I residenti dell’antico e storico villaggio, duramente colpito dall’evento calamitoso, chiedono di poter tornare alla normalità, riappropriandosi delle proprie abitazioni, consapevoli però che quella tragedia rimarrà per sempre impressa nella loro memoria
Le ferite inferte al territorio dalla tragica alluvione del 2009, che ha colpito tutta la zona sud della nostra città, sono ancora evidenti. Ancor più profonde ed indelebili le ferite lasciate nel cuore di chi, quel maledetto 1. ottobr,e ha visto la morte con gli occhi ed oggi si sente un miracolato . Nel giorno del secondo anniversario, siamo voluti tornare a Giamplieri, dove sono morte ben 18 delle 37 vittime causate dal tragico evento che ha scosso Messina ed i messinesi .Ad accompagnarci nel nostro viaggio Corrado Manganaro, presidente del Comitato spontaneo di Giamplieri , diventato in questi 24 mesi l’anello di congiunzione tra le Istituzioni, che devono provvedere alla ricostruzione e alla messa i sicurezza dei luoghi, e gli abitanti di Giamplieri , che chiedono di poter tornare nelle loro case, tra le loro cose. Ricordi tristi che riaffiorano nella mente , paure che tornano ad ogni pioggia ,ma anche la speranza per un futuro più sicuro: sono questi i sentimenti prevalenti nella gente dell’antico e storico villaggio.
Nel video allegato a questo articolo, le testimonianze di alcuni residenti. (Danila la Torre)