Un dipendente delle ex Province, ormai diventate Liberi Consorzi o Città Metropolitane, per far ascoltare la voce del personale senza certezze sul futuro, sta facendo lo sciopero della fame e da oggi lo farà a Roma, chiedendo l'intervento del Presidente Mattarella
Mi chiamo Alberto Scuderi e sono un dipendente pubblico in sciopero della fame dal 22 al 27 agosto. Lavoro per l’ex Provincia Regionale di Siracusa oggi Libero Consorzio Comunale.
Non ricevo lo stipendio da 3 mesi, altri colleghi addirittura da 5.Siamo oltre 500 a soffrire tale situazione.Alcuni giorni orsono ho accolto il neo Commissario straordinario Giovanni Arnone con il mio annuncio di sciopero della fame, (missiva prot. gen. 27717 del 16/08/2016, anticipata via e-mail il 12/08/2016 -durante il suo arrivo);
Ho provato per iscritto a rappresentare la situazione dell’Ente dal punto di vista dei Lavoratori e le loro famiglie.
In assenza di riscontro alla stessa missiva, (magari solo verbale volto ad un ulteriore chiarimento della questione, o a dirimere sul nascere il penoso sciopero), alle 7:30 del 22 agosto 2016, come annunciato, ho iniziato la protesta sul posto di lavoro, senza creare alcun disservizio.Ho fatto desistere altri lavoratori dall’unirsi a tale forma di protesta non violenta.Il 27 di ciascun mese sta diventando sempre più un giorno di tensione e di delusione e non più di busta paga.
Sapere che lo sciopero della fame venga svolto normalmente vicino agli obiettivi contro cui si lotta, per darne maggior rilievo, mi destabilizza un po’: il precedente Commissario parlava di dissesto, Altri rappresentanti addirittura di dissesto “indotto” dallo Stato!
Ho deciso per questo, a fine giornata, al termine di un infruttuoso primo giorno di protesta, di continuare lo sciopero della fame a Roma, sede delle più alte cariche rappresentative dello Stato, nell’estremo richiamo al buon senso e alla responsabilità di tutti.
Lamento che, senza alcun preavviso, sebbene quotidianamente in servizio (anche nei festivi), sono stato privato, di 3 mesi di STIPENDIO, 1 anno e mezzo di TURNAZIONI, 1 anno e mezzo di BUONI PASTO, 3 anni di MAGGIORAZIONI di cui all’art. 6 del ccnl 2000, oltre ad un mancato aggiornamento contrattuale … e non mi è dato sapere se per colpa della politica nazionale, o regionale o da una cattiva amministrazione che negli ultimi anni è stata a guida commissariale, con il supporto di un Direttore Generale.
In questa lunga notte, spero di trovare le giuste energie per scrivere una lettera al Presidente della Repubblica, a Renzi e Crocetta, che esprimi il disagio vissuto da centinaia di famiglie di lavoratori pubblici, composte anche con minori da sfamare.
Colgo l’occasione per esprimere il più sincero augurio di buon lavoro al Dott. Arnone e spero che lo sciopero della fame, personale nei fatti ma collettivo nella disperazione di molti colleghi, faccia riflettere anche la politica del fare attualmente in ferie. Confido ancora nella Repubblica Italiana. Vado a Roma a cercarla.
Le Province sono SEMPRE state degli stipendifici, inutili in quanto doppioni di strutture già esistenti (Comuni e Regioni), peraltro già penose e vergognose in sé.
Sono stati il rifugio di raccomandati di lusso (ex 285,cooperativisti a vario titolo, ex Pirelli, ex art. 23) che hanno prosperato e fatto carriera dando un bel nulla in cambio, perchè nulla sarebbero stati in grado di dare.
Mi auguro che adesso la ex provincia di Messina chiuda, in maniera da risparmiare tanti denari che potrebbero essere dati a gente bisognosa (pensionati al minimo ed invalidi).
Gli ex dipendenti potrebbero andare a risollevare le sorti dell’agricoltura montana e degli allevamenti di bestiame allo stato brado, riscoprendo, per molti, le loro origini.
Le Province sono SEMPRE state degli stipendifici, inutili in quanto doppioni di strutture già esistenti (Comuni e Regioni), peraltro già penose e vergognose in sé.
Sono stati il rifugio di raccomandati di lusso (ex 285,cooperativisti a vario titolo, ex Pirelli, ex art. 23) che hanno prosperato e fatto carriera dando un bel nulla in cambio, perchè nulla sarebbero stati in grado di dare.
Mi auguro che adesso la ex provincia di Messina chiuda, in maniera da risparmiare tanti denari che potrebbero essere dati a gente bisognosa (pensionati al minimo ed invalidi).
Gli ex dipendenti potrebbero andare a risollevare le sorti dell’agricoltura montana e degli allevamenti di bestiame allo stato brado, riscoprendo, per molti, le loro origini.
concordo nel ragionamento ma dovremmo anche togliere le pensioni e i soldi buttati per gli invalidi e da buon politico dico che dovreste fare la fame tutti in sicilia cosi’ imparate una buona volta per tutte.
concordo nel ragionamento ma dovremmo anche togliere le pensioni e i soldi buttati per gli invalidi e da buon politico dico che dovreste fare la fame tutti in sicilia cosi’ imparate una buona volta per tutte.