Alla Feltrinelli di Messina, dibattito sul libro di Maria Eugenia Parito, “Comunicare l’Unione Europea”, con la professoressa Gusy Furnari Luvarà, del circolo messinese di Giustizia e Libertà
“Essere o non essere ? Questo è il problema“, diceva Shakespeare in Amleto. Il quesito, reso ancora attuale quando si parla di Europa, induce a riflettere sull’ identità sovranazionale. Il nocciolo della questione è capire cosa voglia significare essere “Europei“, che cosa accomuna una molteplicità di paesi che hanno origini, usi e costumi diversi. Forse i percorsi che si sono intrecciati per via della storia possono essere considerati un punto di partenza ? Dal lontano trattato di Maastricht ha iniziato a prendere forma, non con poche difficoltà, l’idea di un grande stato che potesse superare i confini temporali e geografici al fine di creare un‘entità compatta secondo il motto dei tre moschettieri “l’unione fa la forza”.
Durante il dibattito a sollevare gli animi da questo sovraccarico di problemi sono stati tre giovani studenti messinesi del liceo classico Maurolico, Francesca Vitarelli ed Andrea Santoro che nel corso di uno spazio poetico hanno manifestato il loro pensiero di speranza sull’Europa .La stessa professoressa Giusy Furnari Luvarà, coordinatrice del circolo messinese “Libertà e Giustizia”, ha spiegato che alla base della questione si deve porre quello che Aristotele chiamava animale sociale e politico, ossia l’uomo e la sua partecipazione alla vita politica .Solo il manifestato interesse dell’uomo che diventa cittadino consapevole e che si batte per i propri diritti può cambiare il verso della storia.
Il progetto ha raggiunto i suoi obiettivi, sebbene le ombre di questo “work in progress” non manchino. In effetti l’idea di Europa si fonda su una bolla di sapone non su mattoni sicuri, dunque potrebbe vanificarsi in qualsiasi momento poiché ciò che è stato fatto è avallare i problemi e non affrontarli. Dunque quale consapevolezza si ha dell’essere cittadini europei? Con quale spirito ci si prepara alle prossime elezioni europee?.Gli animi sono contrastati, confusi ed incapaci di decidere, quindi di scegliere, in quanto non si ha una vera conoscenza di ciò che accade .La ricerca eziologica delle cause diventa un problema poiché i capri espiatori potrebbero essere tanti. Dai saldi residui del nazionalismo/patriottismo ad una politica nazionale impegnata a coltivare i suoi interessi e non quelli dell’Europa a meno che i destini non si incrocino e allora si fa di tutto per salvaguardarsi dai mostri come le banche, i diktat di chi sta ai vertici sovranazionali e che cerca di affossare nella palude del baratro economico le anime degli stati nazionali. Purtroppo i paradossi sono molti: da una parte l’abbattimento delle barriere economiche, politiche, geografiche, la salvaguardia dei diritti umani come segno di civilizzazione e dall’altra crisi economica, corruzione e tanto altro.
(Azzurra Papalia)