Città Metropolitane: Tar rimette in gioco i sindaci, tranne a Messina

Città Metropolitane: Tar rimette in gioco i sindaci, tranne a Messina

Città Metropolitane: Tar rimette in gioco i sindaci, tranne a Messina

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lunedì 27 Novembre 2017 - 12:36

Il Tar ha sospeso i decreti di commissariamento delle Città Metropolitane di Catania e Palermo, dove i sindaci Bianco e Orlando avevano presentato ricorso. Nomine fatte da Crocetta agli sgoccioli del suo mandato. A Messina niente ricorso di Accorinti

Leoluca Orlando ed Enzo Bianco tornano alla guida delle ex Province. Il Tribunale amministrativo regionale ha sospeso i decreti regionali con i quali l’ex presidente Rosario Crocetta aveva disposto la decadenza dalla carica di sindaci metropolitani di Catania e Palermo, Bianco e Orlando, sindaci dei due capoluoghi, con la conseguente nomina di commissari. Nulle dunque le nomine dei commissari metropolitani di Palermo e Catania, grazie a tre ricorsi che erano stati presentati da Leoluca Orlando, dal Comune di Palermo e da Enzo Bianco. Al momento invece resta fuori Messina, dove evidentemente il sindaco Renato Accorinti non ha presentato alcun ricorso contro il decreto con cui Crocetta ha nominato Francesco Calanna commissario della Città Metropolitana di Messina.

I giudizi amministrativi, nel caso specifico di Palermo, hanno anche riconosciuto che l'elezione di giugno era da intendersi come un’elezione diretta anche per la carica di sindaco metropolitano, essendo avvenuta in un quadro normativo chiaro e definito.

"Con un provvedimento che è tecnicamente di sospensione ma che già nel merito esprime forti giudizi sulla illegittimità formale degli atti adottati dalla Regione – afferma Leoluca Orlando – il Tribunale Amministrativo ha ripristinato una condizione di legalità e legittimità democratica e darà la possibilità di riprendere un percorso di ricostruzione di questi enti intermedi, massacrati da un lunghissimo periodo di incertezza e mortificazione che ha determinato gravissimi danni alla funzionalità e ai servizi resi ai cittadini.

Credo importantissimo il fatto che i Giudizi Amministrativi, nel caso specifico di Palermo, hanno anche riconosciuto che l'elezione di giugno era da intendersi come un’elezione diretta anche per la carica di Sindaco Metropolitano, essendo avvenuta in un quadro normativo ben chiaro e definito. E' un altro tassello positivo che allontana il buio periodo dello stato di calamità istituzionale che ha contraddistinto la Regione siciliana negli anni scorsi", dice Orlando, autore del ricorso, assistito dall'avvocato Massimiliano Mangano.

Fissata, per la trattazione di merito del ricorso, l'udienza pubblica del 25 ottobre 2018.

2 commenti

  1. E meno male, ci siamo salvati in calcio d’angolo

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  2. Meno male che a Messina c’è lo scalzo altrimenti ci toccava la stessa sorte.Ma semu ridicoli,Palermo e Catania annullata ,a Messina NO,ma siamo proprio in tibet.

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