Di seguito la riflessione del direttore dell'Agenzia nazionale giovani Giacomo D'Arrigo
La presentazione a Messina per tutta la Sicilia di "Resto al Sud" – la misura di sostegno agli imprenditori under 35 del meridione – che ha generato già ben 28 singoli incontri per sviluppare altrettante nuove idee imprenditoriali; lo start del nuovo polo editoriale del Mezzogiorno; Il centro "NeMo Sud" che inaugura nuovi locali per bambini affetti da malattie.
La scorsa settimana ha visto la nostra città al centro di attività e iniziative che mettono Messina all'incrocio di scelte positive e utili. Elementi distanti tra loro per impatto, impegno e prospettiva, ma con due aspetti comuni: guardano (e ci fanno guardare) al futuro in maniera positiva, raccontano di una Messina e del suo tessuto umano, imprenditoriale e sociale che troppo spesso non emerge. Una Messina che sembra vivere solo guardando indietro – frequentemente con ragione – ma che invece potrebbe essere anche quella di oggi se, invece che ridurci a segnalare singole iniziative come queste, si riuscisse a stare in un contesto costruttivo e di fiducia.
28 incontri "one to one" per altrettante idee imprenditoriali (se solo una andasse in porto, sarebbe una nuova attività privata in città!) con oltre 250 giovani partecipanti attenti a capire come funziona la nuova misura che investe su talenti e idee delle nuove generazioni, sono il segnale di una (nuova) consapevolezza che sviluppo e lavoro passano dal privato e non più dal posto fisso e che si realizza se stessi mettendosi in gioco partendo dai propri progetti. La nascita di un polo editoriale in uno dei settori maggiormente toccati dalla crisi di questi anni ma nevralgico per lo sviluppo sano della nostra società, è il segnale che l'editoria può avere un futuro che incrocia la nostra città. Sud Italia e Sicilia che guardano al centro "NeMo Sud" della città dello Stretto, grazie ai nuovi spazi che limitano migrazione sanitaria per le malattie neuromuscolari, danno senso allo sforzo di solidarietà che ogni anno coinvolge la città in una gara di raccolta fondi a cui partecipano tutti i settori sociali e professionali e i territori di Zancle.
In ordine di tempo, ultimi esempi – ma non unici, davvero se ne potrebbero citare tanti altri negli stessi settori o diversi – di qualcosa che mette Messina al centro di vicende importanti. Fatti di rilievo in una sola settimana ma che parlano a tutti e che ci responsabilizzano nello stare accanto a chi percorre sentieri nuovi, utili a singoli ma che impattano su città e comunità che direttamente e indirettamente ne beneficiano se nascono nuove imprese giovani, se la solidarietà di tutti diventa visibile e concreta.
A fronte di questi aspetti, cosa bisogna combattere per passare dal versante della rassegnazione a quello che permetta a Messina di alzare lo sguardo più in alto e più lontano e non soltanto per singoli casi?
Senza girarci intorno sono due, a mio modo di vedere, i punti comportamentali da scardinare: innanzitutto l'atteggiamento di sfiducia diffusa che pervade discussioni, attività e atteggiamenti quotidiani; secondariamente l'indole diffidente e in alcune circostanze ostile verso chi, con impegno e passione, si cimenta in iniziative, attività o semplicemente svolge (bene) il proprio lavoro.
La nostra città soffre di una crisi fortissima, che colpisce tutti e che morde dentro famiglie ed economia arrivando in moltissimi nuclei famigliari. Le cose da fare sarebbero molte e complesse ma nessuna sarà determinante sino a quando sfiducia e indolenza collettiva saranno la cappa che pesa da Giampilieri a Rodia. Non si tratta di ottimismo di maniera, non interessa e non serve. Si parla invece di non essere ostili a chi fa, di guardare con curiosità alle cose nuove, di stare con chi vuol giocare la (propria) partita e non con pavidi e rissosi, di sostenere le cose che funzionano e che servono, di non ostacolare le iniziative di altri solo perché "altrimenti io vengo superato dal mio concorrente".
Tre fatti reali accaduti la settimana scorsa e che forse dovremmo guardare con occhi diversi, ma sono tantissime le persone che, con sempre maggior frequenza nel disinteresse generale di istituzioni e politica, ogni giorno dalle prime ore, sono impegnate a realizzare i loro progetti o fare il loro lavoro o ancora a cercare soluzioni per migliorarsi . "Solo i cinici e i codardi non si levano all'aurora": contro loro, diamo fiducia ai tanti che vogliono far alzare gli occhi a questa città.
Giacomo D’Arrigo