L’Aula si è espressa con quattordici voti contrari, quattro astenuti ed un solo voto favorevole. La battaglia dei residenti va avanti
Un nuovo ostacolo si interpone alla costituzione del "Comune Montemare": è il no del Consiglio comunale. Che arriva dopo quello del sesto quartiere e della II Commissione consiliare. La bocciatura della proposta deliberativa relativa al progetto di variazione territoriale per l'istituzione di un nuovo comune, ai sensi della legge regionale 23 dicembre 2000, n. 30 – avvenuta con quattordici voti contrari, quattro astenuti ed un solo voto favorevole – non è vincolante ma ha un suo peso politico. Quello che, probabilmente ,il Comitato promotore avrebbe voluto pendesse dalla sua parte.
Per gli abitanti dell’estrema zona nord, infatti, la battaglia per costituire un comune autonomo, staccato da quello di Messina, non nasce da un capriccio ma da esigenze reali, che vanno dalla garanzia di avere a portata di mano strutture per l’assistenza la sanitaria (in primis una guardia medica e nuove farmacie), centri di impiego pubblico per servizi da destinare al territorio, la vicinanza fisica delle istituzioni e la forza politica di un sindaco che vive ed opera in loco.
Secondo i dati dell'ultimo censimento, la zona è abitata da 8779 residenti e rappresenterebbe l'undicesimo Comune, per numero di abitanti, della Provincia. Nello specifico si tratta di: Castanea (2326 abitanti), Spartà (1297), Rodia (1294), Salice (998), Gesso (905), San Saba (574), Massa San Giorgio (367), Massa Santa Lucia (327), Acqualadrone (198), Massa San Giovanni (196), Piano Torre (156), Orto Liuzzo (141).
Da anni, ormai, i quasi novemila abitanti lamentano il fallimento delle circoscrizioni del Comune di Messina, la carenza di infrastrutture, i mancati provvedimenti per la tutela delle coste e l'inefficienza dei servizi e si sentono abbandonati dalle istituzioni. Da qui l’idea del comitato promotore "Comune Montemare" di presentare a Palazzo Zanca la documentazione necessaria per avviare l'iter burocratico del referendum sulla costituzione del Comune autonomo. Il progetto è sostenuto da una petizione firmata da 2550 elettori del territorio interessato, numero che va ben oltre il minimo previsto dalla legge. Il comitato ha anche il sostegno di 480 cittadini non residenti nella zona, le cui firme non hanno validità numerica ma hanno un grande valore morale per i residenti dei villaggi della zona nord.
Dopo il parere negativo del Consiglio comunale, il progetto relativo all’istituzione del “Comune Montemare” dovrà arrivare sul tavolo della Regione entro 30 giorni oppure verrà nominato un commissario ad acta. Spetterà al presidente della Regione indire il referendum , che avrà esito positivo se voteranno “si” il 50% più uno degli aventi diritto. (DLT)
GIUSTA RICHIESTA….
Io non abito quelle zone ma ho sempre notato che l’ambito territoriale del comune di Messina non consente la giusta e retta amministrazione e tutela di vaste porzioni di abitati. Vi è un deserto istituzionale evidente e le logiche dei messinesi sono state solo quelle di cementificare per le loro seconde case. Noi che siamo nati nei villaggi avremmo tutelato le nostre spiagge. Scilla e Villa S. Giovanni sono separate da Reggio…
Far funzionare meglio la “macchina comunale” no eh???Dare maggiori poteri alle circoscrizioni? NO eh???
Invece facciamoci un bel (si fa per dire) comune che ci risolve tutti i problemi!!!
“Noi che siamo nati nei villaggi avremmo tutelato le nostre spiagge….”Già, infatti a Villafranca Tirrena non c’è alcun problema di cementificazione, le spiagge sono state ben tutelate!!!
Scilla e Villa S.Giovanni (che begli esempi!!!)sono due cittadine sulla stessa riviera non sono sparse sul territorio qua e la.
Quindi il territorio del comune di Messina sarà diviso a metà. Il nuovo comune di Montemare conterà circa 3000 nuclei famigliari distribuiti in un territorio aspro, composto da numerose piccole frazioni lontane tra di loro.
Il nuovo comune, che prima faceva parte di una grande città, dovrà badare con le sue forze alle esigenze e quindi munirsi di comandi dei vigili urbani, servizio di trasporto pubblico, raccolta dei rifiuti, sede comunale, manutenzione delle strade, illuminazione pubblica e tanto, tanto, altro….da far valere sulle tasse dei circa 8000 residenti.
Il comune di Messina conterà 240.000 abitanti e perderà quasi metà del suo territorio, costituito dalle zone più periferiche, aspre e meno abitate.
Il comune di Messina cerchi di far funzionare meglio i servizi per tutti, lontani e vicini dal centro.
Il comune di Montemare sarebbe l’inedia di un vasto territorio già abbastanza abbandonato…..