Rifiuti, cade sequestro delle ditte indagate per smaltimento illecito nella tirrenica

Rifiuti, cade sequestro delle ditte indagate per smaltimento illecito nella tirrenica

Alessandra Serio

Rifiuti, cade sequestro delle ditte indagate per smaltimento illecito nella tirrenica

mercoledì 27 Novembre 2024 - 20:07

Revocata la sospensione dei soci e restituite le aziende Caruter, Multiecoplast e Onofaro Antonino

Messina – Non sono più sotto sequestro le società Caruter Srl, Multiecoplast Srl e Onofaro Antonino Srl coinvolte sugli accertamenti del Noe sul trattamento dei rifiuti che hanno spinto la procura di Barcellona e la Direzione distrettuale antimafia di Messina ad ipotizzare che si tratti di un traffico illecito di rifiuti.

Sospensione revocata

Il Tribunale del Riesame ha revocato il sequestro disposto dal giudice per le indagini preliminari restituendo ai titolari aziende, beni aziendali e riabilitandoli all’esercizio di tutte le cariche societarie. Il Collegio ha quindi accolto la tesi dei difensori, gli avvocati Natale Bonfiglio, Salvatore Silvestro, Antonello Scordo, Gianfilippo Ceccio (per la Caruter), Francesco Pizzuto e Valerio Spigarelli (per la Multiecoplast), Giuseppe Mormino e Riccardo Rotigliano (per la Onofaro).

Ro Le aziende, con i relativi compendi aziendali, sono state restituite insieme ai pieni poteri deliberativi e gestori dei soci e degli amministratori in carica al momento del sequestro. 

Il blitz dei carabinieri al sito di conferimento rifiuti

Il blitz dei Carabinieri è scattato lo scorso 18 ottobre, dopo la scoperta di 55 tonnellate di immondizia che secondo l’ipotesi degli inquirenti era da smaltire irregolarmente per abbattere i costi. Erano quindi arrivati i divieti di esercitare attività imprenditoriali per i titolari dell’imprese, indagati per traffico illecito di rifiuti e frode nelle pubbliche forniture. Ventotto complessivamente gli avvisi di garanzia spiccati.

Alle tre ditte venivano conferiti i rifiuti dei comuni di Castroreale, Rodì Milici e Terme Vigliatore. L’ipotesi al vaglio è che non pesando i rifiuti, i documenti di trasporto venivano falsati, facendo saltare così il sistema di tracciamento del rifiuto stesso.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007