Ricorso al Tar contro l'impianto di Mili, la Lega sostiene il comitato

Ricorso al Tar contro l’impianto di Mili, la Lega sostiene il comitato

Redazione

Ricorso al Tar contro l’impianto di Mili, la Lega sostiene il comitato

sabato 16 Novembre 2024 - 19:43

"Le case sono vicine", affermano i consiglieri comunali, citando il Comitato tecnico scientifico regionale

MESSINA – “Il comitato “Amo il mio paese” non cede di un millimetro. E per tutelare la salute e la sicurezza degli abitanti di Mili presenta ricorso al Tar contro Regione siciliana, Città Metropolitana, Comune e Amam per bloccare la costruzione di un impianto di trattamento dell’umido a Mili”. La Lega di Messina così ribadisce il proprio “no” all’impianto. E ancora: “Le proteste dei residenti sono rimaste inascoltate da Federico Basile, nel doppio ruolo di primo cittadino di Messina e di sindaco della Città metropolitana, e l’amministrazione non ha fatto marcia indietro rispetto alla realizzazione dell’opera che, nonostante il 29 aprile scorso il Comitato tecnico scientifico regionale abbia rilevato plurime criticità in ordine alla localizzazione dell’impianto, ha ottenuto un parere di compatibilità ambientale”.

“Case vicine all’impianto”

Sottolieano i consiglieri comunali di Lega-Prima l’Italia: “Nel parere intermedio il Cts ha segnalato espressamente che costituisce un vincolo da considerare con particolare attenzione, verificando la coerenza dei sistemi di processo e dei presidi adottati, la presenza di insediamenti abitativi anche singoli nel raggio di 1000 metri“. I leghisti citano la relazione: “La presenza di insediamenti singoli entro i 200 metri può costituire, dopo verifica delle condizioni topografiche e operative locali, specifico motivo di esclusione delle possibilità di autorizzazione […] E si segnala altresì che l’impianto in oggetto, che come detto rientra nella logica pianificatoria, si troverebbe allocato in un ambito contiguo all’impianto di depurazione esistente, e ad esso collegato quale supporto al ciclo depurativo. In tale contesto localizzativo risultano potenziali interferenze dovute a distanza del sito di progetto da nuclei abitativi o abitazioni sparse, vincoli paesistici e paesaggistici per insistenza entro la fascia di rispetto dei 300 m dalla battigia LR 78/76 e distanza 150 metri dal torrente D.lgs. 42/2004 e ss.mm.ii”.

Nel ricorso è stato impugnato il parere intermedio n° 75 del 29 aprile 2022 nel quale “il Cts, pur avendo richiesto approfondimenti e integrazioni per le criticità indicate nel parere, ha omesso di chiedere chiarimenti in merito alla vicinanza dell’impianto rispetto agli insediamenti residenziali e al confine dell’impianto sportivo della Frazione di Mili Marina. Nel ricorso è stato eccepita la violazione dell’articolo 90 della Legge Regionale 16 del 1996, per l’inesistenza del parere dell’Ispettorato ripartimentale delle foreste e il difetto di istruttoria relativamente alla viabilità, specialmente in relazione al traffico di mezzi pesanti che dovranno raggiungere il porto di Tremestieri, in fase di completamento”.

“Una scelta inaccettabile -commentano i consiglieri di Lega-Prima l’Italia”- visto che è stato ampiamente dimostrato che l’impianto, a dispetto delle normative, sorgerebbe troppo vicino alle abitazioni di chi vive in quell’area. Senza contare che il 2 febbraio scorso non era pervenuta alcuna offerta per la costruzione dell’impianto che, peraltro, appesantirebbe in maniera considerevole la viabilità della zona, mettendo a rischio la sicurezza dei residenti”.

Inoltre, all’inizio del 2023 la capogruppo della Lega Giulia Restuccia aveva denunciato che Mili e i suoi abitanti “sono già messi in ginocchio dall’impianto presente in zona, perché l’aria risulta insalubre e irrespirabile a causa dei vapori che si sprigionano dalle vasche di decantazione e depurazione, che riversano nel circostante mare, quando i filtri non funzionano a normale regime, liquami non trattati e depurati creando ripercussioni negative anche alla flora marina, oltre a rendere il mare inquinato. Aggiungere un’altra struttura per il ciclo depurativo di frazioni di umido, significherebbe gravare ulteriormente la zona”.

“Il 13 agosto scorso – si legge nel ricorso presentato dall’avvocato Paolo Starvaggi- i cittadini di Mili Marina sono stati letteralmente invasi dai liquami e dallo sversamento di reflui, al punto che è stata proposta apposita interrogazione consiliare sull’attuale problematica che, tuttavia, si presenta costantemente da svariati anni”.

Caminiti: “5 milioni risparmiati l’anno”

“Questo impianto – ha dichiarato più volte l’assessore Francesco Caminiti – al Comune di Messina consentirebbe un risparmio annuo di circa 5 milioni di euro, il 10 per cento della Tari. La localizzazione dell’impianto è a poco più di un chilometro dallo svincolo e i mezzi passerebbero quasi interamente dall’autostrada. E non c’è alcun problema di cattivi odori perché le vasche sarebbero interrate al chiuso, non c’è niente all’aperto”.

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007