Tre giornalisti si erano considerati penalizzati durante una selezione pubblica indetta dall’Asp di Messina per il conferimento di un incarico annuale di addetto stampa e avevano fatto ricorso al Tar che però si era dichiarato incompetente. Il Cga oggi invece dichiara che le controversie relative alle procedure di selezioni rientrano nella giurisdizione del giudice amministrativo
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo ha accolto il ricorso presentato da tre giornalisti messinesi dichiarando la competenza del Tar a decidere su un ricorso avverso una selezione per addetto stampa indetto dall’Asp di Messina nell’ottobre 2011 ed ordinando allo stesso Tar di pronunciarsi nel merito.
Il CGA ha riconosciuto che anche le controversie relative alle procedure di selezione per l’ assunzione di addetti stampa rientrano nella giurisdizione del giudice amministrativo in quanto vere e proprie procedure concorsuali.
La vicenda nasce da una selezione pubblica indetta dall’Asp di Messina per il conferimento di un incarico annuale di addetto stampa, al termine della quale i tre giornalisti, che si erano ritenuti ingiustamente penalizzati dalla graduatoria, non essendo stati riconosciuti i titoli e le professionalità posseduti, avevano fatto ricorso al Tar chiedendo l’annullamento delle delibere con le quali il commissario straordinario dell’Asp di Messina aveva approvato i verbali della commissione giudicatrice. Il Tar si era dichiarato incompetente per difetto di giurisdizione ed aveva rinviato al giudice ordinario.
Ora il Cga ha sancito la competenza esclusiva del giudice amministrativo in quanto a nulla vale, nell’espletamento delle procedure di selezione per addetto stampa, la pretesa autonomia imprenditoriale delle aziende sanitarie. Tali atti sono vere e proprie procedure concorsuali poiché si concretano con “una selezione tra diversi aspiranti”.
Soddisfazione per la sentenza del Cga, che assume un valore importante per tutta la categoria, è stata espressa dalla segreteria provinciale dell’associazione siciliana della stampa di Messina che all’epoca aveva contestato la procedura di selezione per palesi anomalie, chiesto la revoca del bando sia al commissario dell’Asp di Messina che all’assessore regionale alla Sanità e sostenuto da subito l’iniziativa dei tre colleghi.
si ma nel frattempo chi paga per il danno causato alle casse pubbliche?