Sull'ordinanza del Tar: «Casi del tutto analoghi, in altre città sono stati valutati diversamente dai giudici, o ribaltati in sede di Consiglio di Stato»
REGGIO CALABRIA – Niente passi indietro sul servizio di raccolta differenziata, ha esclamato stamattina in conferenza stampa il sindaco reggino Giuseppe Falcomatà. Ma niente passi indietro pure sulla clausola sociale a favore dei lavoratori, che dovranno dunque “migrare” al soggetto economico che succederà ad Avr nello svolgimento del servizio; e niente passi indietro anche sulla puntualità negli adempimenti (leggi: pagamenti) da parte del Comune verso il contraente privato.
Precisazioni sulla sospensiva
In questi giorni – ad esempio ieri in conferenza stampa – si sono sentiti e letti strali pesantissimi, da parte dell’opposizione di centrodestra, nei confronti dell’Amministrazione in carica. «Avevo chiesto di stare uniti, visto che potrebbero arrivare momenti difficili rispetto ai rifiuti, di non strumentalizzare, di non soffiare sul fuoco della polemica. Ma non mi hanno ascoltato – ha sbottato il primo cittadino -. Tuttavia, non è possibile che qualcuno remi contro la città al punto da diffondere falsità, creando confusione nella cittadinanza e disinformando. Si abbia almeno la decenza di non dire bugie».
Il riferimento è soprattutto all’effettiva portata delle censure che hanno condotto i magistrati amministrativi della sezione reggina del Tar calabrese a concedere la sospensiva in primo grado di giudizio. Una decisione giudiziaria che, se non sarà demolita nel frattempo in seconda istanza dal Consiglio di Stato, dal primo novembre potrà creare un vuoto insidioso. Scade infatti il 31 ottobre l’ennesima e ultima proroga ad Avr («Troppe proroghe, dice la minoranza? E in attesa dell’esito del bando, cosa può fare un amministratore pubblico?», sbotta il primo cittadino). Mentre l’udienza al Tar di discussione del ricorso “nel merito” è fissata per il 15 dicembre.
«Nessun’illegittimità ravvisata»
Chiaramente, l’Amministrazione comunale conta parecchio nella revisione dell’ordinanza cautelare da parte di Palazzo Spada. Intanto, però, Giuseppe Falcomatà ci tiene a circoscrivere il campo.
«I magistrati amministrativi non hanno assolutamente ravvisato illegittimità nel bando – argomenta -: hanno cassato un criterio d’offerta, sostenendo in pratica che l’offerta tecnica della vincitrice Teknoservice non corrisponde integralmente alle richieste da capitolato».
Niente sovrapposizioni tra controllore e controllato
E non solo. Sbaglia anche chi (Massimo Ripepi di Coraggio Italia?) addebita ai tre super-esperti l’aver formulato il bando ritenuto inadeguato dai detrattori. «Il bando, perfettamente legittimo, invece l’ha scritto il Comune. L’hanno scritto i tecnici del Comune, il direttore generale e altre professionalità interne all’Ente», spiega il primo cittadino.
E la commissione d’esperti? «Gli esperti sono stati nominati non per redigere il bando, ma per valutare la congruità delle offerte e poi avanzare all’Ente la proposta ritenuta più valida ai fini della scelta del contraente privato. Ci tengo a chiarire che non è certo anomalo. Come in tutti gli altri Comuni d’Italia, specialmente per importi di una certa entità, se il bando viene redatto da risorse interne la commissione valutatrice viene sempre composta da esterni, per evitare la sovrapposizione tra controllore e controllato».
No comment sull’ordinanza. Più o meno…
Sull’ordinanza emanata dai magistrati amministrativi di Reggio Calabria, quasi totale no comment da parte di Giuseppe Falcomatà. «Non dirò nulla nel merito, e neppure sui tempi: conosciamo i tempi della Giustizia», afferma il sindaco, ammiccando alla divaricazione d’un mese e mezzo tra il momento in cui il provvedimento giudiziario è stato emesso e il giorno per il quale la sezione reggina del Tar ha fissato la prima udienza di merito.
Gira gira, però, alla fine qualcosina il primo cittadino la dice eccome. «Mi limito a rilevare che casi del tutto analoghi, in altre città, sono stati valutati diversamente oppure i verdetti sono stati completamente ribaltati dal Consiglio di Stato».
Poi, però, una puntualizzazione quantomai singolare. «Si sappia, a noi non interessa vincere. Nel senso – precisa poi Falcomatà – che a noi non interessa che il servizio venga espletato da Tizio o da Caio, ma che il bando venga definito. Anche perché, e purtroppo nessuno lo sta mettendo in luce, col nuovo bando avremo un servizio più efficiente, ma anche un risparmio di 120mila euro al mese».
Strali (pure da Brunetti) sulla minoranza
Ma ce n’è, nuovamente, per le forze d’opposizione, che poi saranno largamente criticate anche dall’assessore all’Ambiente Paolo Brunetti («Sono stato all’opposizione per 15 anni: non è così che si fa opposizione»).
«Da concittadini prima che da esponenti politici, avrei voluto sentire i consiglieri della minoranza – così Giuseppe Falcomatà – non produrre solo critiche e lamenti, ma formulare anche proposte per una possibile soluzione. Invece, zero: a meno che non si vogliano considerare “proposte” l’idea d’istituire una Commissione speciale sui rifiuti o la richiesta di dichiarare lo stato d’emergenza sanitaria. Davvero deludente, specie considerando che avrebbero avuto a disposizione fior d’avvocati».
Rabbioso l’assessore renziano
Intervento rabbioso per Paolo Brunetti, assessore espressione di Italia Viva.
«Dovremmo dirlo, agli esponenti dell’opposizione e a certa stampa: ma ogni tanto date un po’ di considerazione anche a me, ai dirigenti… non foss’altro perché comunque ci ha nominati il sindaco. Tanto, è inutile girarci attorno: l’obiettivo è screditare il primo cittadino. Eppure, i consiglieri di minoranza e anche chi mi ha preceduto in questo ruolo dovrebbero ricordare che gli impianti chiusi e le discariche piene c’erano anche prima…».
«Ma quale mancato dialogo…»
Resta il fatto che a più riprese l’opposizione ha parlato di mancato dialogo con l’Amministrazione sul tema-raccolta differenziata. «Li avremmo certamente ricevuti – così l’assessore renziano Brunetti -, se ci avessero fatto pervenire uno straccio di proposte: ma non è andata così. Non ho alcuna voglia di far polemica… ma sono come il napoletano, che “se non canta, muore“».