La protesta, sostenuta dall’Orsa, nasce anche alla luce del provvedimento che mira ad affidare servizi pubblici a cassintegrati e lavoratori in mobilità
Cassintegrati per svolgere i servizi pubblici del Comune? C’è chi dice no. In realtà in pochi hanno mostrato entusiasmo per la scelta dell’amministrazione Buzzanca di utilizzare 300 persone che attualmente percepiscono i sussidi statali (cassa integrazione o mobilità) per svolgere servizi quali scerbatura, guardiania delle ville, notifiche ecc. Il Pd l’ha criticata, qualche sindacato pure. E stamani di fronte a Palazzo Zanca una decina di operai ex cooperative Ato3 hanno iniziato, supportati dall’Orsa, uno sciopero della fame. Il motivo della protesta è semplice: si sfruttano persone in mobilità (molte delle quali, peraltro, ad un passo dalla pensione) lasciando a casa chi certi lavori li svolge da anni. «Il sindaco è riuscito a scontentare tutti, cassintegrati ed operai ex cooperative. Non era facile», è il commento tristemente ironico di Mariano Massaro, segretario dell’Orsa. Nei giorni scorsi l’Orsa aveva inviato due lettere al prefetto Alecci e all’arcivescovo La Piana, sottolineando che «attraverso l’impiego nei servizi di igiene cittadina e di cura del verde pubblico, buona parte di questo gruppo di lavoratori, appartenente a categorie svantaggiate (invalidi, ex tossicodipendenti, ex detenuti ecc.) stava affrontando il difficile percorso verso la reintegrazione sociale, tentando il recupero dalla situazione di marginalità in cui si trovavano». Percorso che si è interrotto nel novembre scorso e che in questi giorni ha portato gli operai a diverse proteste, una di fronte alla Cattedrale e quella di oggi, con tanto di sciopero della fame.
avete pienamente ragione io vi consiglio di invitare a questa vertenza le persone che qualche anno fa vi facevano credere che saresti stati assunti a tempo pieno dai invitateli a fare lo sciopero della fame io precedo che non lo faranno loro lòa fame non sanno cose e voi lavoratori sapete cghi sono vero solo che non avete il coraggio di dirlo.povera MESSINA MIA IN CHE MANI SI SIA DI DX CHE DI SX