Dall’11 dicembre 2011 le sedici corse giornaliere sono state ridotte a quattro. Il presidente del I quartiere, Vincenzo Messina, scrive all’assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti per chiedere l’istituzione di un tavolo tecnico che serva ad affrontare la vicenda e a trovare soluzioni. Pesa la mancata sottoscrizione del contratto di servizio tra Regione e Trenitalia e, soprattutto, il mai attivato biglietto integrato con l’Atm
37 milioni e 700mila euro spesi per fare quattro corse giornaliere. 5 nuove stazioni in aggiunta alle 5 esistenti, ma rispetto ai treni ordinari che collegano la stazione di Messina Centrale a quella di Giampilieri, estrema periferia sud della città, è cambiato poco. Un tale intervento di recupero della linea ferrata doveva servire a ben altro. Anzitutto a garantire quelle 16 corse istituite in prima battuta e rimaste attive solo fino all’11 dicembre 2011. Da quel momento, solo due corse in direzione Messina Centrale (ore 6 e 6.55) e due in direzione opposta (ore 13.45 e 14.55).
Sul flop, pesano in particolar modo due aspetti: la mancata attivazione del biglietto unico integrato con l’Atm e la mancata sottoscrizione del contratto di servizio tra Regione Sicilia e Trenitalia.
In una città che sappia sfruttare le proprie risorse, la metroferrovia sarebbe un servizio fondamentale. Invece che impiegare i pochi autobus su un tracciato parallelo a quello ferroviario, potrebbero essere utilizzati “a pettine”, a partire dalle fermate ferroviarie sino ai villaggi. Si provi ad immaginare la differenza tra utilizzare i mezzi pubblici (treno più tram e bus) a partire da Giampilieri Marina, con un biglietto unico da 2 euro e un abbonamento mensile da 40 euro, e utilizzare il mezzo privato. Una decina di chilometri di strada statale fino allo svincolo di Tremestieri, altri chilometri sulla tangenziale, per poi uscire sul viale Europa o sul viale Boccetta, in mezzo al traffico e con lo stress di dover trovare un parcheggio di certo a pagamento. Senza considerare i costi del carburante, saliti alle stelle. Altro che 40 euro al mese. Ed il vantaggio sarebbe anche per il traffico cittadino, sgravato da tanti mezzi privati. Un servizio molto simile, per importanza, a Metromare. In quel caso, però, non si può mica utilizzare la propria autovettura. La differenza sta tutta qui.
Il servizio ferroviario suburbano funziona in molte realtà italiane perché è conveniente per tutti. A Messina no, nonostante le potenzialità ci siano. A riportare alla luce una vicenda quasi dimenticata, è il presidente della I circoscrizione, Vincenzo Messina, che ha scritto all’assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti, il messinese Nino Bartolotta, al direttore regionale di Trenitalia, Franco Costantino e, per conoscenza, anche al commissario dell’Atm, Domenico Manna, ed all’assessore comunale alla Mobilità, Gaetano Cacciola.
“Nel territorio della I Circoscrizione – scrive Messina – si trovano sette fermate su dieci della Metroferrovia, un progetto accolto dalla cittadinanza con grande speranza in quanto prevedeva l’avvio di un servizio “a pettine” per raggiungere i villaggi collinari e, allo stesso tempo, aumento del numero delle corse e riduzione dei tempi di attesa. Abbiamo assistito ad una inaugurazione in pompa magna con 16 corse giornaliere, ma consci che i cittadini l’avrebbero disertata per i costi eccessivi, dovuti alla mancata emissione di un biglietto integrato con l’Atm (condizione attivata in tutta la penisola) ed inoltre orari non corrispondenti alle esigenze di pendolari e studenti”.
La richiesta, rivolta in particolare a Bartolotta, è quella di organizzare un tavolo tecnico, nella sede della I circoscrizione, con tutte le parti interessate, al fine di chiarire il futuro di un’infrastruttura fondamentale per tutta la città.
(Marco Ipsale)
Bravo Presidente Messina , non mollare, sei l’unico capace in un consiglio di incapaci
Lotta giustissima. Questo servizio sarebbe importantissimo e civilissimo. Dico sarebbe perché solo funzionando a pieno e solo essendo economicamente conveniente ha un senso.
Invito il Sindaco e l’assessore Cacciola a risolvere la questione. Ricordo che si tratta di un qualcosa per cui sono stati spesi tanti soldi pubblici e che potrebbe funzionare già domattina. Il servizio sarebbe utile a tutti persino a chi non ne usufruisce, per es. ai cittadini della zona nord; perché penso che una città non congestionata dal traffico sia auspicata da tutti. E’ chiaro però che ci vogliono 20 corse al giorno, tutte le fermate previste e un biglietto che non costi più della benzina necessaria ad andare da Giampilieri alla Stazione Centrale. Altrimenti è aria fritta. D’altra parte la lungimiranza è la qualità che più è mancata negli amministratori degli ultimi venti anni almeno, in Italia e a Messina in particolare.
Forza Accorinti cambia rotta e smentisci tutti i tuoi detrattori e conforta chi ti ha votato.
Ciao e sempre forza amata Messina … non ce la facciamo più!
I CITTADINI DELLA ZONA SUD (E NON NORD COME ERRONEAMENTE DETTO), COSI COME LA STRAGRANDE MAGGIORANZA DEI MESSINESI, AMANO LE COMODITA DELL AUTO PERSONALE E SE POTESSERO ENTREREBBERO DIRETTAMENTE IN MACCHINA DENTRO I NEGOZI… DEL RESTO IL TRASPORTO PUBBLICO NON INVOGLIA CERTO AL CONFRONTO CON AUTOBUS VECCHI, SPORCHI, PIENI DI “PORTOGHESI”, IN CONTINUO RITARDO VISTA LA BELLA PENSATA DI SEGNARE LE CORSIE RISERVATE A LORO CON UN SEMPLICE TRATTO DI VERNICE… CHE CI ASPETTIAMO???
Barone nero, da uno che non sa leggere che ci aspettiamo?
e arrivato il momento di attivare un servizio efficiente e degno di una grande citta
nel contempo anche a mesina contro si potrebbe attuare un servizio di metro ferrovia o altro sfuttando la vecchia tratta messina villafranca magari facendo passare sui binari asfaltati filobus o autobus elettrici