«Con la decisione adottata del presidente della Regione, Rosario Crocetta, di rimozione del commissario straordinario dell’Asp di Messina, Malio Magistri, trovano sostanza e fondamento le tante denunce presentate dalla FP CGIL rispetto ad una gestione unidirezionale e non aperta al dialogo». Questo il commento a caldo della segretaria generale della Funzione pubblica della CGIL, Clara Crocé, nell’apprendere il provvedimento adottato da Crocetta.
«In molte occasioni – spiega la Crocé – abbiamo evidenziato i comportamenti anomali messi in atto
da Magistri, primo fra tutti, la vicenda dell’ospedale Margherita e il trasferimento
dell’apparecchiatura Rmn a Barcellona». Questo per il sindacato, caso simbolo di un’amministrazione che in parecchie circostanze, anche rispetto a vicende riguardanti l’accorpamento dei presidi ospedalieri della provincia, ha mostrato di operare senza tenere conto delle richieste provenienti dal mondo sindacale.
«Dopo la “sconfessione” dell’attività svolta da Magistri anche da parte del Tar di Catania, in merito alla scelta adottata dall’Asp di Messina di chiudere il reparto di ostetricia e ginecologia di Barcellona e trasferirlo a Milazzo, la strada della rimozione era inevitabile», conclude la Crocé. La sindacalista, inoltre, coglie l’occasione per invitare la regione, e in particolare l’assessore regionale, Lucia Borsellino, a rivedere il piano di rimodulazione dei posti letto che, così come predisposto, penalizza fortemente la provincia messinese.
La sindacalista, infine, in vista dell’ormai prossima nomina dei nuovi manager sanitari «auspica che le scelte vengano adottate sulla base di criteri che tengano veramente conto della salute dei cittadini e non siano invece frutto delle solite e abusate logiche di spartizione politica»