La deputata regionale del Moviemento 5 Stelle, Valentina Zafarana ha incontrato la direttrice del Museo Regionale Caterina di Giacomo, e il responsabile dell’Unità operativa Manutenzione e Restauro, Rosario Vilardo, per tracciare lo stato dell’arte della struttura, con tutte le criticità che l’affliggono e con la speranza di nuovi fondi per concludere i lavori della nuova sede
Una visita al Museo Regionale fruttuosa, quella del deputato in quota 5 Stelle all’Ars, Valentina Zafarana, che alla fine porta a casa un bilancio che lei stessa definisce di “luci ed ombre”. Un chiaroscuro legato alla controversa situazione di un Museo tutt’oggi nemmeno lontanamente sfruttato come dovrebbe essere, visto la grandissima qualità delle opere che contiene – come i quadri del Caravaggio, per citarne solo due tra tutte. La Zafarana ha incontrato la direttrice del Museo regionale, Caterina di Giacomo, e il responsabile dell’Unità operativa Manutenzione e Restauro, Rosario Vilardo. Al di là dei vecchi problemi legati alle potenzialità inespresse della struttura, una buona notizia c’è ed è quella legata alla conferma dei finanziamenti con fondi PO FESR 2007/2013 dei due cantieri che permetteranno l’apertura al pubblico della nuova sede museale dopo circa trent’anni dal suo completamento e la ristrutturazione della sede attuale (ex Filanda). “Anche se sembra che i tempi previsti siano comunque parecchio lunghi, si parla di 30 mesi per la nuova struttura – spiega la Zafarana – e che a tutt’oggi i lavori non siano stati ancora avviati a causa di ritardi nella registrazione degli atti, resta comunque una buona notizia, sulla quale ho intenzione di presentare una interrogazione a risposta scritta urgente indirizzata all’assessore regionale competente”.
Durante la visita, la deputata regionale ha potuto fare una panoramica, però, anche delle difficoltà che affliggono il Museo, criticità che è necessario prendere in considerazione per una piena fruizione dell’importante patrimonio storico-artistico della città. Passiamo, infatti, alle note dolenti: “Abbiamo avuto modo di apprendere – afferma la deputata – che i fondi per la manutenzione ordinaria risultano irrisori – circa 1000 euro all’anno- e assolutamente insufficienti per garantire adeguati standard igienico-sanitari per i visitatori e per il personale. Le procedure di spesa, inoltre, sono particolarmente farraginose e articolate anche per interventi il cui importo risulta relativamente basso, come la manutenzione e la pulizia dei servizi igienici o la riparazione della caldaia e dell’impianto di condizionamento che però sono assolutamente necessari per una ottimale pianificazione della fruizione della struttura da parte del pubblico e una idonea conservazione delle opere custodite al suo interno”.
Un problema ulteriore, inoltre,è quello della scadenza prevista per il 31 dicembre 2013 dell’appalto per la gestione dei servizi di pulizia e mantenimento del decoro della struttura. Dal momento che non si conoscono neppure, attualmente, i termini di prosecuzione, il rischio è l’interruzione del servizio o il passaggio ad una gestione di emergenza. A questo proposito, Valentina Zafarana fa la seguente analisi: “È complessa, in generale, l’organizzazione operativa dello stabile alla luce delle mansioni che il personale attivato presso la struttura può svolgere secondo quanto stabilito dal Dipartimento Regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana. Oltre a ciò, incomprensibile ed inaccettabile è quanto stabilito nel decreto assessoriale n° 19 del 2010 che stabilisce il prezziario da adottare e che fissa ad oggi a 3 euro il prezzo del biglietto “intero” in virtù, come riferito dallo stesso decreto, “dell’applicazione della tariffa ridotta, ai sensi di legge, nei casi di inevitabili ed occasionali parziali chiusure dei siti a condizione che la chiusura interessi una superficie espositiva superiore al 50% della superficie totale”.
Le critiche della Zafarana alle politiche adottate dall’assessorato regionale di competenza, comunque, non si fermano qui: “La decisione dell’Assessorato Regionale di attivare soltanto due unità operative, a fronte delle quattro previste nella precedente organizzazione – sottolinea Valentina Zafarana – fa sì che manchi quella relativa alle collezione ed esposizione museale e alle collezioni archeologica e numismatica, biblioteca, identità siciliana, educazione permanente e promozione culturale”.
Dopo la sua visita, Valentina Zafarana annuncia che il Movimento Cinque Stelle pianificherà iniziative di indagine ispettiva e di controllo dell’azione regionale, nonché proposte di natura legislativa, finalizzate al rilancio del Museo Regionale . Un edificio fondamentale per il rilancio economico ma allo stesso tempo culturale di Messina. Una vera e propria tappa obbligata per la rinascita della città. “Il nostro obiettivo – conclude Valentina Zafarana – è fare in modo che gradualmente, Messina possa uscire dal sonno della ragione che genera mostri in cui ormai da troppo tempo risulta intrappolata”. (Eleonora Corace)
Ancora trenta mesi per l’apertura al pubblico del vecchio, scusate, nuovo museo cittadino.
Ma qualcuno vuole fare finalmente chiarezza sul perché un museo così importante per la città di Messina sia in costruzione da oltre trent’anni, neanche fosse una piramide egiziana costruita a mano.
Capisco che rientra negli affari politici dell’amministrazione siciliana, ma adesso basta.
Trenta mesi = 2 anni e mezzo. In un periodo di tempo tanto lungo in altre città un museo si costruisce dalle fondamenta.
Ho capito perchè la via Libertà prospiciente il Museo(e soltanto lì) è stata discerbata, si aspettava la visita di cotanto onorevole deputato.
Perchè non vengono incrementate queste visite, e possibilmente allargate in qualche altro sito cittadino?
non lo apriranno mai è inutile prendere in giro la gente, e se fosse aperto non ci andrebbe nessuno, chiudete tutto e traslocate a Reggio