Non hanno intenzione di mollare la presa finchè non vedranno con i loro occhi la delibera che dà il via alla stabilizzazione. I precari di Palazzo dei Leoni oggi hanno occupato il consiglio provinciale, domani una delegazione incontrerà il Presidente Crocetta.
Hanno protestato davanti Palazzo dei Leoni i precari della Provincia che da sempre attendono la stabilizzazione. Negli ultimi mesi più volte, insieme ai sindacati, hanno provato a sollecitare l’amministrazione Ricevuto sull’avvio delle procedure per essere stabilizzati, ma senza mai trovare riscontro. Oggi, preoccupati più che mai per il futuro, vista la prossima soppressione delle Province, i precari hanno prima manifestato in sit- in e poi occupato il Consiglio Provinciale. Sono stati ascoltati dal Presidente Ricevuto a cui ancora una volta hanno chiesto con forza di stilare la delibera che darebbe il via al percorso di stabilizzazione. Temono che i giorni passino e che si arrivi ad un momento in cui sarà troppo tardi cercare soluzioni. Dopo una mattinata “intensa” i precari hanno deciso di non mollare la presa. Se non vedranno nero su bianco l’impegno dell’amministrazione la protesta andrà avanti a oltranza. “Non consentiremo più ulteriori perdite di tempo, ha detto la segreteria della Fp Cgil Clara Crocè, i precari sono stanchi di essere trattati ancora come lavoratori di serie C”. Quella delibera sarebbe l’unico modo per porre fine ad una vicenda che si trascina da sempre e che in questi mesi non ha trovato sbocchi. Domani il consiglio provinciale tornerà a riunirsi e discuterà anche questo passaggio da cui dipende il futuro di tanti lavoratori. Loro resteranno a vigilare perché non permetteranno altri rinvii o nulla di fatto. Sempre domani una delegazione andrà invece a Palermo. Chiederanno direttamente al Presidente della Regione Crocetta quali siano le reali intenzioni sul futuro delle Province. E soprattutto chiederanno garanzie per chi, a questo punto, rischia di essere cancellato con un colpo di spugna.
” E soprattutto chiederanno garanzie per chi, a questo punto, rischia di essere cancellato con un colpo di spugna.”
Sì, useranno scarpe con la morbida suola di caucciù per prenderli a pedate nel sedere.
Non capisco perchè i sindacati si preoccupano tanto dei precari, che hanno avuto la possibilità di lavorare(anche se precariamente) e non dei tantissimi disoccupati,i quali(a causa della crisi)non hanno possibilità di trovare lavoro neppure emigrando.Non sarebbe il caso di finirla col concetto che “basta entrare” e non si esce più,alla faccia della meritocrazia e del contenimento della spesa pubblica?