Nicosia accanto a Mistretta contro la chiusura dei "tribunali minori"

Nicosia accanto a Mistretta contro la chiusura dei “tribunali minori”

Sara Faraci

Nicosia accanto a Mistretta contro la chiusura dei “tribunali minori”

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martedì 10 Settembre 2013 - 15:29

La riforma della giustizia, che avrà attuazione a partire dal 14 settembre prossimo, prevede, tra l'altro, la chiusura dei "tribunali minori". Insieme al paese in provincia di Messina, protesta anche il vicino in provincia di Enna, per la decisione, a livello nazionale i sindacati, delusi dall'incontro di ieri sera col Ministro, minacciano un'imponente mobilitazione

Ai ferri corti col Ministro Cancellieri in merito alla riforma di riorganizzazione della giustizia. Alle associazioni sindacali Fp – Cgil, Cisl – Fp e Uil – Pa non va giù la ristrutturazione imposta dall’alto, sicché l’eventualità di mobilitazioni e manifestazioni di protesta è divenuta concreta. Soprattutto dopo l’incontro di ieri sera con il Ministro al quale i sindacati hanno presenziato con una gamma di proposte concrete per dover poi constatarne il rifiuto.

il riassetto del settore giudiziario – che dovrebbe concretarsi sin dal prossimo 14 settembre – condurrebbe rapidamente, secondo le tre associazioni, a un ingestibile caos gestionale che si tradurrebbe a sua volta in un ulteriore apprezzamento deficitario per un sistema che già di per sé non brilla per agevolezza delle condizioni interne e ottimizzazione delle professionalità impiegate.

E’ il monito lanciato da Cgil, Cisl e Uil rimaste basite da una – a loro dire – chiusura a riccio del dirigente del dicastero, sordo ai confronti interattivi perorati dai sindacati stessi e indisponibile a concedere una proroga al definitivo decollo del progetto nel tentativo di smussare gli spigoli più aguzzi del programma.

Il rimaneggiamento della normativa sarebbe infatti più che auspicabile alla luce dei cambiamenti in essa imposti e che non sembrano trovare effettivo riscontro nelle stringenti necessità accusate dal settore né tantomeno possedere reale efficacia risolutiva sui nodi gordiani che da sempre affliggono il sistema giudiziario.

“Per fare una riforma vera non basta chiudere o riaprire temporaneamente tribunali, non bastano deroghe o provvedimenti improvvisati come quelli che bloccano addirittura la mobilità volontaria distrettuale” – hanno spiegato in concerto le associazioni sindacali nel comunicato stampa divulgato oggi.

Affermazioni che si collocano in linea con le recriminazioni locali culminate oggi nella visita del vice presidente vicario dell’Assemblea Regionale Sicilia, Antonio Venturino, a Mistretta e Nicosia, tra le prime comunità ad essere interessate dal provvedimento con la chiusura dei loro “tribunali minori” prevista per il 13 settembre.

Decisione che ha suscitato le sentite proteste della comunità della zona, peraltro aggravate da voci di corridoio che annunciavano un imminente sgombero coatto di faldoni e suppellettili dalla struttura di Nicosia in direzione dell’accorpante tribunale di Enna. Voci che non hanno mancato di inasprire gli animi e infervorarne le manifestazioni di dissenso sino al contatto telefonico tra il vice presidente Venturino e il prefetto di Enna, Clara Minerva, che ha invece smentito le supposizioni, dando sollievo alle comunità che disporranno adesso di ulteriori 48 ore per adire le vie istituzionali e scongiurare la messa in atto dell’improvvida decisione.

Ma mentre a livello locale si invoca l’intervento del presidente Crocetta che lo stesso Venturino ha indicato come cruciale caposaldo a sostegno delle ragioni di Mistretta e Nicosia, auspicando che lo stesso si adoperi al fine di indire una conferenza stato regioni, coinvolgendo i presidenti delle regioni sottoposte ad analogo provvedimento e lo stesso Ministro Annamaria Cancellieri, a livello nazionale Cigl, Cisl e Uil hanno già in programma la diffusione di volantini che rendano edotti i cittadini della frattura createsi tra governo e sindacati nonché delle rimodulazioni del settore giustizia che presumibilmente rischiano di impoverire le fondamenta giuridico – sociali sulle quali poggia l’intera nazione, sino all’indizione di conferenze stampa e manifestazioni dinanzi alle Corti d’Appello e alla sede dello stesso Ministero, in programma a partire dal 20 settembre.

La soluzione è quella di coniugare la modernizzazione del sistema (con necessario ricorso ai nuovi proventi della tecnologia e della digitalizzazione che meglio possono consentire un adeguato controllo di gestione), con la valorizzazione delle professionalità che spazi dall’investimento su quelle interne, al reclutamento di nuove che vadano a coprire le circa 8.000 carenze di organico registrate. (Sara Faraci)

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