Il presidente Pino Falzea ribadisce che la scelta di accorpamento con Gioia Tauro è errata e fa perdere funzioni a Messina. Intanto invita a tenere alta l’attenzione sulla proroga
Parere contrario all’accorpamento con Gioia Tauro, soddisfazione per la possibilità di proroga fino a 18 mesi. E’ in sintesi il pensiero di Capitale Messina il giorno dopo l’approvazione, da parte del Consiglio dei ministri, della riforma delle Autorità Portuali.
“Le recenti posizioni di Confindustria, Cgil, Acli, Sicilia Futura – dice il presidente di Capitale Messina, Pino Falzea – hanno dimostrato, qualora ce ne fosse stato bisogno, che non vi era, come qualcuno invece sosteneva, un fronte maggioritario nella città favorevole alla scelta del Governo in merito all’Autorità di sistema portuale, che vede Messina accorpata a Gioia Tauro e ad altri piccoli porti calabresi. Anzi, possiamo affermare che una parte rilevante della popolazione messinese questa scelta la ritiene profondamente errata ed orientata a fare perdere ulteriori funzioni alla città dello Stretto. Ed un ruolo determinante di informazione lo ha svolto buona parte della stampa cittadina”.
Una volta approvato il decreto, secondo Capitale Messina, “è necessario tenere alta l'attenzione perché non è del tutto scontato che il Governo accetti l'istanza di proroga e in caso positivo che la conceda per 18 mesi. A questo punto è opportuno che il Governatore nel corpo della sua richiesta evidenzi la necessità che il differimento sia di 18 mesi e non meno, e che i parlamentari messinesi, in special modo quelli appartenenti alla maggioranza di governo, ed il sindaco Accorinti, sollecitino il ministro Del Rio e la presidenza del Consiglio ad assegnare la proroga per il periodo richiesto”.