L'ex assessore della giunta Accorinti su facebook spiega cosa ha veramente deciso il Cga
L’ex assessore della giunta Accorinti Daniele Ialacqua torna sulla vicenda del ricorso dei dirigenti di Palazzo Zanca e spiega perchè non è vero che sia la sentenza del Cga sia una vittoria per De Luca.
“L’ultima bufala– scrive su Facebook Ialacqua- ovvero il caso dell’ordinanza del CGA sul ricorso dei dirigenti comunali, è sintomatico di questo modo spregiudicato ed arrogante di gestire la cosa pubblica e l’informazione del Palazzo. Per questo vale la pena, a mio avviso, ritornare su questo caso e dilungarsi un po’ per spiegare perché trattasi di una bufala”
De Luca ha scritto un comunicato nel quale ha sottolineato come il Cga nel respingere il ricorso dei dirigenti comunali era una vittoria della linea dell’amministrazione: “Non comandano loro a Palazzo Zanca”. Ma Ialacqua si sofferma sui reali contenuti della sentenza chiedendosi se l’interpretazione che il sindaco dà dell’ordinanza sia corretta.
L’ordinanza del 17 gennaio
“In realtà il CGA della Regione Siciliana- spiega Ialacqua- con ordinanza pubblicata il 17.01.2020, dice semplicemente che “Respinge l’appello promosso da un gruppo di dirigenti comunali e loro organizzazioni (senza peraltro dare alcuna motivazione). Ma perché avevano proposto questo ricorso? Per chiedere la riforma dell’ ordinanza cautelare del Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia sezione staccata di Catania del 20.11.2019.
L’ordinanza di novembre
E cosa diceva quella ordinanza cautelare del Tar? Nel dispositivo si legge che “Il Collegio ritiene che, prescindendo dall’esame del merito del ricorso, la domanda cautelare debba essere rigettata, non sussistendo il prescritto requisito del pregiudizio grave e irreparabile, attesa l’eventuale risarcibilità a seguito della decisione di merito”.
La richiesta di sospensiva
I dirigenti nel ricorso al Tar hanno contestato la “legittimità” della delibera della giunta comunale n. 485 del 22 luglio 2019 “Rideterminazione dotazione organica e dichiarazione eccedenza posizioni dirigenziali” (che prevedeva tra l’altro l’eccedenza di tre unità del personale di qualifica dirigenziale) ed in attesa del giudizio del tribunale sul merito della questione avevano chiesto al TAR di sospendere in via cautelare la delibera comunale. IL Tar ha ritenuto che, senza entrare nel merito del ricorso, non vi fossero i requisiti per sospendere la delibera.
La verità sulla bufala
“IL Tar- conclude l’ex assessore- e così anche il CGA, non sono entrati nel merito della questione e non hanno dunque dato ragione a nessuna delle due parti al punto che hanno compensato le spese tra le parti. Morale della favola? Il Cga non ha mai confermato la correttezza degli atti del sindaco o che non comandano i dirigenti ma il sindaco e la giunta. Non ha detto che il sindaco non può mandare a casa i dirigenti….Traete voi le conclusioni”
La conclusione é che i dirigenti sino a quando c’erano tipi come Ialacqua hanno affossato Messina e riempito le loro tasche