Il Gup di Palermo ha assolto per insufficienza di prove Calogero Mannino, chiamato in causa dai pentiti per la trattativa che secondo la Procura sarebbe alla base delle stragi del '92. L'accusa aveva chiedo la condanna a 9 anni
Assolto per non aver commesso il fatto. Si chiude così il processo di primo grado per Calogero Mannino, l'ex ministro, pleinipotenziario politico siciliano della Democraziona Cristiana, alla sbarra per la vicenda nota come la trattativa tra lo Stato e la mafia, nei caldi anni delle stragi, dopo il '92.
Il Gup di Palermo Marina Petruzzella ha assolto Mannino con formula piena, perché non sarebbe stata raggiuntra la prova del reato a lui contestato. La Procura aveva chiesto per lui la condanna a 9 anni. Mannino ha chiesto di essere giudicato col rito abbreviato.
Per l'ex numero 1 dei servizi segreti militari Mario Mori e i suoi uomini il processo va avanti in primo grado. Imputati anche una lunga sequela di boss e pentiti.
L'accusa per l'esponente politico era “violenza o minaccia a un corpo politico, amministrativo o giudiziario” previsto dall’articolo 338 del codice penale. Mannino si dice "stanco, ma ancora fiducioso nell'operato della magistratura". Il pm Nino Di Matteo ha già annunciato che farà ricostro contro il verdetto.
(Alessandra Serio)