Risitano torna sui toni dell'ultimo Consiglio comunale: "Le istituzioni sono fatte di persone"

Risitano torna sui toni dell’ultimo Consiglio comunale: “Le istituzioni sono fatte di persone”

Eleonora Corace

Risitano torna sui toni dell’ultimo Consiglio comunale: “Le istituzioni sono fatte di persone”

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mercoledì 25 Settembre 2013 - 18:38

Il consigliere comunale di Cambiamo Messina dal Basso, Ivana Risitano, torna sulle polemiche sollevate dalla seduta consigliare di ieri pomeriggio. Risposta alle accuse rivolte da alcuni consiglieri comunali al sindaco Renato Accorinti di mancare di rispetto alle istituzioni

“Resto fortemente perplessa quando l'accusa, rivolta al Sindaco, di mancato rispetto delle istituzioni viene da chi, durante i propri interventi accesi, non si limita ad una sana, severa e costruttiva critica,ma si abbandona a pesanti attacchi personali, diffamazioni, pungente e velenosa ironia, toni astiosi e violenti”. È la riflessione amara di Ivana Risitano, consigliere Comunale di Cambiamo Messina dal Basso, maturata dopo la seduta fiume del consiglio comunale di ieri. Si rivolge ai colleghi, la Risitano, senza fare nomi, con l’atteggiamento di chi non voglia accusare o giudicare, ma invitare ad una riflessione. Diversi interventi nel corso della seduta consiliare di ieri, hanno registrato attacchi o anche solo rimandi a dei comportamenti tenuti dal primo cittadino durante quel consesso o anche in quelli precedenti, come vestire solo la consueta maglietta o indossare anche la giacca, parlare seduto invece che in piedi, o addirittura indossare nell’angolazione non convenzionale la fascia tricolore sulla spalla. Da questi gesti la somma di alcuni consiglieri è matematica e porta ad una cronica mancanza di rispetto verso le istituzioni.

Tra l’esterrefatto per una simile conclusione e l’indignato, Ivana Risitano risponde che: “Le istituzioni sono fatte di persone. Io sono, oltre che amareggiata, fortemente allarmata dal ripetuto richiamo al "rispetto delle istituzioni" fatto da colleghi che, con i loro modi, toni e atteggiamenti, rischiano di offendere – io temo – le PERSONE, e di conseguenza le istituzioni che di quelle persone sono fatte”. Toni a dir poco accesi e poco idonei al luogo e circostanza si sono registrati, infatti, anche nel corso della seduta di ieri, spesso proprio da chi accusava il primo cittadino di mancare, per altri versi, di rispetto allo stesso luogo e la stessa circostanza, quel consiglio comunale troppo spesso dimenticato e svilito negli anni, che altro non è che lo specchio istituzionale dell’intera città. “Mi lascia sgomenta – commenta Ivana Risitano -che la lezione di rispetto arrivi da chi fa presto ad urlare, ma non è altrettanto disposto ad ascoltare: da chi, mentre i colleghi lavorano e si confrontano, entra ed esce dall'aula, parla a voce alta al cellulare, o si discosta e discute d'altro, senza curarsi del disturbo che arreca e, soprattutto, privandosi della ricchezza delle parole altrui”. Lo stesso Renato Accorinti, ha rimproverato a sua volta al consigliere in quota PDL, Giuseppe Trischitta, poca sensibilità per la carica che ricompre e per l’intero Consiglio a causa dei toni usati nel corso del suo, come sempre colorito, intervento, nel quale rimproverava il Sindaco di non avere rispetto per le istituzioni.

Alla luce di tutto questo Ivana Risitano conclude considerando che: “non può esserci rispetto delle istituzioni senza rispetto delle Persone, a meno che non si intenda il far parte delle "istituzioni" come l'occasione per usufruire di privilegi e legittimare arroganza e disparità di trattamento. Se le istituzioni sono questo, sono io la prima a non averne rispetto. Se sono, invece, come credo, il luogo in cui tentare di mettersi a servizio, credo che la prospettiva si ribalti: e mi sento di dire che a mancare di rispetto è chi continua ad offendere la Politica con atteggiamenti bassi e logiche di sopruso e di potere”.

Una riflessione dura, degna conseguente del confronto crudo, a tratti astioso, che ha caratterizzato diversi interventi nel corso dell’ultima seduta consigliare. Ivana Risitano non si ferma però a riprendere i toni dei colleghi, ma estende il suo intervento ad una più ampia riflessione in agrodolce, incentrata sempre sulla linea rossa che separe il rispetto delle regole istituite dall’ipocrisia. L’imbarazzo del consigliere emerge soprattutto nel reiterato uso del termine repressione durante le varie sedute delle commissioni consiliari.

“Mi ha imbarazzato la priorità data alla lotta contro l'abusivismo nei mercati e quello dei venditori ambulanti. Mi sembra miope affrontare la questione della legalità da questo punto di vista. Intanto, si lascia che gravi forme di illegalità e di ingiustizia traccino solchi sempre più profondi nel tessuto del nostro vivere sociale. Io vorrei che il faro fosse puntato sull'abusivismo e la speculazione edilizia; sul potere malato della massoneria che si infiltra in ogni settore della vita pubblica; vorrei sul pizzo e sull'usura; sugli imprenditori che si arricchiscono sfruttando i lavoratori; sulle industrie che non rispettano l'ambiente; sulle cause strutturali che impediscono a molte persone una vita dignitosa”. Un’appello, quello alla comprensione piuttosto che alla repressione di alcuni atteggiamenti che possono essere catalogati in un primo momento poco consoni alle leggi vigenti, simile a quello dell’assessore Mantineo che recentemente è intervenuto sulla delicata questione della linea dura contro l’accattonaggio recentemente inaugurata dalle forze dell’ordine cittadine. In quest’occasione l’assessore con delega ai Servizi Sociali ha invitato a non criminalizzare chi è schiacciato da condizioni di grave disagio”. Guai, però, a tacciare simili discorsi di demagogia o sterile idealismo: “Non intendo abdicare alla visione del mondo che dà direzione alle mie scelte personali e politiche – conclude Ivana Risitano – Di mera tecnica non me ne farei niente: la politica non può che collocarsi entro un orizzonte di senso. E l'orizzonte per me, per noi, è quello partigiano della lotta per la liberazione dei più deboli”. (Eleonora Corace)

6 commenti

  1. MessineseAttento 25 Settembre 2013 20:10

    Qualcuno mi spieghi, l’interessato compreso, quale funzione politica ha Trischitta all’interno del consiglio comunale.
    Spero che qualcuno dei suoi elettori mi spieghi il motivo per cui lo ha votato e se si riconosce nell’operato di questo tizio.
    Concludo con l’auspicio che salti fuori qualche filmato di un qialsiasi consiglio comunale degli anni passati, sarebbe utile a rinfrescare la memoria di questi pseudo politici tanto indignati per una fascia tricolore indossata male.
    Siamo al teatro dell’assurdo!

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  2. La Risitano invece? A parte la presenza non ne vedo l’utilità.

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  3. ma ‘sta risitano chi è???

    incredibile la parte del suo intervento che riguarda l’abusivismo… e la repressione dello stesso…

    qualcuno le spieghi che gli abusivi fanno una cosa che si chiama concorrenza sleale a persone che invece lottano ogni giorno con il mercato, con i tributi, con le regole, nella speranza di portare avanti legalmente un’attività.

    queste affermazioni così superficiali mi lasciano basìto.

    si giustifica l’abusivismo dicendo che esiste di peggio… che c’è la speculazione, l’ingiustizia e altro ancora… ma si può essere così “piccoli”??? questa tizia crede davvero che l’esistenza del peggio giustifichi il meno peggio???

    che pena… questa gente è buona per occupare i licei in autunno. punto.

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  4. E’ condivisibile il richiamo al rispetto delle persone,pur nell’esercizio del diritto di critica,che però deve essere costruttiva.
    Discutibile la difesa di Mantineo: l’illegalità va combattuta in tutte le sue forme,piccole e grandi,senza un’equivoca “comprensione”.Secondo me l’assessore avrebbe fatto meglio a tacere!

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  5. MessineseAttento 26 Settembre 2013 08:53

    Forse lei ha ragione, ma c’è una differenza fondamentale.
    La Risitano c’è da tre mesi e ancora non la possiamo giudicare, Trischitta c’è da anni ed ancora non si è capito quale sia il suo ruolo, a parte quello di muovere critiche il più delle volte comiche.
    Mi sembra di intuire che lei è un suo elettore e nonostante comprenda la sua oggettiva difficoltà, mi spiega cosa l’ha condotta a votare quest’individuo? Grazie.

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  6. chi semina vento raccoglie tempesta; non si può pensare prima di insultare scrivendo amico dei palazzinari e non degno di mio padre e poi pretendere rispetto

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