La Fp Cgil ha scritto al prefetto Trotta per chiedere l'avvio delle procedure di raffreddamento, propedeutiche allo sciopero. Il sindacato lamenta "il non rispetto dei tempi stabiliti nel pagamento degli stipendi e gli arretrati, che vanno dalle cinque alle dieci mensilità"
La Fp Cgil ha scritto al prefetto Stefano Trotta per chiedere l’avvio delle procedure di conciliazione e di raffreddamento in quanto è stato proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti della residenza sanitaria “Il giardino sui laghi”. E’ un film già visto con un finale non positivo per i lavoratori che ritornano alla carica sostenuti da Clara Crocè, segretario generale della Fp Cgil, e Dolores Dessì, coordinatrice della sanità privata.
Stando a quanto dichiarano le dirigenti sindacali gli incontri che negli ultimi mesi si sono tenuti con Lillo Bello, il presidente della Eurogestioni Spa che gestisce la residenza sanitaria, non hanno portato nulla di buono. Il segnale di apertura che si era profilato un mese fa ha già ceduto il posto ai problemi. Problemi che sono sempre gli stessi e di non poco conto. L’Eurogestioni non paga gli stipendi nei tempi stabiliti, e cioè al 5 di ogni mese, ma lo scoglio maggiore da superare riguarda il recupero degli arretrati. “Dalle cinque alle dieci mensilità – dichiarano Crocè e Dessi – oltre a diverse mensilità di tredicesima”.
Sembra che il presidente Bello abbia avanzato un piano di rientro quinquennale per il recupero delle mensilità pregresse. Piano inaccettabile per il sindacato, in quanto prevede la “irrisoria e ridicola” cifra di 80 euro al mese per ogni lavoratore. Da chiarire resta anche il dubbio che l’Asp abbia corrisposto i pagamenti all’Eurogestioni. Per questo motivo la Fp Cgil ne ha chiesto la convocazione insieme al gestore della residenza per fare chiarezza sulla questione.