Rocco Maimone: "Il referendum sul CSS indebolirebbe la lotta contro l'inceneritore"

Rocco Maimone: “Il referendum sul CSS indebolirebbe la lotta contro l’inceneritore”

Giovanni Passalacqua

Rocco Maimone: “Il referendum sul CSS indebolirebbe la lotta contro l’inceneritore”

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sabato 07 Novembre 2015 - 12:05

L'assessore di San Pier Niceto ha spiegato i motivi per cui il suo Comune, insieme a quelli di Santa Lucia del Mela e Condrò, ha scelto di non partecipare alla consultazione promossa tra i paesi dell'AERCA: "I Consigli Comunali rappresentano già i cittadini; non serve e anzi potrebbe essere deleterio il voto referendario"

È clamorosa la decisione dei Comuni di Santa Lucia del Mela, Condrò e San Pier Niceto di schierarsi contro il referendum consultivo sul CSS, sul quale il fronte ambientalista sembrava aver trovato la quadra. In realtà, il fronte era già stato incrinato dalla decisione, da parte del sindaco di Milazzo Giovanni Formica, di non partecipare alla consultazione; e i motivi addotti dal primo cittadino mamertino sono quelli che i tre Comuni, in un documento congiunto, ribadiscono per spiegare la loro presa di posizione.

“I Consigli Comunali di Condrò, San Pier Niceto e Santa Lucia del Mela, organi democraticamente eletti dal popolo, hanno espresso la netta contrarietà alla realizzazione del termovalorizzatore; in seguito all’indizione dello strumento referendario gli atti deliberati perdono la loro efficacia. Quindi vengono indebolite le azioni politiche dei civici consessi, creando un danno alla battaglia portata avanti da Amministrazioni Comunali, Associazioni e liberi cittadini”. Così i tre enti hanno spiegato la ragione principale della loro contrarietà al referendum; una ragione emersa dopo ben due incontri tra i Comuni dell’AERCA, invitati da San Filippo del Mela a unirsi alla consultazione. “Personalmente” – ha dichiarato Rocco Maimone, che segue la vicenda per San Pier Niceto – “ho nutrito dubbi sulla bontà dello strumento referendario sin dal primo incontro; questi dubbi non sono stati fugati, e così abbiamo deciso di smarcarci e di cercare strade alternative, che non compromettano e anzi valorizzino la nostra battaglia”.

Nel documento i tre Comuni parlano proprio di “iniziative di coinvolgimento della collettività interessando anche enti sovracomunali”. Ma di quali iniziative si tratta? “Ci sono diverse modalità con cui possiamo coinvolgere i cittadini, tramite ad esempio una petizione popolare. In ogni caso non siamo contrari al referendum; ma, se consultazione dev’esserci, vogliamo che essa sia davvero sovracomunale” – insiste Maimone – “come è stato nel 1989, quando a gestire il referendum è stata la Provincia. Le altre iniziative saranno decise in sinergia fra tutti i Comuni che hanno deliberato e le associazioni ambientaliste che sono impegnate da tempo sulla problematica, coinvolgendo anche enti sovracomunali”.

Anche il quesito referendario elaborato dall’amministrazione filippese non ha convinto: è stato definito scarno ed equivoco. “Lo consideriamo tale perchè si parla di “valorizzazione” – spiega ancora l’assessore sampietrese – “usando un termine caro ad A2A; è l’ennesimo segnale di un’ambiguità inaccettabile da parte del Comune di San Filippo del Mela, che in questi mesi si è schierato pubblicamente contro l’inceneritore, senza poi pronunciarsi ufficialmente tramite atti amministrativi. A noi questa posizione “ibrida” non piace, non la riteniamo sostenibile”.

Si torna così alle osservazioni da presentare, entro il 20 novembre, in sede di VIA – Valutazione di Impatto Ambientale. “Gli scriventi” – continua il documento congiunto – “considerano in modo prioritario l’elaborazione delle osservazioni da inviare al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, quale strumento tecnico per contrastare il progetto presentato”. Ma la vicenda sembra tutt’altro che esaurita.

Giovanni Passalacqua

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