Al Policlinico il terzo centro italiano per la cura della sindrome di Marfan

Al Policlinico il terzo centro italiano per la cura della sindrome di Marfan

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martedì 10 Luglio 2012 - 11:28

Giovedì saranno illustrate le attività che l’Unità Operativa Complessa di Genetica e Immunologia Pediatrica sta portando avanti. La sindrome di Marfan era curabile sono a Milano e Pavia, ora anche al Policlinico di Messina

È operativo, al Policlinico di Messina, il centro per la diagnostica, il follow up e la prevenzione della sindrome di Marfan, rara malattia genetica che colpisce il tessuto connettivo e intacca cuore, vasi sanguigni, ossa, legamenti, occhi e polmoni.
Giovedì, nel corso di un incontro al piano 0 del padiglione NI, saranno illustrate le attività che già da diversi mesi l’Unità Operativa Complessa di Genetica e Immunologia Pediatrica – diretta dal prof. Carmelo Salpietro – sta portando avanti.
Una diagnosi, quella della sindrome di Marfan, fin ora effettuata solo a Pavia e Milano e che adesso può essere realizzata anche al sud; nei mesi scorsi – grazie al contributo di fondazioni benefiche – sono state acquisite apparecchiature, come il DHPLC, che consentono di eseguire tale esame.
Sono state predisposte schede cliniche specifiche per avviare la processazione molecolare dei campioni, sarà inoltre possibile diagnosticare le varie forme di fibrillinopatie, la correlazione genotipo-fenotipo, il follow-up e la prevenzione.
Una realtà, dunque, quella presente presso il policlinico universitario che diventa un riferimento concreto per l’Italia Centro Meridionale e che vede operare al suo interno una rete multidisciplinare di specialisti.
All’incontro – pianificato per descrivere i risultati portati avanti fino a questo momento – saranno presenti i prof. Carmelo Salpietro, Silvana Briuglia, Vincenzo Procopio, Luciana Rigoli (Genetica e Immunologia Pediatrica), Francesco Spinelli (Chirurgia Vascolare), Giuseppe Oreto e Sebastiano Coglitore (Cardiologia), Maria Pia Calabrò (Cardiologia Pediatrica), Letterio D’Andrea (Ortopedia), Vincenza Candela (Oculistica); tra i professionisti coinvolti anche Francesco Patanè (Cardiochirurgia, Azienda Ospedaliera “Ospedali Riuniti Papardo-Piemonte”) e Paolo Guccione (Centro Cardiologico del Mediterraneo di Taormina).

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