Lo scontro a Capo d'Orlando nel 2012 costò la vita alla giovane di Terme Vigliatore, a bordo dell'auto dell'amica Melania Salamone, gravemente ferita. Nel 2014 Giuseppe Graziano era stato assolto, la Corte d'Appello lo ha invece condannato a 2 anni.
Ribaltone clamoroso, in secondo grado, della sentenza di assoluzione di Giuseppe Graziano, imputato della morte di Gessica Campanino, la ragazza di Terme Vigliatore coinvolta in un incidente avvenuto a Capo d'Orlando il 19 febbraio 2012. Il ragazzo di Brolo è stato condannato dalla Corte d'Appello di Messina (presidente Blatti) a due anni – pena sospesa- il pagamento di una provvisionale di 50 mila euro e 20 mila euro per le parti civili e le spese processuali.
In primo grado, due ani fa, il Gup di Patti lo aveva assolto dalle accuse di omicidio colposo e lesioni.
In appello, i giudici hanno disposto una nuova perizia. Proprio i risultati del nuovo esame tecnico hanno indotto i giudici a rivedere la sentenza, condannando il conducente della Alfa Romeo che si è scontrato con la Smart della Campanino nella zona di Testa di Monaco.
Perplessi i difensori dell'imputato, gli avvocati Antonino Muscarà e Decimo Lo Presti, che annunciano l'impugnazione in Cassazione: "Fermo restando il dovuto rispetto per le sentenze rese in nome del popolo italiano, sia in caso di assoluzione, come in primo grado, che di condanna, come nel caso di specie,dobbiamo prendere atto che, comunque, delle prospettazioni accusatorie, talune, come la contestata guida in stato di ebbrezza sono state escluse dalla Corte di Appello. Ne discende che, in attesa di conoscere le motivazioni sottese al pronunciamento odierno, avendo fondato motivo di ritenere che il nuovo accertamento tecnico disposto dalla Corte sia censurabile negli esiti e nel metodo, riteniamo ragionevole prospettare da subito l'impugnazione della odierna sentenza".
I familiari di Gessica e di Melania sono assistiti dagli avvocati Sebastiano Campanella, Tommaso Calderone, Fabio Catania e Carmelo Cicero.
Per il tragico incidente in primo grado erano state condannate altre tre persone, Jessica e Francesca Lazzaro, di Capo d'Orlando, e Calogero Barone, di Brolo, accusati di autocalunnia e concorso in autocalunnia. La Lazzaro, infatti, in origine dichiarò di guidare lei l’auto al momento dell’impatto, dichiarazioni confermate dagli altri due trasportati, Gli esami del Ris e le testimonianze svelarono invece che alla guida c'era proprio il ragazzo di Brolo.
Alessandra Serio