Tra i Comuni inadempienti anche Fiumedinisi e Nizza. Tutti e tre i centri sono già passati all'Aro. Il Commissario Ettore Ragusa ha diffidato tutti gli enti locali inadempienti e spedito la documentazione alla magistratura, alla Corte dei conti, alla Regione e al Prefetto
Si complica la situazione finanziaria all’Ato4 rifiuti, che serve 22 Comuni jonici da Scaletta Zanclea a S. Domenica Vittoria. In cassa non ci sono più soldi nemmeno per pagare gli stipendi, motivo per cui i lavoratori hanno proclamato una giornata di sciopero, il prossimo 26 febbraio. Ma non ci sono più risorse nemmeno per il trasferimento in discarica dei rifiuti, per pagare le officine dove vengono riparati i compattatori e nemmeno per acquistare il carburante. La situazione è stata determinata dal mancato pagamento dei servizi da parte di parecchi Comuni, tra essi ne figurano tre che già sono transitati all’Aro, per i quali la gestione del servizio da parte della struttura commissariale (l’Ato 4) è cessata dal novembre 2017. E’ il caso di Roccalumera (che fa parte dell’Aro del Dinarini), Nizza e Fiumedinisi (questi ultimi due Centri consorziati nell’Aro del Nisi). Nonostante il Comune di Roccalumera abbia affidato il servizio in Aro alla nuova ditta aggiudicataria a far data da dicembre 2017, a tutt’oggi non risultano effettuati a favore dell’Ato4 i pagamenti relativi ad undici fatture del 2017 per 831mila 304 euro e 39 centesimi ed una fattura del 2016 per 73mila 530 euro e 29 centesimi, per un totale complessivo di 904mila 834 euro e 68 centesimi. Lo stesso discorso vale per Fiumedinisi che deve complessivamente il saldo di 16 fatture tra 2016, 2017 e sino al gennaio 2018, per un totale di 192mila 390 euro e 91 centesimi. La somma che Nizza non ha ancora erogato all’Ato ammonta invece a 277mila 249 euro e 63 centesimi. Le fatture in questo caso sono in tutto 8, sei del 2017 e due dell’anno in corso. Complessivamente i tre Comuni di Roccalumera, Fiumedinisi e Nizza dovranno pagare 1 milione 374mila e 479 euro. Risultano in regola Alì e Alì Terme, entrambi nell’Aro del Nisi. Furci Siculo, che insieme a Roccalumera costituisce l’Aro Dinarini, non faceva parte dell’Ato. Tra gli enti debitori ne figurano anche tra i 22 rimasti ancora all’Ato, ma la il discorso è diverso in quanto il servizio è ancora in corso. Il commissario straordinario dell’Ato Messina 4 rifiuti, Ettore Ragusa ha diffidato i Comuni inadempienti ed inviato la documentazione alla Procura della repubblica, alla Corte dei conti, al Prefetto e alla Regione. “Il perdurare della grave crisi di liquidità – spiega Ragusa – inevitabilmente genera e continua a generare disservizi ripercuotendosi sul corretto espletamento della gestione integrata dei rifiuti nei Comuni serviti dalla gestione commissariale, in regola con i pagamenti”. Lo stesso Ragusa ha tenuto a precisare che “la gestione commissariale, appena avrà la disponibilità delle somme, provvederà tempestivamente a pagare gli stipendi di tutti dipendenti”.