L’Imposta sul valore aggiunto era già la più cara, insieme a quella della Spagna, tra quelle dei grandi paesi europei. Con l’aumento al 22 %, supera anche quella dei “cugini” iberici. Infatti in Spagna, l’Iva è ferma al 21 %, in Francia al 19,6 %, in Germania al 19 % e in Gran Bretagna al 20 %
Dalle scarpe ai frigoriferi, dalle auto ai detersivi, dal vino al caffè. L’aumento dell’aliquota Iva, dal 21 al 22 %, da oggi, provocherà il rincaro di gran parte dei prodotti.
Si salvano la maggior parte degli alimentari anche, se con il rincaro dei carburanti (+1,5 cent da oggi proprio a causa dell'aumento dell'Iva), si rischia nei prossimi mesi un effetto di aumenti a cascata. L'impatto sui prezzi praticati non dovrebbe essere immediato ma spalmarsi lungo la settimana in funzione della fisiologica rotazione delle scorte.
Immediati, invece, i rincari sulle autostrade. Il Consorzio Autostrade Siciliane comunica che “dalle 0:01 dell’1 ottobre 2013 l’importo del pedaggio delle autostrade Messina-Palermo e Messina-Catania è stato adeguato alla normativa vigente (IVA al 22%). Gli importi aggiornati sono esposti presso tutti i Caselli autostradali e/o consultabili nel sito web del Consorzio”.
L’Imposta sul valore aggiunto era già la più cara, insieme a quella della Spagna, tra quelle dei grandi paesi europei. Con l’aumento al 22 %, supera anche quella dei “cugini” iberici. Infatti in Spagna, l’Iva è ferma al 21 %, in Francia al 19,6 %, in Germania al 19 % e in Gran Bretagna al 20 %.
In Italia, l’Iva è entrata in vigore il 1 gennaio 1973 con un’aliquota del 12 %. Portata al 14% nel 1977, al 15% nel 1980, al 18% nel 1982, al 19% nel 1988, al 20% nel 1997 e al 21 % nel 2011.