A2A presenta il Polo Energetico Integrato con l'inaugurazione dello STEM

A2A presenta il Polo Energetico Integrato con l’inaugurazione dello STEM

Giovanni Passalacqua

A2A presenta il Polo Energetico Integrato con l’inaugurazione dello STEM

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venerdì 01 Luglio 2016 - 10:55

L'impianto sfrutta la sabbia come una batteria solare, e sarà testato per 9 mesi, prima di essere spostato in un luogo adiacente a causa dei vincoli della Soprintendenza ai Beni Culturali; sotto lo STEM, infatti, sono stati ritrovati resti archeologici

La vecchia centrale termoelettrica di San Filippo del Mela è da tempo al centro delle polemiche per il progetto di riconversione proposto da A2A, azienda milanese leader nel settore dei servizi di pubblica utilità, che vorrebbe realizzarci un Polo Energetico Integrato. Al suo interno troverebbero posto un impianto fotovoltaico, uno di produzione di biometano, uno – il più famigerato – di termovalorizzazione del CSS e, infine, un impianto STEM solare-termodinamico. Proprio quest’ultimo progetto, uno dei più innovativi, è stato inaugurato da A2A, che ne ha illustrato le potenzialità.

Lo STEM è un impianto realizzato dalla ditta salernitana Magaldi in collaborazione con il CNR e l’università Federico II di Napoli, che sfrutta la sabbia, utilizzandola come una batteria solare. I raggi del sole vengono convogliati in una sorta di pentola a pressione, al cui interno si trova della sabbia fluidizzata – che si comporta, cioè, come un fluido, pur essendo solida. Proprio la sabbia, grazie alle sue caratteristiche eccellenti di scambio termico, consente di utilizzare l’impianto anche di notte e, in ogni caso, di ottenere una rapida risposta alle variazioni di carico.

La struttura può sviluppare una potenza di circa 350 kW, sufficiente a illuminare un centinaio di abitazioni. Ma questa è solo la fase sperimentale: l’impianto verrà testato per circa nove mesi, prima di essere smontato. L’area su cui insiste è infatti sottoposta a vincolo da parte della Soprintendenza ai Beni Culturali, in quanto nel terreno sottostante sono stati ritrovati resti archeologici; l’azienda dovrà dunque liberare il terreno entro qualche anno per permettere gli scavi. L’amministratore delegato di A2A, Valerio Camerano, ha spiegato che, al termine del periodo sperimentale, l’impianto verrà semplicemente spostato in un’area adiacente, dove subirà ulteriori sviluppi tecnici.

Giovanni Passalacqua

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