Quando la prossima manifestazione?

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lunedì 06 Ottobre 2014 - 22:28

Un altro contributo proveniente dal mondo universitario per "Il giornale degli studenti". Roberto Scardino, ragazzo messinese iscritto alla Facoltà di Giurisprudenza presso l'Università degli studi di Trento, esprime la sua opinione sulla prima manifestazione dell'anno scolastico

"Il giornale degli studenti" continua a richiamare anche il mondo accademico ed ecco che un altro contributo arriva direttamente dall'ambito universitario. Roberto Scardino, giovane messinese iscritto alla Facoltà di Giurisprudenza presso l'Università degli studi di Trento, mostra il suo parere sull'imminente manifestazione di venerdì.

“La protesta è degli impiegati, non degli artisti”. Qualche anno fa Vittorio Sgarbi lo gridò all’Accademia delle Belle Arti di Carrara, a quegli studenti che lo stavano contestando durante la sua Lectio Magistralis su Michelangelo Merisi, meglio noto come Caravaggio. Qualcuno di quei ragazzi rispose acutamente che la protesta è solo una reazione al disagio sociale. Senza scomporsi, il critico ferrarese, fece notare a quello studente, dando prova di grande intelligenza della realtà, che anche l’opera di grandi artisti come Vincent Van Gogh è piena di disagio sociale. Un disagio che il pittore fiammingo ha denunciato attraverso il suo genio, attraverso la sua pittura. Van Gogh, e come lui i nomi più importanti nella storia dell’arte, della letteratura e della musica, comunicava col mondo, e nel mondo col potere, attraverso le proprie opere, attraverso il proprio talento. I grandi uomini, insomma, non si comportavano da impiegati.

Anche chi frequenta o ha frequentato un liceo non può accontentarsi di comportarsi da impiegato. Molti di noi impiegati lo diventeranno, ma l’impiegato di cui parlava Vittorio Sgarbi ha un significato molto più intimo di semplice lavoratore subordinato. Non comportarsi da impiegato, in un momento di grande crisi economica, e inevitabilmente di grande disagio sociale, significa non reagire a quel disagio cedendo alla sterile protesta da corteo. Quella protesta farcita da cori, sempre gli stessi, e da striscioni ai capifila, nella cornice di un’inutile, superata e retorica rivendicazione di diritti.

Quando quindicenne mi avvicinai alla politica, un caro amico mi disse: “A scuola le elezioni le vince chi è in grado di portare gli studenti in piazza!”. Quelle parole oggi suonano più che mai attuali. Percorrere vie di protesta datate continuerà a non servire a nulla, se non a farvi racimolare qualche voto. E’ ora di mettere da partela nostalgia ideologica di un tempo che è passato insieme alle sue forme. Altrimenti di vostro nulla resterà, se non un po’ di consenso elettorale e la tristezza di comportarsi da impiegati, ancora prima di esserlo!

Roberto Scardino

Facoltà di giurisprudenza dell'università degli studi di Trento

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