Dal professor Fera riceviamo questa riflessione sulle attuali condizioni della città: "Abbiamo perso su tutti i fronti"
Caro Diario,
il quadro che si sta delineando a livello nazionale non può che renderci soddisfatti per il grande risultato che la Città ha ottenuto, grazie alla straordinaria mobilitazione di parte della stampa locale, delle forze imprenditoriali e di tanti intellettuali, un vero Capitale per Messina, che hanno denunciato le malefatte di tutti (Governo, calabresi e traditori interni) che avevano cercato di distruggere il sistema portuale della città asservendolo ai calabresi che, non per dire, ma fino a qualche anno fa dovevano venire a studiare e a fare compere a Messina.
Grazie alla grande mobilitazione cittadina, sostenuta dalla nostra imprenditoria locale di traghettatori puri e traghettatori – politici, che ha visto in prima fila la nostra cara Autorità portuale, che si è per fortuna sostituita al Comune nella sistemazione degli spazi pubblici (ma non dovrebbe interessarsi delle attività portuali?) abbiamo ottenuto un grande e positivo risultato. Grazie al tempestivo intervento del Presidente della Regione Rosario Crocetta, che qualche giorno prima di lasciare (con grande rammarico di noi tutti) ha minacciato per iscritto al ministro Delrio di impugnare la decisione, perché noi siamo una regione a statuto speciale, quest’ultimo ha deciso di non decidere e cosa non ha fatto? Non ha nominato il presidente della nuova famigerata Autorità portuale con i Calabresi.
Certamente una grande vittoria delle forze sane della città che ha impedito che l’Autorità portuale entrasse in funzione e che si sciogliesse la nostra amatissima autorità messino-milazzese. Così tutto rinviato a dopo le elezioni nazionali e speriamo tanto che il nuovo Presidente della Regione Musumeci si prenda in carico questo grosso problema.
Si vocifera che altre 13 Autorità portuali italiane sono operative e stanno stringendo accordi internazionali con le compagnie di navigazione, con i Cinesi e con altri partner internazionali. Non importa, noi aspetteremo con calma che si faccia un nuovo Governo, che il nuovo governo decida di riprendere in mano la questione; diciamo fra un annetto, dal momento che, dal punto di vista del Ministro non c’è gran fretta di risolvere la questione di Messina, visto che la riforma è partita e le altre 13 autorità portuali sono già abbondantemente operative A quel punto si tratta di capire cosa succederà; certo da soli non sarà possibile e neppure con Reggio Calabria, visto che è già con Gioia Tauro ed intende restare dov’è. Quindi con Catania o Palermo e comunque subalterni; ma meglio Catania e Palermo che non i calabresi direi, sperando sempre che a Catania e Palermo abbiano deciso di non fare nulla aspettando di sapere cosa succede a Messina.
Anche sulla questione delle Zone economiche speciali abbiamo ottenuto un grande risultato. Intanto ci siamo levati di dosso l’incubo di dover fare una ZES come estensione di quella di Gioia Tauro; non avremmo mai potuto sopportare un simile affronto alla città. Per fortuna i nostri amici calabresi hanno capito l’antifona e stanno per organizzare un’unica Zona economica speciale a Gioia Tauro, estesa ai porti di Crotone e Corigliano e all’hub aeroportuale di Lamezia Terme senza tenerci assolutamente in considerazione. Niente male, era quello che volevamo; vuol dire che entreremo come terza Zes della Regione Sicilia; è vero che la Legge ne prevede solo due per regione, ma noi siamo una regione a statuto speciale e poi il Presidente Musumeci ha detto che si batterà per noi. Certo che anche per risolvere questa faccenda ci vorrà un po’ di tempo, dal momento che bisogna modificare leggi, decreti e circolari. Ma noi siamo pazienti, possiamo aspettare e con noi aspetteranno i nostri amici di Catania e Palermo.
Certo qualche problema potrebbe esserci; il Decreto attuativo della PCM fissa dei limiti massimi di superficie per ogni regione utilizzabili ai fini delle ZES quindi, a parte Gioia Tauro che sta lavorando per utilizzare l’intera superficie disponibile, dobbiamo augurarci che Catania e Palermo, invece, non decidano di utilizzare tutta quella a loro disposizione, approfittando della situazione di stallo in cui ci troviamo a Messina e, quando sarà il momento, riserveranno una particina anche a noi. A pensarci bene, però, non c’è da fidarsi neppure di Palermo e Catania che hanno sempre fatto quello che più conveniva a loro, alle spalle della nostra povera martoriata e tradita città. Nel caso (molto probabile) leveremo alto il nostro lamento, tanto in questo siamo maestri e possiamo disporre di un nutrito e folto gruppo di prefiche.
Insomma, a pensarci bene, se tutto andrà per il verso giusto, fra 1-2 anni sapremo che fine ha fatto la nostra Autorità portuale e se avremo anche noi la nostra ZES. Per farci cosa? Boh, a questo non ci abbiamo ancora pensato, siamo stati troppo impegnati a fare la guerra ai calabresi e a salvare le nostre aziende di casa messe a rischio da questo insano matrimonio.
Ci vuole un progetto dicono al Ministero. Un po’ di interventi qui e lì da mettere assieme li troviamo sempre. Non abbiamo fatto così con il Patto per Messina? Anzi siamo stati bravissimi, abbiamo presentato quasi 90 progetti diversi accontentando un po’ tutti, non come quei fessi di palermitani che hanno detto di volere spendere 500 dei 750 milioni che avranno per fare 40 km di tram! Che se ne faranno mai? Tanto, i tram si sa non servono a nulla, lo vediamo tutti i giorni qui a Messina.
Insomma, comunque si dovessero mettere le cose, se anche dovessimo restare fuori da tutto…In fondo era proprio quello che volevamo, mantenere la nostra piccola autorità portuale da soli e garantire ai nostri beneamati armatori di mantenere il loro monopolio sullo Stretto. Il resto, logistica, sviluppo economico, internazionalizzazione, tutta fuffa; quello che conta veramente è costruire il nostro mitico Ponte che darà sviluppo alla città e guarirà i malati.
Adesso dobbiamo concentrarci per smontare qualche altro tentativo di fare qualcosa da parte di chiunque. Ah ecco! Hanno demolito un vecchio fabbricato che ricordo era lasciato in stato di abbandono da quando ho memoria (e dire che di anni ne ho ormai tanti) per farci un grattacielo. Orribile! L’ennesimo tentativo di speculazione sulle spalle e la storia di questa martoriata città; non lo permetteremo mai!!
Giuseppe Fera
Da tempo sostengo che più che l’ubicazione dell’autorità portuale sono i progetti di sviluppo dell’area a doversi discutere e decidere. Invece qui si è perso tempo solo indicando la crisi di Gioia Tauro ma non facendo nulla per concertare e decidere il futuro progettuale dei porti di Messina, Giammoro e Milazzo. Buddacilandia ed i giovani fuggono dal nulla messinese!
Mitico
Perdonatemi ma io questo articolo non l’ho capito.