Federica De Cola, Angelo Campolo, Annibale Pavone, Ninni Bruschetta, Giovanni Renzo, Antonio Alveario, Tino Caspanello, per citarne solo alcuni. Un mini- cartellone senza risorse e di tutto rispetto che però non è piaciuto molto a Venturino che probabilmente “con i fichi secchi” è in grado di fare nozze da favola….
“Con la metà di quanto si spendeva in passato- ha chiarito Puglisi- siamo riusciti ad allestire una mini-stagione per ricominciare”. Ed inoltre, aggiungiamo, ricordando anche quegli artisti messinesi che negli anni sono stati ignorati nello Stretto.
“Basta parole vogliamo i fatti” sono stati in sintesi gli interventi dei consiglieri comunali, da Franco Mondello a Daniela Faranda “Dietro il teatro ci sono le persone, diamo risposte non parole”, Pippo Trischitta “gli orchestrali stanno subendo un’ingiustizia, alla Regione chiediamo giustizia”, Pippo De Leo. A snocciolare alcuni dati ci ha pensato Nina Lo Presti: “Oggi abbiamo una buona notizia per brindare, dopo 12 anni è andato via il sovrintendente Magaudda, una nota positiva, non c’è più un pezzo di quella massoneria che ha rovinato Messina. All’assessore Stancheris chiedo che tipo di risposte vuole dare. Sa che per la stagione trascorsa, dei contributi regionali dati, tolta la quota per il personale, ne restavano poco più di 1 milione, 600 mila sono stati spesi per il solo Rigoletto, e dei soldi rimasti non si sa che fine abbiano fatto? Il commissario Cultrona le ha detto che ha trovato atti del 2012 che andrebbero portati direttamente in procura?”
Carte alla mano infatti anche il contributo da 5 milioni e 200 mila euro confermato in Finanziaria per il 2014, è legato al rispetto di alcuni passaggi sui Bilanci, ma ad esempio, manca il consuntivo 2012, il consuntivo 2013 e il previsionale 2014, per non parlare del fatto che dei 260 mila euro rimasti del 2013 non si hanno “notizie certe”….
La stessa Stancheris ha fatto capire che senza programmazione e bilanci la Regione non aprirà i rubinetti.
“Vogliamo sbloccare lo stallo amministrativo in atto- ha spiegato la Stancheris (vedi anche intervista video) –Gli stanziamenti possono essere attivati, ma se ad esempio non abbiamo ancora ricevuto la stagione artistica per il 2014 dobbiamo trovare un altro modo per fare arrivare le risorse. A Messina c’è un problema di governante. Noi avremmo voluto un Cda a 3, ma nella Finanziaria questa norma non è passata. Quindi il Teatro avrà un Cda a 7, ma nell’attesa della ratifica delle nomine opererà il commissario ad acta. Indispensabili sono poi le nomine del sovrintendente e dei direttori artistici. Sul Cda vorrei aggiungere che la Regione è il “maggior azionista”, diciamo così, in termini economici del Teatro, ma con il sistema del Cda a 7, avendo già il sindaco scelto il presidente, la Regione può nominare solo 1 componente”.
Quella dell’assessore Stancheris potrebbe sembrare un’osservazione casuale, ma non lo è: la Regione, che è realmente il “maggior azionista” dell’Ente, con il Cda a 3 avrebbe la possibilità di scegliere il presidente. Con la situazione attuale, con un presidente scelto dal sindaco, che ha anche già scelto 3 componenti (una delle quali, Laura Pulejo, oggi era presente) ed altri 2 li ha scelti il commissario della provincia, di fatto resterebbe in “minoranza”, potendone nominare uno soltanto. Più che probabile quindi che Crocetta cerchi un maggior margine di manovra al momento delle ratifiche, operando qualche cambio “in corso d’opera”, soprattutto tra i prescelti a Palazzo dei Leoni, o puntando sulla figura del sovrintendente, che dovrà essere una personalità competente, qualificata per il ruolo in un momento così delicato. Le dichiarazioni della Stancheris sono un avviso su quanto accadrà nei prossimi giorni e ci saranno sorprese. Del resto l’assessore, dopo l’incontro al Comune, nel pomeriggio è stata al carcere di Gazzi, insieme al sindaco che ha diversi progetti, relativi agli spazi da dedicare alla cultura nella struttura, e poi ha incontrato il commissario della provincia Filippo Romano, e tra gli argomenti in discussione, ci sono state anche le nomine per il Teatro.
Il nodo principale comunque restano i tempi, sia per i soldi che per il Cda. Tempi lunghi serviranno solo a prolungare l’agonia e a far venire più di un dubbio sulle somme effettivamente destinate alla città. I 5 milioni del 2014, al momento, sono “ostaggio” delle conseguenze di pessime gestioni e “buchi” da colmare.
“Oggi il teatro, purtroppo, è lo specchio di ciò che viviamo: tutto fermo nell’immobilismo più completo e con il rimpallo di responsabilità- hanno commentato a fine seduta i sindacalisti Pippo Di Guardo, Cgil, Antonio Di Guardo, Uil, Carmelo Tavilla, Cisal, Osvaldo Smiroldo Sadirs- Non possiamo che prenderci il merito di essere stati gli unici che, attraverso le proteste e le proposte che nel tempo abbiamo rappresentato, abbiamo spronato tutti, politica, istituzioni locali e regionali, ad attivarsi per la rinascita del Vittorio; di questo ne siamo orgogliosi. Chiediamo, oggi come ieri, la garanzia dei livelli occupazionali, attraverso la redazione della Pianta Organica. La realizzazione di un progetto triennale di sviluppo per il teatro, in maniera tale che si possano garantire e quantificare i livelli occupazionali dei lavoratori e stabilizzare, con ogni tipo di formula possibile, i precari, formando un organico indispensabile ad un “TEATRO”. La circuitazione e l’interscambio tra i teatri siciliani non può vedere Messina come “la cenerentola della cultura”, con il rischio che il Vittorio Emanuele, non potendo effettuare produzioni proprie per l’assenza di organico artistico al suo interno, venga estromesso dai finanziamenti. Non nascondiamo palese preoccupazione per la prossima designazione della figura di Sovrintendente. Ci preoccupano voci che vedrebbero la “sponsorizzazione” di personaggi che già in passato, e per troppo tempo, hanno ricoperto incarichi al Vittorio e che si sono distinti per incapacità, contribuendo allo sfascio che viviamo oggi. Non siamo disposti a tollerare che questi individui, dopo essere usciti dalla finestra, possano rientrare dalla porta accompagnati per mano su un “tappeto rosso” e con la “banda musicale” per rivestire incarichi importanti. Non lo accetteremo!”
In attesa di vedere, come San Tommaso, che i 250 mila euro dell’assessore Stancheris, diventino reali, siamo certi di assistere quanto prima ad un altro spettacolo, il “valzer” delle nomine, durante il quale si consumeranno vendette, tranelli e colpi di scena…
Rosaria Brancato
questi 250 mila euro si aggiungono a quelli “promessi” da crocetta?
VERGOGNATI Acheronte!
CON LA CULTURA MANGIANO SOLO I TUOI AMICI E SEGUACI.
vedi caso “appelli di animare la città aggratis”
ed i 35.000€ erogati (come di consueto senza bandi), ai tuoi amici e seguaci “dal basso”.
“Se vogliamo che tutto cambi, bisogna che tutto rimanga com’è!”, recitava Tancredi nel Gattopardo.
VERGOGNATI Acheronte!
CON LA CULTURA MANGIANO SOLO I TUOI AMICI E SEGUACI.
vedi caso “appelli di animare la città aggratis”
ed i 35.000€ erogati (come di consueto senza bandi), ai tuoi amici e seguaci “dal basso”.
“Se vogliamo che tutto cambi, bisogna che tutto rimanga com’è!”, recitava Tancredi nel Gattopardo.