I sindacati presenti al gran completo tornano a casa a bocca asciutta: visioni sempre più divergenti fra Fit Cisl da un lato, Filt Cgil, Uil Trasporti, OrSa, Ugl e Faisa/Cisal dall’altro. Approvata la delibera proposta dal’assessore Scoglio sulla richiesta di mutuo alla Cassa depositi e prestiti per il pagamento dei debiti fuori bilancio, ok anche alla “pendenza” su Feluca.
Una seduta di transizione a cavallo tra Natale e Capodanno. Nessun “fuoco d’artificio” tra i banchi dell’aula consiliare nonostante la presenza dei sindacati, in prima linea a Palazzo Zanca, avesse fatto presagire la possibilità di una trattazione della delibera riguardante la riorganizzazione dei servizi di mobilità urbana, ovvero delibera Atm. Un documento che continua a far registrare divergenze non solo tra sindacati e amministrazione ma anche in seno allo stesso fronte sindacale. Filt Cgil, Uil Trasporti, Faisa/Cisal OrSa e Ugl sulla falsa riga del documento già presentato ieri, in un nuovo “testo” ribadiscono la loro contrarietà rispetto ad una strada, quella della messa in liquidazione, definita poco utile ma fortemente voluta da palazzo Zanca perché considerata come l’unica soluzione «per occultare le responsabilità e l’incapacità di gestione, risolvere i problemi di bilancio, ed avere un servizio di trasporto urbano efficiente». A detta dei sindacati però non ci sarebbe «nulla di più illogico e sbagliato perché se malauguratamente si procedesse alla chiusura dell’azienda, il deficit della stessa, che finora il consiglio ha evitato non votando dal 2004 i bilanci aziendali, dovrà essere inserito nel bilancio comunale, fosse pure tra qualche anno, e tale aggravio dovrà prevedere anche le spese di chiusura attività, come ad esempio il TRF per 620 dipendenti». Cgil, Uil, OrSa, Faisa/Cisal e Ugl puntano dunque sulla trasformazione in S.p.A. o sulla creazione di una nuova società, quale delle due costi meno ai cittadini, e consenta di indirizzare risorse da impiegare per migliorare il servizio. Per le sigle sindacali sarà però necessario procedere con il rinnovo dei vertici aziendali attuando periodici controlli e vincolando il proprio mandato al raggiungimento dei risultati; attivare immediatamente un confronto con la Regione Siciliana e definire un preciso piano industriale.
Posizione a sé stante quella della Fit Cisl che nel corso dell’incontro con il sindaco Buzzanca, l’assessore Capone e il commissario Alligo, ha presentato delle richieste ben precise che, con tutta probabilità, stando anche a quanto emerso in consiglio, verranno presentate sottoforma di emendamento, targato Pdl, alla delibera: «Durante il confronto con l’amministrazione – ha spiegato il rappresentate del sindacato Michele Barresi – il consigliere Capurro si è detto disponibile a farsi portatore delle nostre posizioni, che riguardano essenzialmente quattro aspetti: la garanzia di mantenere in house tutti i servizi eliminando ogni accenno all’esternalizzazione, far entrare anche i lavoratori in società con una propria quota, avere garanzie anche per il personale contrattista e per quelli operanti nelle Ztl. A proposito dei lavoratori – continua l’esponente della Cisl – con il commissario Alligo si è discusso anche della possibilità di “trasformare” i dipendenti part-time in full time: questo perché quasi tutti sono autisti e in una azienda che punta a migliorare e riqualificare i propri servizi e dunque anche il parco mezzi, sarà necessario disporre del maggior numero possibile di autisti». Ultimo punto, quello che alza il muro con le altre sigle, riguarda la messa in liquidazione: «In un’azienda ridotta nelle condizioni in cui si trova l’Atm rimane l’unica soluzione: è chiaro che se questo dovesse rivelarsi un escamotage dell’amministrazione per eliminare il problema dei debiti fuori bilancio anche la Cisl si metterà di traverso, ma ora come ora riteniamo che la messa in liquidazione non possa rappresentare l’unica ragione per ostacolare l’approvazione della delibera che, lo ribadisco, va comunque rivista e “affinata”».
La questione Atm rimane dunque in stand-by in consiglio comunale, dove è invece proseguita la discussione relativi ai debiti fuori bilancio. Approvato con 16 voti favorevoli, 2 contrari e 10 astenuti l’atto deliberativo presentato dall’assessore ai lavori pubblici e allo sviluppo economico Gianfranco Scoglio sulla richiesta di mutuo alla Cassa depositi e prestiti per il pagamento delle “pendenze” finanziarie. Non sono mancate le perplessità da parte del consigliere Melazzo, che ha proposto infatti 5 emendamenti (2 approvati, 3 ritirati). Secondo il rappresentante dell’Udc si tratta di una delibera in pratica già priva di valore: e questo perché in una nota datata 22 febbraio 2011, riferita al pagamento dei debiti 2010, la Cassa rilevava che dall’analisi effettuata sugli equilibri di bilancio del Comune si evidenziavano criticità tali da far escludere la possibilità di nuovi “sostegni”. Scoglio nel corso del suo intervento ha però evidenziato la necessità «di fare un tentativo perché farò il possibile per evitare che il Comune arrivi al dissesto». Ben diversa la posizione di Melazzo che considera l’opzione della Cassa depositi e prestiti il perfetto escamotage per avere già “coperta”, nel bilancio previsionale 2012, la voce relativa appunto ai debiti fuori bilancio. La “palla” passa ora all’Ente Creditore cui spetterà la decisione finale sull’atto che potrebbe salvare o affondare ancor di più i conti di palazzo Zanca.
Rimanendo in tema, riconosciuto il debito di Feluca spa in liquidazione e il relativo emendamento presentato dal capogruppo del Pdl Capurro con cui si dà mandato di coprirne la restante parte (162 mila euro sui complessivi 300 mila) tramite fondo di riserva. La seduta è stata aggiornata a domani (29 dicembre): si riprenderà con il regolamento Cosap, nuovi debiti fuori bilancio e, forse, delibera Atm. (ELENA DE PASQUALE)
“… ed avere un servizio di trasporto urbano efficiente”; ma c’è stato mai un servizio efficiente? Con quali soldi si possono pagare ben 620 dipendenti? Per sanare l’ATM, prima di tutto, bisognerebbe mandare a casa il 50% dei dipendenti che grazie alle raccomandazioni,occupano posti di lavoro fasulli e poi bisognerebbe mandare sotto processo i responsabili,sindacalisti in testa, che volutamente hanno distrutto l’ATM.