Con la TAP Block, il Papardo è all’avanguardia nella gestione del dolore nella chirurgia maggiore urologica.
Migliorare la qualità di vita dei pazienti oncologici sottoposti ad interventi radicali demolitivi, particolarmente se a lunga spettanza oncologica di vita, ha costituito l’obiettivo imperativo degli ultimi anni.
L’asportazione completa della vescica-prostata, con le diverse neoplasie renali, sono interventi invasivi che prevedono un post-operatorio caratterizzato da un importante sintomatologia dolorosa.
Presso la Struttura Complessa di Urologia dell’Azienda Ospedaliera Papardo, diretta dal Primario Francesco Mastroeni in stretta collaborazione con i medici anestesisti, viene praticata una innovativa tecnica.
La visione diretta del target nervoso attraverso esame ecografico permette di applicare localmente i farmaci che diminuiscono il dolore. Con questa tecnica si arriva infatti ai piccoli nervi sensitivi della zona addominale. Nota come TAP Block questa tecnica mira infatti ad anestetizzare i piccoli nervi sensitivi che decorrono lungo i sepimenti connettivali che separano fasce muscolari differenti e rappresentano la frontiera dell’anestesia locoregionale.
Esso trova indicazione nella chirurgia addominale sotto-ombelicale, in particolare nella chirurgia urologica, realizzando un’efficace analgesia, intra e post operatoria. Questo blocco di fascia consente di ridurre in maniera significativa la richiesta di oppioidi durante l’intervento e nelle prime 18 ore del postoperatorio.
“Il nostro ospedale – dichiara il Direttore Generale dell’A.O. Papardo di Messina Mario Paino – è all’avanguardia nel mettere a disposizione dei pazienti le tecniche più evolute che permettono un recupero post-operatorio meno doloroso. Questa tecnica innovativa conferma l’alto livello offerto ai degenti della Struttura Complessa di Urologia del nostro Ospedale e ci colloca tra i migliori centri che hanno come obiettivo il trattamento del dolore in casi complessi che richiedono procedure invasive e da sempre considerate traumatiche per il paziente.”